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I disegni di “Favole della notte” in mostra

Giovedì 24 marzo alle ore 18.30 presso la Casa Museo Spazio Tadini, esposizione dei 40 disegni di Francesca Magro che accompagnano le “Favole della notte” di Melina Scalise nella pubblicazione di Topffler – Oltre edizioni. Saranno in mostra fino al 30 aprile. Prenota la tua presenza e il libro.

L’apertura della mostra è anche il momento della prima presentazione pubblica del libro “Favole della notte” che, attraverso la casa editrice Topffler diretta da Beppe Mecconi, propone al pubblico una serie di volumi illustrati. Un genere che si avvicina sia al pubblico adulto che più giovane e offre una lettura tra parole e immagini ponendo spazi di riflessione su più livelli.

E’ quanto accade con questo libro di favole scritte da Melina Scalise che tocca temi molto vicini al periodo storico che stiamo vivendo come l’identità, la rivoluzione, la giustizia, la verità, la cooperazione, l’altruismo, la trasformazione, l’amore, i valori dell’esistenza, il tempo.

Troviamo nel libro per esempio la favola Il sentimento,

La favola della Mela

La favola di Norma e credo

Il 24 marzo sarà presente Francesca Magro, l’autrice delle favole, Melina Scalise, Il responsabile editoriale di Topffler, Beppe Mecconi, l’editore di Oltre Edizioni, Paolo Paganetto.

Saranno esposti tutti i disegni originali e saranno lette alcune favole.

APPROFONDIMENTO SULLE AUTRICI

FRANCESCA MAGRO

MELINA SCALISE

LEGGI ALCUNE RECENSIONI SUL LIBRO

RECENSIONI

Giuseppe Iannozzi: (vedi sul sito)

“Favole della notte” (Oltre Edizioni) di Melina Scalise, dipinti di Francesca Magro, è un lavoro davvero ottimo, mirabile. Mi aspettavo forse di leggere delle favole per bambini! Così non è stato. Mi sono trovato di fronte a delle favole molto letterarie, che indagano l’animo umano. Ne sono rimasto piacevolmente sorpreso. Si pensa che le favole siano per i giovanissimi e basta, ma anche gli adulti ne hanno bisogno. Le riflessioni che l’Autrice porta in questo libro sono non poco importanti, anche in considerazione del tempo storico che viviamo, un tempo decisamente infelice, ricco di insicurezze e di paure, a volte motivate, altre no.

“Favole della notte” è un libro prezioso, ricco di fantasia, filosofia, psicologia; ed è anche un libro ricco di colori, di dipinti, quelli dell’Artista Francesca Magro che grazie alla sua maestria ha tradotto in immagini fortemente artistiche le parole delle favole di Melina Scalise.

“Favole della notte” è un gioiello letterario, un libro che potrebbe cambiare la vita di molti, a patto che sia letto con attenzione e senza pregiudizi. Le storie raccolte in questo volume sono per chiunque intenda comprender meglio se stesso.

Il posto delle Parole

Livio Partiti Il posto delle parole – intervista radio

Gabriele Scandolaro: (vedi il sito)

Sicuramente queste favole (che poco hanno in comune con quelle che si leggono ai bambini) sono una lettura gradevole, scritte con uno stile semplice e senza essere pretestuose. Non vogliono insegnanre nulla, non sono metafore di Verità rivelata, solo timidi richiami a rallentare e a godersi la quotidianità con maggiore semplicità tronando ad esercitare la nostra facoltà più grandiosa e liberatoria: l’immaginazione


INTERVISTA SU RADIO LOMBARDIA dal 15.20

Finissage mostre Spazio Tadini 31 ottobre e video

La Casa Museo Spazio Tadini chiude sabato 31 ottobre le mostre di Mario de Leo (Figura Amazzonica) e Francesco Magro (Il corpo e la Carne), Angelo Tondini (L’essenziale) e Mauro Scarpanti (Brick Factory). Si consiglia la prenotazione (museospaziotadini@gmail.com) apertura dalle 15.30 alle 19.30. Rimane aperta la mostra Parlami di Lei teneramente forte di Emilio Tadini .

Rassicuriamo i nostri visitatori che l’ingresso sarà contingentato, con mascherina obbligatoria, misurazione temperatura. I locali sono sanificati con dispositivo corrispondente alle nuove normative sanitarie.

Detto ciò – doveroso – ci spiace per quanti non sono riusciti a venire per problemi di salute, per lontananza e per “paura” che – di questi tempi – è anche comprensibile e giustificabile. Pertanto abbiamo pensato di proporvi delle interviste ai singoli autori al fine di conoscerli e vedere il loro lavoro. Vi chiediamo, per sostenere il nostro lavoro culturale di iscrivervi al nostro canale: Spazio Tadini su Youtube e al canale Leggere L’arte di Melina Scalise dove, invece, abbiamo pubblicato uno stralcio della conferenza su Il pittore del parto: da Piero della Francesca a Emilio Tadini.

Ricordiamo che la mostra di Emilio Tadini Parlami di lei: teneramente forte continua ….vi aspettiamo per visite guidate e ai prossimi appuntamenti di approfondimento e conferenza che, salvo nuove disposizioni, si svolgeranno on line.

PER LA MOSTRA PARLAMI DI LEI TENERAMENTE FORTE: DIALOGO A DUE

MOSTRA DI MAURO SCARPANTI: BRICK FACTORY

MOSTRA DI ANGELO TONDINI L’ESSENZIALE

CONFERENZA IL PITTORE DEL PARTO: DA PIERO DELLA FRANCESCA A EMILIO TADINI

parte prima
parte seconda

francesca magro e mario de leo dialogo a due

Il Comune di Milano ha dedicato il palinsesto del 2020 alle donne e la Casa Museo Spazio Tadini ha deciso di proporre un approfondimento sulla figura femminile nell’arte fino ai giorni nostri. Si parte dal lavoro di Emilio Tadini, con la mostra Parlami di lei tenerAmente forte con riferimenti alla storia dell’arte e alla letteratura fino al 900 e si termina con due artisti contemporanei: Mario di Leo e Francesca Magro con la mostra Parlami di Lei Dialogo a due.

I due autori, presentano una visione del femminile molto particolare sottolineando interrogativi aperti sul maschile e femminile oggi: Mario De Leo lavora sul tema della Figura Amazzonica riflettendo sugli archetipi e Francesca Magro sul corpo e la sua simbologia con la serie di opere Il corpo e la carne.

Mario De Leo, da uomo, rincorre la donna mito, la donna che dialoga con l’Universo e si ammanta di sacralità, mentre Francesca Magro, da donna, parte dal corpo, mette in discussione l’oggetto e soggetto condiviso dagli uomini quanto dalle donne: il corpo femminile, ovvero quel corpo che ognuno di noi ha vissuto, anche solo in parte, nell’arco della sua vita. La donna della Magro è bionica, è una donna di un futuro possibile e la astrae fino all’eccesso aprendo una riflessione anche sulla biotica e il futuro dell’Umanità. L’elemento tecnologico è comune in entrambi, come elemento imprescindibile della contemporaneità. In De Leo si fa suono e musica del cosmo, in Magro si fa sostituto della carne che perde espressione, dialogo e forse futuro.

I testi che accompagnano le presentazioni delle singole mostre spiegano come entrambi questi artisti entrano in dialogo con Emilio Tadini e con i maestri dell’arte che li hanno preceduti.

Mario De Leo Figura Amazzonica

Tratto dal testo di Melina Scalise Figura Amazzonica

La figura amazzonica è uno dei primi cicli pittorici in cui l’artista Mario De Leo sperimenta l’uso di frammenti di circuiti elettrici nella composizione iconografica dell’umano. Non è un caso che inizi dal volto femminile e questo lo chiami figura. E’ una scelta che potremmo interpretare alla maniera di Emilio Tadini. Per quest’ultimo la madre è il primo volto che impariamo a riconoscere e ci appare come una figura perché è solo rappresentazione della “condizione originaria” ovvero quella in cui non avevamo ancora sperimentato l’esperienza della distanza e quindi della separazione dal corpo materno.  (La distanza, Emilio Tadini Einaudi)

Per Mario De Leo cominciare dalla donna è quindi come dare nascita a una nuova dimensione che segna una nuova era. E’ una figura che rappresenta la generazione di un nuovo mondo dominato dal linguaggio elettronico e dal suono, che l’artista esprime attraverso l’inserimento sulla tela di circuiti elettrici. Lo sviluppo tecnologico e l’uso dell’energia elettrica costituiscono una svolta per l’umanità che l’artista enfatizza negli anni 80 quasi presagendo la contemporanea comunicazione via web….. In questa serie Mario De Leo riconosce dunque alla figura femminile sia un ruolo primordiale e determinante per la nostra nascita e identità, sia un ruolo da combattente. Una donna dunque volitiva, determinata, addestrata alla difesa prima ancora che all’accudimento e alla devozione verso il figlio o marito. Amazzonia poi richiama alla memoria anche l’Amazzonia in Brasile la zona forestale più estesa del Pianeta cosiddetta “polmone del mondo”. Nel nostro immaginario quindi questa parola e di conseguenza questa “figura amazzonica” evoca anche una Madre Terra protettrice della vita…..” (leggi tutto)

Francesca Magro Il corpo e la carne

Tratto dal testo di Melina Scalise Il corpo e la Carne

Il lavoro artistico di Francesca Magro, docente d’arte, ha attinto da questo immaginario del femminile nell’arte e nelle rivoluzioni sociali femministe del 900 e, come donna e artista ha scelto di parlare del corpo in un modo singolare e innovativo. I suoi lavori si presentano in prima istanza come denuncia della donna-oggetto e di un ruolo della donna “bambola” enfatizzato ancor più negli anni 80, sia nel linguaggio televisivo, che della pubblicità e della moda nonostante le conquiste della rivoluzione femminile. Francesca Magro sente l’urgenza di strappare ferocemente quel corpo femminile da tutto ciò che è modello estetico stereotipato esasperato anche dalla chirurgia estetica, ma anche dal sacro e simbolicamente angelicato per riportarlo alla carne e alla manipolazione della carne fino alla sua trasformazione artificiale (corpo bionico).

La sua frammentazione del corpo e dell’anatomia perde qualsiasi vezzo estetico e “sacro”. Oggi, nel 2000, la donna di Francesca Magro sembra in costante mutamento e costruzione, come un palazzo con delle impalcature il cui lavoro cerca di coniugare antropico e naturale, come quello dell’uomo sulla superficie terrestre, sulla “pelle” di Madre Terra. E’ un corpo possibile senza alcuna restrizione etica, materia da plasmare in cui la stessa donna sembra esserne autrice perché la Magro non raffigura esseri agenti su questi corpi. La ricerca di una Super Donna? Di una donna nuova? O semplicemente la distruzione della donna e della Terra insieme? Gli uomini sono quasi assenti o presenti in altre sembianze come nella serie dedicata al mito di Leda che si accoppia con un cigno (Zeus) e partorisce un uovo e quindi viene fecondata a tradimento: come una fanciulla ingannata dal suo giocattolo. Tuttavia, nella maggior parte delle opere i figli sembrano addirittura possibili senza la presenza dell’uomo: metà uomini e metà robot a loro immagine e somiglianza. La donna sembra artefice e vittima di sè stessa in una sorta di delirio tecnologico di dominio sulla Natura da cui sembra cercare di prendere le distanze e rompere il legame simbolico madre-terra nonché biologico con la ciclicità della Natura”. (leggi tutto)

Mario De Leo (1944 Ruvo di Puglia)

Pittore e musicista vive a Monza e ha lo studio a Lissone. Suoi lavori sono presenti in collezioni permanenti di istituzioni museali in particolare Italia e negli Stati Uniti. L’ultima acquisizione nel 2013 alla Galleria d’Arte Contemporanea di Mosca con tre opere e l’ultima mostra nel 2018 presente al Red Dot Miami Fair su selezione del direttore Rich Ferrante. La Casa Museo Spazio Tadini ha ospitato altre due mostre dell’artista.

Francesca Magro (Bergamo)

Artista internazionale espone dall’84 in Europa, Asia e USA. Sue opere figurano in collezioni e musei in Italia e all’estero. La sua ricerca è incentrata sul rapporto corpo/mente e sulle trasformazioni che il contesto attuale produce su di esso. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni sulla sua ricerca artistica nonché collaborazioni con Enti ed Università. Vive e lavora ad Arese. http://www.francescamagro.it Instagram: francescamagroartist

CASA MUSEO SPAZIO TADINI

PARLAMI DI LEI: DIALOGO A DUE

FRANCESCA MAGRO E MARIO DE LEO

DAL 28 FEBBRAIO AL 28 MARZO

APERTURA DA MERCOLEDÌ A SABATO DALLE 15.30 ALLE 19.30, DOMENICA SOLO SU PRENOTAZIONE PER VISITE GUIDATE.

INGRESSO LIBERO, VISITE GUIDATE A PAGAMENTO 7 EURO. IL SABATO VISITE GUIDATE A INTERVALLI DI UN’ORA SENZA PRENOTAZIONE.

PER INFORMAZIONI E DETTAGLI: www.spaziotadini.com

Contatti: museospaziotadini@gmail.com

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