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Lucio Perna | Soldi d’artista

Lucio Perna "Equivalenze" Soldi d'artista
Lucio Perna "Equivalenze" Soldi d'artista

Il mio lavoro – contributo alla mostra “Soldi d’artista” è incentrato sull’equivalenza dei simboli convenzionali. Il danaro (moneta o banconota) ha valore intrinseco quasi nullo ma valore convenzionale pari a quello assegnato.
Il momento provocatorio della mia proposta sta nel negare il potere esclusivo del conio della moneta sostituendolo con l’utilizzo, come mezzo di scambio, di un bene diffusissimo in natura ( i sassi ) ai quali ciascuno può ricorrere a piacimento dando un valore convenzionale illimitato senza pregiudicare o limitare il pari potere di tutti gli altri. Si ostacolerebbe così l’ arricchimento di pochi ai danni di molti ed ogni discriminazione sociale incentrata sulla ricchezza .
Equivalenze ricorrono tanto sul piano simbolico ( mezzo di scambio ) quanto sul piano meramente concettuale: il danaro ( inteso come conio tradizionale ) può servire per costruire o per annientare , ma anche con i sassi si costruisce e/o si uccide…… ……!

Lucio Perna nasce a Palmi in Calabria. Arriva a Milano alla fine degli anni ’70 e presto entra in contatto con il mondo artistico milanese. Consegue la laurea in giurisprudenza presso l’Università Statale e contemporaneamente segue corsi di” figura” e sulle” tecniche del colore”. E’ proficuo l’incontro con Remo Brindisi, con Ernesto Treccani ed Aligi Sassu e con giovani di buon talento fra i quali Enrico Muscetra. Scopre le opere di Piero Manzoni, Lucio Fontana, Roberto Crippa, Gianni Dova e ne rimane conquistato. Partecipa a numerose iniziative culturali. Concorre a rifondare l’associazione culturale ed artistica “Proposte d’Arte” alla quale partecipa attivamente e presso la quale organizza e tiene seminari di ricerca e sperimentazione. Nel marzo del 1998 fonda il movimento “SYMBOLICUM” con Federico Honegger, Fabio Masimo Ulivieri e col poeta e critico d’arte PEDRO FIORI teorico del gruppo.
Il manifesto del movimento viene ufficialmente presentato alla mostra del 20 ottobre dello stesso anno presso la galleria milanese Antonio Battaglia Arte Contemporanea e alla V edizione di “ARTE-FIERA MILANO”.
Il suo carattere schivo e riservato lo induce a mantenere contatti molto selezionati col mondo della cultura e dell’arte Milanese. Si tiene volutamente fuori da quei “movimenti artistico-populisti “ che hanno condizionato, in qualche modo, il mondo dell’arte Italiana dell’ultimo stralcio del secolo passato, e da ogni forma di” associativismo” convinto che l’espressività artistica non sopporta etichettature di alcun genere e che Arte sia sinonimo di assoluta Libertà.
I viaggi sono fonte di scoperte, le più varie, attraverso le quali forma, negli anni, un consistente e formidabile bagaglio che gli servirà nell’elaborazione del suo linguaggio d’arte. Il medio ed estremo oriente, il sud america, le grandi metropoli e soprattutto l’africa sahariana con i suoi misteri culturali ed etnografici gli forniscono suggestioni preziose per il suo lavoro .
La pittura di Perna, in oltre trent’anni di attività, si sviluppa alla ricerca di un linguaggio che, partendo da una figuralità emblematizzante (il ciclo delle “Sirene” 1972-80 e quello delle “Maschere” 1980-88), giunge all’attuale (I Miraggi) iniziata intorno ai primi anni “90”.
Con i più recenti lavori, (OLI e TECNICHE MISTE) sintetizzando tutte le precedenti esperienze e seguendo un percorso “per sottrazioni coerenti”, sviluppa una ricerca molto personale che travalica l’etichetta dell’astrazione o il richiamo informale.
Perna è promotore in Italia del movimento artistico – culturale “GEOGRAFIA EMOZIONALE”, nato negli Stati Uniti America all’inizio di questo nuovo secolo, del quale è teorica Giuliana BRUNO, docente ad Harvard, ed autrice del fondamentale “Atlas of emotion”. Perna ha esposto in numerose e prestigiose gallerie italiane ed europee , in importanti Centri d’arte e cultura. Sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private.

Martina Messori | Soldi d’artista

Con quest’illustrazione ho voluto letteralmente porre l’attenzione sull’uomo:  il vero protagonista della “crisi”.  Le due figure umane dominano la scena reggendo una personale rappresentazione del mondo, come a volerlo elevare e sostenere verso una nuova rinascita.
La tecnica utilizzata,  il collage,  è stata scelta per rendere quest’opera semplice e dal tocco naif,  come a volerci ricordare, per lo stile, la semplicità del tratto e i colori primari le antiche pitture rupestri,  le primordiali forme d’arte culla della nostra civiltà e tradizione artistica.

Martina Messori Soldi d'artista
Martina Messori Soldi d'artista

Martina Messori è nata a Torino.
Dopo essersi diplomata al Liceo scientifico A.Avogadro di Biella si trasferisce a Milano dove frequenta il corso di Illustrazione e Animazione presso l’Istituto Europeo di Design.
Diplomatasi nel Luglio 2011 attualmente lavora presso Studio Roque Milano e collabora con l’editrice Tiziana Zordan.
Ha collaborato con Coca Cola per la creazione dell’edizione “rapporto socio ambientale 2010” e ha partecipato negli anni 2010 e 2011 alla Mostra piccolo formato presso lo studio dell’artista Pilar Dominguez.

 

Alice Coppini | Soldi d’artista

L’opera presentata è una rielaborazione della classica banconota, che è partita da una semplice riflessione: nella maggior parte della cartamoneta circolante sono stampate le effigi di persone importanti per il loro passato… e quando ci occuperemo anche del presente? E del futuro? Da qui l’idea di una banconota con i volti di bambini che nel tempo presente non hanno una vita facile e che vivono (e potrebbero vivere in futuro) situazioni di miseria. Non sono bambini a cui si può affiggere chiaramente un nome e un cognome, una precisa etichetta: essi rappresentano tutti i bambini che non siamo in grado di ricordare, ma che hanno diritto (anche loro) alla speranza di qualcosa di meglio. Ecco perché la banconota vale 100 elikya, una parola che in lingala (una lingua africana) significa “speranza”.

Alice Coppini Soldi d'artista
Alice Coppini Soldi d'artista

Ha frequentato il Liceo Artistico Statale Felice Casorati a Novara e ha proseguito gli studi iscrivendosi all’Istituto Europeo di Design a Milano che frequenta tutt’ora.
Ha anche la passione del canto, ha partecipato con il coro dei Rossini di Novara al programma televisivo “Bravo bravissimo” come ospiti e al secondo atto dell’opera lirica Bohème e ora frequenta un corso di canto moderno alla scuola di musica Dedalo di Novara.
Durante gli anni del liceo ha partecipato a diverse esposizioni tenute    all’Archivio di Stato di Novara, alla Canonica dove le è stato conferito un premio di riconoscimento e alla progettazione di un monumento al donatore per l’associazione Avis.