Per il Fringe Off Festival alla Casa Museo Spazio Tadini L’anniversario di Gianluca D’Agostino. Uno spettacolo tragicomico sentimentale tutto al maschile che narra di un uomo che non riesce ad accettare di essere lasciato. Un dramma che svela fragilità maschili e difficoltà di comunicazione con l’universo femminile, ma soprattutto con se stessi.
PERCHE’ LO ABBIAMO SCELTO
“Lo abbiamo scelto perchè dei piccoli drammi quotidiani bisogna anche saper ridere. Il personaggio principale si sdoppia rivelando una doppia lettura del reale. Emilio Tadini diceva che dopo il tragico arriva sempre il comico. Nei drammi contemporanei troppo spesso la fine di una relazione di coppia si trasforma in tragedia per opera di un uomo. Credo che questo spettacolo dia qualche spunto di riflessione”. – Melina Scalise responsabile Casa Museo Spazio Tadini.
PRESENTAZIONE
È l’anniversario di Luigi e Lucrezia. Luigi sogna di festeggiare come hanno sempre fatto, ma Lucrezia lo ha lasciato da quattro mesi. Nel ricordo doloroso di un amore finito, Luigi trascorre la giornata in compagnia di una presenza misteriosa.
Luigi è impazzito a causa di una storia d’amore finita, non riesce a voltare pagina. In una casa in cui regna il disordine, tra capi d’abbigliamento che la sua ex ha lasciato in casa, rivive come in un loop temporale il giorno in cui ha scoperto il tradimento subito da Lucrezia. A fargli compagnia, una presenza misteriosa: un coinquilino forse? Un amico immaginario? Una proiezione di sé stesso? Chiunque sia, ha un messaggio che Luigi non riesce a cogliere e che invece dovrebbe ascoltare.
Apre gli spettacoli teatrali del Fringe Off Festival alla Casa Museo Spazio Tadini lo spettacolo Col naso in su. Un monologo di Andrea Zanacchi, al violoncello Laura Benvenga, Interpreti Andrea Zanacchi . Regia di Antonio Grosso.
Perchè lo abbiamo scelto per la Casa Museo Spazio Tadini
“Il personaggio proposto riprende un tema caro a Emilio Tadini a cui è dedicata la casa museo: il profugo e la questione esistenziale. Tadini ha affrontato queste tematiche nella pittura e nelle scrittura per esempio con La tempesta che racconta la storia di un personaggio (Prospero) che si barrica in casa pieno di stracci per opporsi a uno sfratto di cui fu tratta una versione teatrale a cura di Ruth Shammath andata in scena al Franco Parenti con interprete Piero Mazzarella.
Il personaggio interpretato da Andrea Zanacchi lo abbiamo scelto perchè, in un certa misura, ripropone una visione simile in chiave contemporanea. Un’occasione per riflettere sulla condizione dell’uomo oggi” – Melina Scalise responsabile Casa Museo
Presentazione dello spettacolo
“Con il Naso in su” porta in scena l’essenza dell’essere umano. Non è soltanto una storia ma cento, mille altre vite attraversate, inconsapevolmente, dalla medesima storia che si lega a quella del nostro Paese.
Un parchetto di quartiere. Un cumulo di cianfrusaglie. Un angolo da chiamare casa. Un barbone che parla ad un “giovane” capitato lì per caso. Non una confessione, semplicemente il racconto della propria vita. Una fotografia delle speranze e delle delusioni di una generazione a cavallo tra il vecchio e il nuovo secolo. Una storia legata alle gioie e alle contraddizioni di una nazione: “ Hai capito? Io ho fatto parte della storia. La storia mi ha attraversato…”
Nino, il nostro protagonista, con il cuore tra le dita, si rivolge a Marco con il solo desiderio di infondere speranza. In un momento storico in cui i ragazzi crescono schivi, disinteressati, incattiviti, dove “diverso”, “accoglienza” sono parole d’uso quotidiano, “Con il naso in su” è un invito a non perdere la propria umanità. Ogni persona racchiude in sé una storia che vale la pena ascoltare. Nella pièce, commedia e dramma si mescolano alla perfezione dando vita ad un spettacolo coinvolgente.
La forza della narrazione – di Federicapaola Capecchi
Milano ha la fortuna di avere – dal 28 gennaio al 9 febbraio 2020 – Marco Baliani in scena al Teatro Ciro Menotti.
FOCUS BALIANI è la prima personale di Marco Baliani. Dalla narrazione alla post – narrazione.
Il percorso di ricerca teatrale di Marco Baliani sarà a Milano per più giornate consecutive. Ve lo dico, ve lo consiglio, ve lo ripeto: andate! Andate! Ha a che fare con l’arte, con la fotografia, con la vita.
Kohlhaas, Corpo di Stato, Tracce, Trincea, Una notte sbagliata, Del coraggio silenzioso e Frollo. Se potete io vi invito a vederli tutti. Se proprio non riuscite tutti … sicuramente Kohlhaas, Corpo di Stato, Una notte sbagliata non potete non vederli.
Marco Baliani del teatro di narrazione è stato pioniere. Autentico.
La narrazione – che da anni resiste alla crisi del teatro ed è anche dilagata (era il 2000/2003) sul piccolo schermo – vedi Report, Paolini etc –, è qualcosa di importante, fondativo. E il successo della narrazione è la denuncia di una perdita della società: manca la trasmissione orale, non si racconta più, non si ascolta più. La narrazione supplisce a questa perdita. E forse la crisi del teatro, oltre al problema dei fondi e della visibilità, è anche dovuta alla sua profonda crisi come raccontatore di storie.
Marco Baliani è magnificenza di racconto, di storie, di visioni, di capacità, di comunicazione. Marco Baliani rende lo spettatore attivo e fortemente partecipe. Nell’istante in cui lui inizia a narrare ciascuno si attiva e cerca nel proprio patrimonio di memoria e immagini, e così, si sente parte integrante del racconto. Andando a cercare ognuno nel proprio bagaglio di esperienze sentiamo il momento della narrazione come estremamente personale. La narrazione di Marco Baliani diventa uno scambio di esperienze vive, vissute. Perché crea un rapporto diretto tra sé e noi che ascoltiamo, di fiducia. Quando Marco Baliani è sul palco avverti una forte necessità interna e la senti, sotto pelle, e la condividi. È anche la tua. Marco Baliani si pone sempre il problema dello sguardo dell’ascoltatore, ne ha attenzione e il suo racconto cresce durante il rapporto/lavoro con chi lo ascolta.
La narrazione di Marco Baliani richiama una comunicazione umana, immediata che la quotidianità reprime e che le persone invece cercano. Per questo gli spettacoli che sono in scena in queste settimane a Milano hanno un importante ruolo etico, civile. Perché Marco Baliani lo ha, lo sente. Poi Marco rompe l’impianto di convenzioni legate al vedere. Sposta l’occhio sull’orecchio, costringe lo spettatore a divenire immaginativamente attivo, senza subire, come è abituato a fare. Questo chiama noi spettatori ad un impegno comunitario diretto. Esperienze, relazioni emotive attraverso storie, cronache, riflessioni e invenzioni.
Una notte sbagliata Foto di Marco Parollo
Una notte sbagliata Foto di Marco Parollo
Una notte sbagliata Foto di Marco Parollo
Una notte sbagliata Foto di Marco Parollo
Andate ad ascoltare Marco Baliani, stabilirete una relazione umana forte. Attraverso la complicità tra lui e voi e attraverso una materia preziosa, il tempo, con cui costruisce racconti, significati, immagini e stati d’animo.
Marco Baliani è testimone fidato di un’esperienza, capace di trasmetterla, di condividerla. Io che ascolto desidero essere trasportato da qualche parte, in un altro posto, a volte, in un altro mondo. Marco Baliani lo fa. Ti permette di emozionarti, sentire, vedere intorno a te cose magari anche inesistenti, con lo sguardo dell’infanzia che è stupore e meraviglia; riesce a farti comprendere cose dure, secche, feroci e importanti come quando parla della prigionia di Moro (Corpo di Stato). Porta consiglio e semina il dubbio, offrendo una lettura diversa delle cose, è il testimone e colui che getta i semi per il futuro.
Andate! Ve lo consiglio davvero. Federicapaola Capecchi
Di e con Marco Baliani Regia Maria Maglietta Collaborazione drammaturgica Alessandra Rossi Ghiglione Montaggio video Michele Buri Ricerca iconografica Eugenio Barbera Produttore esecutivo Maurizio Agostinetto Direzione tecnica Massimo Colaianni
Scritto e interpretato da Marco Baliani Regia di Maria Maglietta Scene e costumi Lucio Diana Immagini e musica Mirto Baliani Visual design David Loom Costumi ed elementi di scena Lucio Diana, Stefania Cempini
Di e con Marco Baliani Regia Maria Maglietta Scene, luci, video Lucio Diana Paesaggi sonori Mirto Baliani Costumi Stefania Cempini Disegni Marco Baliani
FOCUS BALIANI -TEATRO CIRO MENOTTI – Milano
CASA MUSEO in memoria di EMILIO TADINI- arte, cultura, eventi – Milano