La fotografia di danza e la fotografia di spettacolo tornano a Spazio Tadini Casa Museo che, fin dal 2013 ha visto nascere e svilupparsi questa idea di Federicapaola Capecchi.
Dal 22 al 24 novembre 2019in una tre giorni full immersion un Laboratorio per fotografi consentirà di apprendere e approfondire molto della foto di scena e più specificamente delle foto di danza. Il laboratorio è strutturato attraverso teoria e pratica, consigli, confronti e sperimentazioni.
Con
Leonello Bertolucci,specializzato sulla foto di spettacolo si
svolge la parte teorica e di tecnica
fotografica.
Con Federicapaola Capecchi, nella sua duplice veste
sia di coreografa-danzatrice che di curatrice di fotografia, proveremo a
non guardare dal di fuori il movimento ma a esservi dentro, fors’anche a
danzarlo, per poter poi saperlo restituire onesto e vero, in una
fotografia di racconto e di senso e non in una fotografia puramente
estetica.
Il fotografo ospite (di volta in volta cambia) partecipa alle sessioni con danzatori e i fotografi del laboratorio apportando in fase pratica e di consiglio operativo non solo la sua personale esperienza nel campo ma anche e soprattutto la propria visione.
La fotografia di scena, le foto di danza. PhotoMilano Club fotografico milanese, fondato da Francesco Tadini e che ha sede presso la Casa Museo Spazio Tadini, propone un Laboratorio per fotografi incentrato sulla danza. I docenti sono Leonello Bertolucci – Fotografo, photoeditor, giornalista, docente all’Istituto Italiano di Fotografia – e Federicapaola Capecchi – curatrice di fotografia e coreografa|danzatrice. Le date: 24, 25, 26 maggio 2019.
La
fotografia di danza è uno dei rami della fotografia di scena, ma per la danza
occorre che il movimento, la coreografia, il corpo non siano sempre e
necessariamente fermati in un fotogramma.
La
foto di danza deve raccontare la danza stessa, la forza del corpo e del gesto
in sé (decontestualizzato da drammaturgia, regia…che ovviamente la fotografia
non ha spazio, tempo e modo di restituire), perché è movimento, e lo si deve
lasciare intendere attraverso lo scatto, perché è creazione continua di nuove e
ulteriori forme, e le si può cogliere e restituire attraverso lo sguardo, prima
ancora che l’occhio e l’obiettivo.
Raft of Medusa, Video Dance Installation & performance video by Lutz Gregor and Federicapaola Capecchi, Foto Lutz Gregor
Sono
molteplici le indicazioni e tecniche consigliate per fotografare la danza, come
le famose “4 opportunità per immortalare la danza fotograficamente”: il
mosso voluto, la congelazione del punto morto, la doppia esposizione, la
sequenza.
In
questo laboratorio vogliamo andare un poco oltre a queste tecniche consigliate.
Lavorare
sulla percezione visiva e sulla memoria del movimento, sulla sincronizzazione
del movimento e sulla visualizzazione, per esaminare la relazione tra l’occhio
umano, la macchina fotografica, il corpo che gli è davanti in continuo
movimento.
Il
laboratorio è strutturato attraverso teoria e pratica, consigli, confronti e
sperimentazioni.
Con
Leonello Bertolucci,specializzato sulla foto di spettacolo si
svolge la parte teorica e di tecnica
fotografica.
Con
Federicapaola Capecchi, nella sua
duplice veste sia di coreografa-danzatrice che di curatrice di fotografia, proveremo
a non guardare dal di fuori del movimento ma a esservi dentro, fors’anche a
danzarlo, per poter poi davvero saperlo restituire onesto fino in fondo, in una
fotografia di racconto e di senso e non puramente estetica.
“Anyone
who substitutes the love for the bodies with the image of the body, substitutes
life with death” Dietmar Kamper
Durante
il laboratorio approfondiremo diverse tecniche di fotografia come di scrittura
del movimento e coreografica, impareremo anche ad ascoltare la musica con i
danzatori per trovare il ritmo/la predisposizione utile anche a cogliere un
preciso momento per scattare la fotografia, anche senza conoscerne la
coreografia.
“Perceive
the world directly and your vision will expand”, says Chögyam Trungpa Rinpoche
Raft of Medusa, Video Dance Installation & performance video by Lutz Gregor and Federicapaola Capecchi, Foto Lutz Gregor
Raft of Medusa, Video Dance Installation & performance video by Lutz Gregor and Federicapaola Capecchi, Foto Lutz Gregor
Raft of Medusa, Video Dance Installation & performance video by Lutz Gregor and Federicapaola Capecchi, Foto Lutz Gregor
Raft of Medusa, Video Dance Installation & performance video by Lutz Gregor and Federicapaola Capecchi, Foto Lutz Gregor
“Quando
ho debuttato all’interno del 6° Festival Internazionale di Danza Contemporanea
della Biennale di Venezia, alcuni fotografi dello IED facevano la tesi su noi
giovani coreografi italiani, e sulla foto di danza. E stando con loro dalla
mattina alla mattina successiva, tutti i giorni, mi sono resa conto di quanto
sia una sfida continua fotografare il corpo e la danza, ma altrettanto una
grande fascinazione e una forma d’arte. Fotografare la danza è forse complesso,
più di altri soggetti e situazioni, perché, come la danza stessa, ha a che fare
con l’imprevedibile. Dinanzi al corpo di un danzatore, a uno spettacolo di
danza, il presente non ha forma, c’è solo movimento, nulla è statico, né
sicuro, né sotto controllo. Dobbiamo fare i conti con il passato, mentre
progettiamo il futuro. E il presente è semplicemente lì, un attimo da cogliere
in profondità. Essere in contatto con la danza significa improvvisazione. Ed è
ciò che provoca la paura. Ed è ciò che genera la bellezza. E dunque le più
belle foto di danza.” Federicapaola Capecchi
La
parte finale del Laboratorio prevede sia il lavoro di editing con il docente
Fotografo, che una parte di valutazione/commento delle fotografie selezionate con
Federicapaola Capecchi, sia da un punto di vista curatoriale che dal punto di
vista del coreografo.
MODULAZIONE:
3
giorni: venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 maggio 2019
6/7
ore al giorno divise tra mattina e sera
L’ultimo
giorno prevede o una performance dal vivo @Spazio Tadini o la partecipazione esterna
ad un evento, dove mettere in pratica il tutto
Il
lunedì 27, via internet (gruppo dedicato) o in serale a libera scelta del
gruppo, editing e valutazione/commento.
Danza, contact e physical dance theatre nel workshop di ottobre 2018. “It’s not rocket science“, con Federicapaola Capecchi, è aperto a tutti e si svolge nei giorni venerdì 26, sabato 27, domenica 28 e lunedì 29 ottobre 2018
Rivolto a tutti coloro che sono interessati ad approfondire lo studio del corpo e del corpo in movimento, come strumento di conoscenza di sé, dell’altro e delle infinite potenzialità e bellezze della danza. Non è dunque necessario essere già danzatori o attori o professionisti.
– Il workshop è aperto anche a fotografi e registi specializzati sulla danza o che amano la danza (info specifiche per loro sulle modalità: federicapaola@opificiotrame.org) –
Foto Francesco Tadini
Questo workshop si compone di una parte dedicata al training così come di momenti di improvvisazione e di composizione scenica vera e propria. Cercheremo un linguaggio e un approccio personale al movimento, vissuto, che arriva dal corpo e vi respira, senza automatismi né artifici tecnicistici.
Foto Francesco Tadini
Attraverso il physical dance theatre cercheremo cosa si muove e se la persona è pronta a rispondere. Il corpo in movimento, il carattere e gli strumenti della performance. Fiducia e sentirsi a proprio agio come motori di ricerca e di creazione. Affinare la percezione del proprio corpo e dell’ambiente in cui agisce come fonte d’ispirazione, svegliare o affinare la capacità di rischio e il piacere della sperimentazione del movimento, usare il corpo pienamente, sono l’obiettivo.
Foto Stefania Villani
L’importante è l’autenticità del movimento, danzato o non, la sua espressione, il suo carattere. Le proposte sono costruite anche in modo tale che i partecipanti si esibiscano gli uni per gli altri. Guardare l’altro, lo sviluppo di una sensibilità, l’ascolto per i nostri corpi, sia come esecutore che come un osservatore, sarà fondamentale. Rifletteremo insieme, daremo un feedback per tutto il corso del lavoro.
Foto Francesco Falciola
Foto Francesco Falciola
Con la contact cercheremo di fare una cosa preziosissima che, spesso nella quotidianità, perdiamo di vista: ridere, sorridere, ascoltare, avere cura, premura e attenzione. E non avere nessuna fretta né alcuna aspettativa. Wow!!
Foto Francesco Falciola
La contact improvisation come approccio globale al corpo e interrogativo principe sui processi creativi e motori percettivi, un’ esplorazione. Flusso d’energia che scorre fra corpi, pressione e spostamento del peso. L’altro: un territorio fatto di sorprese e imprevisti, di limiti e di abitudini percettive. Pensiero e azione insieme. Dare e ricevere il peso del corpo esplorando i ruoli del guidare e del seguire l’altro, attraverso la sensibilità del contatto corporeo. Scambio del peso, l’impulso, il sostegno, la sospensione, la leggerezza, l’equilibrio ed il flusso del movimento stesso avvalendosi di alcuni dei principi delle discipline orientali e della Release Tecnique.
Chi partecipa al workshop ha il biglietto ridotto per la performance di mercoledì 31 ottobre 2018 ore 21:00
26/27/28/29 ottobre 2018 – 15 ore di lavoro € 100 (per i primi 6 che si iscrivono entro il 20 ottobre € 90, farà fede la email con modulo di iscrizione compilato)
CASA MUSEO in memoria di EMILIO TADINI- arte, cultura, eventi – Milano