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IL COREOGRAFO EMANUEL GAT A MILANO A SPAZIO TADINI PER IL CICLO DI INTERVISTE SPAZIO, CORPO E POTERE

Martedì 20 marzo 2012 ore 20:45
IL COREOGRAFO ISRAELIANO EMANUEL GAT INTERVISTATO DALLA COREOGRAFA FEDERICAPAOLA CAPECCHI

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Dal suo ultimo spettacolo Brilliant Corners

Il coreografo israeliano Emanuel Gat, uno dei maggiori della scena internazionale, sarà ospite del ciclo di interviste dal vivo Spazio, corpo e potere.
Emanuel Gat è considerato un purista della danza, in cui spicca tutta la sensualità e la fisicità del movimento, ed è, oggi, uno dei maggiori coreografi a livello internazionale. Il suo ultimo spettacolo, Brilliant Corners, che indaga l’arte effimera della danza, che nasce muore e sempre si rinnova nello spazio circoscritto di un gesto, è stato in anteprima mondiale a Venezia al Teatro Piccolo Arsenale, al Festival Montpellier Danse 2011, a Parigi, Quartier d’Eté Festival, al Tanz im August, a Berlino, e in molte altre realtà internazionali.
Martedì 20 marzo è protagonista del nuovo appuntamento del ciclo di interviste di Spazio, corpo e potere. Attraverso la sua arte, le sue riflessioni e le sue parole si affronteranno molteplici aspetti dello spazio, del corpo e del potere. L’intervista muove dal percorso di ricerca tematico del Festival “Coreografia d’Arte – la ricerca e il progetto dello spazio dell’uomo -” e da alcuni altri spunti quali: Oggi, cosa è il corpo? Cosa sta diventando? Che posto ha? Cosa significa luogo/spazio? In che modo l’uomo è nello spazio? Cos’è lo spazio? Quali spazi esistono? Esiste lo spazio dell’uomo? Corpo e spazio hanno una stretta relazione con il potere? Cosa significa tutto questo nell’arte, nel pensiero, nel teatro, nella coreografia, nella società, nella politica? Il corpo parla, racconta, muta – e muta gli eventi in segni -, articola spazio e linguaggio; è il luogo, come sostiene Michel Foucault, in cui si iscrive il potere.
Il corpo espone, incarna una serie infinita di segni. È uno spazio di scrittura, di conoscenza. I corpi vivono, e non le cose vivono nei corpi. Il corpo occupa uno spazio. Ma cosa significa questo? É delimitato rispetto allo spazio? Dove termina il corpo? Il corpo è limite e oltranza? Confine e sconfinamento? Siamo di fronte a un corpo dismesso e ad uno spazio eccedente? E dato il calibro del protagonista si proseguirà addentrandosi nello specifico della coreografia e della danza, e del suo ruolo oggi. Aprendo con Emanuel Gat nuove riflessioni sullo spazio, e una danza nello spazio, che nasce da un coreografo pensatore che nella scrittura coreografica rivela la propria estetica e Weltanschauung (visione del mondo). Questi solo alcuni degli spunti di partenza dai quali apriamo
riflessioni, domande, idee, tracce e percorsi.

Ho desiderato fortemente la presenza di Emanuel Gat, perché lo stimo molto come coreografo ovviamente. Capita raramente sul palco un’alternanza di musica e silenzio, coinvolgimento ed emozione insieme. Capita raramente di essere presi e di immergersi in una coreografia, dall’inizio alla fine, senza avvertire il tempo che passa. È un artista con un meraviglioso senso del movimento, linee eleganti ma vive, vere. Cerca nuovi modi per capire le cose attraverso regole e meccanismi sempre più complessi che esaltino la danza pura. Contrappone silenzio e sonorità, viaggia in una struttura coreografica all’insegna di stasi e movimento. Il suo processo coreografico segna, per me, affascinanti tappe di quella energia del corpo carico di potenzialità da esplorare, ancora, e ancora.
Il suo è movimento puro. E che movimento puro! Amo i suoi puri atti creativi e compositivi. Il meccanismo manifesto di sperimentazione, ricerca, composizione, e creazione di movimento puro.
Il suoi meravigliosi esercizi di stile, il suo virtuosismo e forse anche auto compiacimento compositivo…che male c’è! E poi…chi dice che non vi è pathos e tematica? Partire da ciò che siamo, il corpo, la sua potenzialità, sviluppo e meccanismi, scoprire fase per fase il movimento anziché inventare, non è forse anche questo un modo di addentrarsi, per esempio, nei conflitti e contraddizioni contemporanee? Economia, politica, guerra, società…siamo noi. E noi siamo prima di tutto un corpo. Nello specifico di Spazio, corpo e potere per parlare dello spazio e del corpo, sicuramente partirò da Brilliant Corners, dove Emanuel Gat dà vita ad una coreografia che è una continua e virtuosa invenzione, messa in discussione, rielaborazione e ripensamento delle relazioni tra i danzatori, delle dinamiche nello spazio e di ogni singolo gesto/segno e sviluppo o conseguenza di esso; una sensuale, voluttuosa e ammaliante indagine dell’individuo/corpo, carne e ossa, nello spazio e in relazione allo spazio scenico attraverso lo scandaglio – anche interiore – del peso, della gravità, del ritmo. E sarò poi ben felice di seguirlo in ogni territorio lui voglia setacciare, come coreografo, come artista e come uomo. Non nascondo l’interesse anche per il fatto che un nuovo linguaggio della danza contemporanea arriva da Israele, terra di scontri e
tensioni, che, però, evidentemente o proprio per questo, non hanno impedito l’esplodere di una creatività coreografica molto richiesta ed apprezzata in Occidente. Tra i nomi più affermati del panorama della danza contemporanea israeliana ci sono anche Hofesh Shechter, Yuval Pick e Ohad Naharin. Gli chiederò come mai la maggior parte di questi artisti, però, tende a lasciare il
proprio paese d’origine, quali le cause, forse, da ricondursi anche alla difficile situazione israeliana.
Per Spazio, corpo e potere gli chiederò sicuramente se ha voglia di parlare della situazione Israele/Palestina. È un coreografo autentico e quindi immagino anche un uomo autentico. Sarà sicuramente una serata importante.

Federicapaola Capecchi, coreografa e danzatrice
SPAZIO, CORPO E POTERE
Un’idea di: Federicapaola Capecchi e Francesco Tadini
Interviste a cura di: Federicapaola Capecchi
Organizzazione: Spazio Tadini

Spazio Tadini, with the “Space, body and power” project, hosts Emanuel Gat, for his first time in Milan, on Tuesday, March 20, 2012, 20:45 PM.

The Israeli choreographer Emanuel Gat, one of the most important in the international scene, will be host of the cycle of live interviews “Space, body and power”.

Emanuel Gat is considered a purist of dancing, in which the sensuality and physical aspects of movement comes forward, and he is, at present, one of the biggest choreographers in the world.

His last show, Brilliant Corners, which investigates the ephemeral art of dancing which is born, dies and always renovates in the circumscribed space of a gesture, has been presented in worldwide premiere in Venice at the Teatro Piccolo Arsenale, in Montpellier at the Festival Montpellier Danse 2011, in Paris at the Quartier d’Eté Festival, in Berlin at Tanz im August and in many other international events.

On Tuesday, March 20, he will be the protagonist of the new meet-up of the cycle of interviews “Space, body and power”. Through his art, his reflections and his words, many aspects of space, body and power will be explored.

The interview stems from the thematic research path of the festival “Coreografia d’Arte – the research and the planning of human space”, and from questions such as:

Today, what is the body? What is it becoming? Which place does it have in the world? What does space/body mean? In which way does man stand in space? What is space? Which spaces do exist? Does the space of man exist? Do body and space hold a close relationship with power? What does this all mean in art, in thought, in theatre, in choreography, in society, in politics?

The body speaks, tells, changes – and changes events in signs -, it articulates space and language; it is the place, as Michel Foucault puts it, in which power is inscribed.

The body exposes and incarnates a never-ending series of signs. It is a place of writing, of knowledge. Bodies live, it is not things that live in bodies. The body occupies some space. But what does this mean? Is it delimited with regards to space? Where does the body end? Is the body both limit and surpassing of the limit? Both border and crossing of the border? Do we find ourselves placed before a disused body and an exceeding space?

Given the stature of the protagonist the conversation will go on exploring the specific themes of choreography and of dancing, and of the role they have nowadays, opening with Emanuel Gat new reflections on space, and of dancing in space, born from a man who is both a choreographer and a thinker, who in choreographic writing reveals his own aesthetics and Weltanschaung (vision of the world).

These are only some of the starting points we will begin from to generate reflections, questions, ideas, traces and paths.

Space, body and power

An Idea of: Federicapaola Capecchi e Francesco Tadini

Interviews by : Federicapaola Capecchi

Organization: Spazio Tadini

For the project Space, body and power – series of interviews and live performances – See press release annex.

Gabriele Poli | Soldi d’artista

Gabriele Poli Soldi d'artista
Gabriele Poli Soldi d'artista

Ho “stampato” queste “banconote” imprimendo sulla loro superficie una immagine “concreta”.
Questa forma rimanda al valore tangibile costante e inalterabile dell’immaginazione, non soggetta a interessi speculativi ma in costante trasformazione.
Ogni forma impressa può evocare una destinazione d’uso che l’utilizzatore può assegnare singolarmente stimolando le proprie attitudini visive.

Gabriele Poli è nato a Milano dove nel 1979  si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera
Dal 1981 è presente in numerose manifestazioni d’Arte Nazionali e Internazionali tra le quali:
Norvegia, Nord Trondelag Filkesgallerj, mostra personale , Namsos, 1998
Sempre nel 1998 realizza un’opera per il Museo d’Arte Contemporanea “Paolo Pini” di Milano.
Nel 2004 la Galleria d’Arte Contemporanea di San Donato Milanese acquisisce una sua opera.

Gabriele Poli Soldi d'artista
Gabriele Poli Soldi d'artista

Nel 2006 esegue tre grandi pannelli per l’ospedale Fatebenefratelli di Milano e partecipa alla Mostra itinerante nazionale a cura di Philippe DaverioMegamosaico della Pittura Italiana”.
Sempre in quell’anno esegue la decorazione pavimentale per l’asilo “Il giardino dei monelli” presso la storica sede dell’Istituto dei Martinitt di Milano.
Dal 2008 una sua installazione pittorica“I Colori dell’Angelo” è collocata presso il Pio Albergo Trivulzio di Milano.
Nel 2009 espone con una personale presso lo Spazio Tadini.
Tra i dipinti della mostra una grande tela “La medusa delle Periferie” è acquistata e donata alla sede Provinciale Cisl di Milano, verrà utilizzata come parte integrante e attiva di “Raft of Medusa”,  spettacolo di danza con cui la coreografa Federicapaola Capecchi partecipa alla 6° Biennale Internazionale di Danza Contemporanea di Venezia.

Gabriele Poli Soldi d'artista
Gabriele Poli Soldi d'artista

Sempre nello stesso anno il Civico Museo Parisi Valle di Maccagno (VA) acquisisce una sua opera. Nel 2010 si segnalano le mostre personali presso le seguenti gallerie e spazi pubblici: Orenda Art International in collaborazione con Spazio Tadini e Galleria Cortina Milano “Anges de Banlieu”, Parigi; Galleria Gli Eroici Furori di “Incontrando Caravaggio ”, Milano; Comune di Framura, Associazione La MassoccaMuri, Naviganti e dintorni”, Framura (SP) – Auditorium ex Oratorio di San Michele “Muri, Naviganti e dintorni”,  San Bartolomeo al Mare (IM) –
Nel 2011 tra le varie partecipazioni espone in personale “Angeli, muri e paesaggi” presso lo Studio Bazzini di Milano, “Diario dallo studio di Ponente”, ex Oratorio di San Michele di San Bartolomeo al Mare (IM) e “Territori della luce”, Palazzo Municipale di Merate.

Gabriele Poli Soldi d'artista
Gabriele Poli Soldi d'artista

Spettacolo di e con Elisabetta Salvatori: mercoledì 14 dicembre

mercoledì 14 dicembre 2011, ore 21, spettacolo  di e con Elisabetta Salvatori. Prima protagonista della stagione spettacoli di Spazio Tadini è Elisabetta Salvatori che presenta  la storia della vita di Dino Campana, straordinario autore di pagine di poesia, morto nel 1932, a 46 anni, in manicomio, dopo esservi stato recluso per 14 anni. Il testo dello spettacolo è costruito su fonti e documentazioni originali. Le musiche, eseguite da Matteo Ceramelli (violino) sono originali, composte appositamente per lo spettacolo.

É l’infanzia del poeta, il rapporto difficile con la famiglia, il rifiuto, già nella primissima infanzia, che la madre ebbe di lui.

É il rapporto con il Mugello, terra amata e odiata dalla quale partiva per i suoi viaggi, e nella quale trovava rifugio.

É il rapporto con i compaesani, e i letterati dell’epoca.

É l’unica storia d’amore che ha vissuto, con una donna complicata come lui: Sibilla Aleramo.

Ed è soprattutto la sua poesia, il suo essere poeta per dare senso a una vita che fu un infinità di calvari.

Chi ama Campana lo trova raccontato con rispetto, chi non lo conosce entra in un mondo commovente, doloroso ma poetico.

Prenotazione obbligatoria, posti limitati.

Lo spettacolo Viola fa parte del ciclo di spettacoli collegati al Progetto Spazio, corpo e potere.

Spazio, corpo e potere  è il nucleo centrale, tematico e di indagine, della nuova edizione di Coreografia d’Arte (novembre 2012) e della programmazione spettacoli 2011/2012 di Spazio Tadini.

A partire dalle infinite sollecitazioni nate da questo nucleo tematico, sono stati selezionati protagonisti del mondo del teatro e della danza che per loro percorso e storia trattano e indagano regolarmente queste tematiche, o spettacoli il cui tema, spunto o sviluppo toccasse questo nucleo tematico.

Parallelamente agli spettacoli della stagione Spazio Tadini – che quest’anno si è voluta far iniziare a dicembre per farla terminare a novembre 2012 con il Festival Coreografia d’Arte, culmine dell’indagine Spazio, corpo e potere – si svolgerà, dal 29 novembre 2011 a novembre 2012, anche un un ciclo di interviste dal vivo, nelle quali affrontare molteplici aspetti dello spazio, del corpo e del potere. La volontà e l’obiettivo, creando uno spazio di dialogo diretto e aperto, è quella di approfondire questi argomenti non solo in chiave teorica e teoretica, ma coinvolgendone e analizzandone le varie implicazioni con il sociale e l’individuo. Per questo motivo nella lista degli intervistati oltre a uomini di teatro, artisti e coreografi vi sono anche cittadini, professionisti che, per mestiere, interesse o vissuto, hanno a che fare con lo spazio, il corpo e il potere: un pilota di aereo, un muratore, un pediatra, solo per citarne alcuni.