Il Fringe Off Festival alla Casa Museo Spazio Tadini porta in scena Dio non parla svedese di Teatro Segreto. Un monologo interpretato da Diego Fisina che parla di una rara sindrome che sconvolge la realtà e che, pur svelando le nostre paure di perdita di senso, ci apre le porte a nuove dimensioni di realtà.
PERCHE’ LO ABBIAMO SCELTO
“Da bambini quando qualcuno parlava in modo incomprensibile spesso gli si attribuiva una provenienza lontana. Ebbene, in questo monologo, quella provenienza lontana è data a Dio. E’ lui che ci parla in modo incomprensibile quando non capiamo il perchè accadono certe cose e, alcune malattie, come la Corea di Huntington. Si tratta di una patologia degenerativa del sistema nervoso e, per chi ne è colpito, tutto è un non-sense, tutto e il contrario di tutto. Eppure, per queste persone, quella è l’unica realtà vera e possibile. Possiamo convivere con il non-senso? Noi che da secoli, con la nostra Ragione cerchiamo di capire e dare un senso alle cose forse ogni tanto dovremmo guardare dentro il caos senza spaventarci troppo perchè comunque, come scriveva Emilio Tadini Caos-Caso-Cosa: è dal caos è per caso che si arriva alla cosa”. – Melina Scalise responsabile della Casa Museo Spazio Tadini.
PRESENTAZIONE
Suo padre che gli punta una pistola, una malattia ineluttabile che incombe su di lui da sempre e un delirio dispercettivo dal quale non sa come evadere. Le cose da dire sono tante e non c’è nessuna fretta di tornare alla realtà.
Un uomo si ritrova gettato in un non-luogo, svincolato dal tempo e dallo spazio. Sa di trovarsi fisicamente nella casa dei suoi genitori, vede suo padre che punta contro di lui una pistola, vede sua madre a terra priva di sensi, ma non riesce a ricordare quanto è accaduto. È infatti affetto da una patologia ereditaria neurodegenerativa, la Corea di Huntington, la cui ineluttabilità incombe su di lui dall’adolescenza e che sembra aver finalmente deciso di dar prova di sè determinando il deliro dispercettivo nel quale si ritrova prigioniero. Lui non può che assecondare questa nuova condizione lasciandosi andare ad un flusso di coscienza del quale non sembra così in controllo come vorrebbe far credere. Al centro di tutto c’è la malattia, vista come radice della propria sofferenza, ma anche come pretesto per poter essere liberi nell’unico modo veramente possibile: svincolati da ogni morale, da ogni illusione, da ogni tentativo di attribuire significati ad un qualcosa, la vita, che non ne ha. Il nichilismo diventa l’unica strada veramente meritevole di essere percorsa, di questo sembra volerci convincere il protagonista, come farebbe un profeta illuminato, attraverso un monologo violento, ironico e disincantato che lo costringe a fare i conti con tutte le scelte, libere o meno, che lo hanno condotto a questo punto della sua vita.
Lo spettacolo Novecento di Alessandro Baricco con Filippo Pellegrini per la regia di Gloria Geoni e aiuto regia Nicoletta Vitelli – Oneiros Teatro, -alla Casa Museo Spazio Tadini il 1 febbraio alle ore 21 in occasione della mostra fotografia di Alberto Scibona, fotogrado della “commedia metropolitana”.
Ph Alberto Scibona Novecento di Baricco Oneiros teatro
“Non ci capita tutti i giorni di ascoltare una buona storia. La libertà di “chiudere gli occhi” e ascoltare la storia di un’amicizia, dell’amore per la musica, della paura dell’immensità del mondo…e chissà, forse alla fine, ci accorgeremo anche noi, come Novecento, di aver paura di abbandonare la nostra “nave”.
Ph Alberto Scibona Novecento di Baricco Oneiros teatro
Il monologo è stato scritto da Alessandro Baricco nel 1994 (pubblicazione Feltrinelli) e narra la storia di Novecento abbandonato neonato dietro a un pianoforte….La sua è una vita travagliata e misteriosa, con una narrazione che è adatta sia alla scena che alla lettura ad alta voce.
Ph Alberto Scibona Novecento di Baricco Oneiros teatro
Il testo di Baricco è stato fonte di ispirazione per altri lavori artistici come il film del 1998 La leggenda del pianista sull’Oceano di Tornatore.
BIGLIETTO 8 EURO da versare all’ingresso alla compagnia
Per chi desidera prenotare: museospaziotadini@gmail.com
Teatro Milano – sabato 27 e domenica 28 maggio – da Spazio Lambrate a Spazio Tadini – dalle 20.30 alle 22.30.
Siete pronti per vivere una serata che vi toglierà il fiato?
Avete mai provato paura in teatro?
Bene, segnatevi le date.
Solo per le serate del week end 27 e 28 maggio 2017 potrete assistere ad uno spettacolo che letteralmente vi terrorizzerà.
Organizzato come spettacolo itinerante, avrà come luogo di ritrovo per il pubblico lo Spazio Lambrate (viale Rimembranze di Lambrate,16).
Ci sposteremo poi, accompagnati nel racconto da Jennifer Radulovic, (storica, divulgatrice e saggista che ci introdurrà anche storicamente e letterariamente Edgar Allan Poe), verso un altro spazio, lo Spazio Tadini di via Jommelli, 24, dove lo spettacolo continuerà.
Nato dal laboratorio condotto da Alberto Oliva, presso la Scuola Teatri Possibili, il progetto è pensato proprio per portare il teatro fuori dagli spazi convenzionali al fine di trovare un nuovo rapporto tra il pubblico e gli spazi scenici.
Un doppio primo appuntamento dall’atmosfera thrilling, tra il noir, il giallo e l’horror, che non mancherà di divertirci ed emozionarci.
Per prenotazioni inviare una mail a organizzazione@teatripossibili.org indicando nome, cognome e numero di telefono. Costo biglietto: 10 euro per tutto il percorso che inizia da Lambrate.
CASA MUSEO in memoria di EMILIO TADINI- arte, cultura, eventi – Milano