Tutti gli articoli di melina scalise

giornalista professionista, psicologa, curatrice d'arte, scrittrice

Cosa fare a Milano stasera? Dal 24 al 30 novembre 2012 tutte le sere spettacoli e performance di danza a Spazio Tadini: programma Festival Coreografia D’Arte 2012

Un fitto calendario di eventi all’insegna della danza e dell’arte perchè in scena potrete vedere non solo danzatori e coreografi italiani ed esteri, ma anche le opere di artisti selezionati dall’associazione Spazio Tadini per la terza edizione del Festival Coreografia d’Arte.
Coreografia d'Arte I° edizione 2009, Roberto Lun su Claudio Onorato
Coreografia d’Arte I° edizione 2009, Roberto Lun su Claudio Onorato

CALENDARIO SERATE

SABATO 24 NOVEMBRE 2012 

ore 20:30 OpificioTrame|Federicapaola Capecchi & Emilio Tadini, L’occhio della pittura

ore 22:00 Valentina Caggio Tatonetti/Compagnia Iris & Lazzaro Fornoni

 DOMENICA 25 NOVEMBRE 2012 

 ore 19:30 Nicoletta Cabassi & Goffredo Radicati

 ore 20:30 Andrea Gallo Rosso & Lucio Perna

 ore 21:00 Compagnia dei Transiti | Soraya Perez, Edy Quaggio & Elena Cirella

 LUNEDI’ 26 NOVEMBRE 2012

 ore 20:30 Andrea Gallo Rosso & Lucio Perna     

ore 21:45 Tecnologia Filosofica| Francesca Cinalli & Pilar Dominguez     

 MARTEDI’ 27 NOVEMBRE 2012 

 ore 20:30 Tecnologia Filosofica| Francesca Cinalli & Pilar Dominguez
ore 21:45 Silvia Alfei & Elia Secci e Sara Scalas

 MERCOLEDI’ 28 NOVEMBRE 2012

ore 20:30 Claudio Malangone & Rodolfo Guzzoni
ore 21:30
Silvia Alfei & Elia Secci e Sara Scalas

GIOVEDI’ 29 NOVEMBRE 2012

ore 20:30 OpificioTrame|Federicapaola Capecchi & Francesca Magro
ore 21:45 compagnia NUT, Barbara Geiger e Franco Reffo & Gioni David Parra

 VENERDI’ 30 NOVEMBRE 2012

ore 20:30 compagnia NUT, Barbara Geiger e Franco Reffo & Gioni David Parra 

ore 21:45 OpificioTrame|Federicapaola Capecchi & Emilio Tadini, L’occhio della pittura

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Produzioni dal basso per il Festival Coreografia d’arte: riprendiamoci la cultura.

COREOGRAFIA D'ARTE (LUCIO FONTANA) - SPAZIO TADINI Coreografia d'arte (Lucio Fontana) Spazio Tadini Coreografia d'arte (Lucio Fontana) -Spazio Tadini

L’abbiamo detto con Soldi d’artista, lo stiamo risottolineando con la mostra in corso Il Dogma del Debito: la cultura e l’arte, in questo Paese stanno vivendo un momento di estrema difficoltà a causa di una crisi economica che ha messo in secondo piano questo settore. La cultura e il piacere che sa dare l’espressione artistica non sono un superfluo, anzi un elemento sostanziale del vivere atto a migliorare la qualità della nostra vita e stimolo e base indispensabile per creare ed evolvere verso forme di organizzazione sociali migliori, capaci di superare la crisi che sta vivendo questo sistema che ha sottovalutato alcuni aspetti del vivere.

Sono nate così in Italia e all’estero nuove forme per finanziare e sostenere la cultura. Queste partono dal basso, come Produzioni dal Basso , ovvero dall’importanza che ognuno di noi sa dare al valore dell’arte a prescindere dal ruolo che attruiscono a questo istituzioni pubbliche e politiche e Spazio Tadini ha scelto di sperimentare questa opportunità per il Festival Coreografia D’arte.

Il sistema è semplice, chiunque può prenotare da 1 a più quote dello spettacolo a partire da 3 euro (1 quota 3 euro, due quote 6 euro, etc) e, se si raggiunge la somma necessaria, chi si è impegnato a produrre il festival verserà la quota con cui ha scelto di sostenere l’evento. Inoltre, in relazione all’investimento sono previsti dei benefit come biglietti omaggio e altro.

Per conoscere più in dettaglio la modalità basta andare sulla pagina e leggere. E’ semplice, sicuro e trasparente.

Degustazione del té e letture…a Spazio Tadini un pomeriggio all’insegna della “leggerezza” con la partecipazione di Paolo Lagazzi e la presentazione del libro Le forme della leggerezza

LE FORME DELLA LEGGEREZZA
Sabato 20 ottobre 2012 – ore 17:30
Reading/Degustazione
 
 Serata organizzata da Insiemeate: Ingresso: € 15,00 – Prenotazione obbligatoria (info: acilia@insiemeate.net)
Alla sera, prima di dormire, la mamma scioglieva la sua voce squillante da soprano in glissandi di frasi per leggerci le mirabolanti avventure di Salgari, mentre il babbo, nei momenti più imprevedibili, sapeva improvvisare, candido e sornione, delle storielle tanto sgangherate quanto irresistibili. In forme diverse era sempre l’esprit della leggerezza a ventilare i nostri passi nel mondo, e io sono certo di dovere a questa primissima educazione quella sete di cose e parole lievi, aeree e fatate che mi avrebbe sempre accompagnato negli anni”.

(Paolo Lagazzi, tratto da Forme della leggerezza – Ed. Archinto)
Nelle pagine di questo libro, lo scrittore e critico letterario Paolo Lagazzi ha inanellato degli scritti che è andato raccogliendo in occasioni diverse negli ultimi 15 anni, ponendoli tutti sotto il segno della leggerezza, intesa come gratuità della grazia, come l’infinità del desiderio.

Partendo da Calvino e Kundera, attraverso una prosa che Davide Rondoni definisce giustamente “ariosa e saporita”, Lagazzi avvia una ricerca dell’orizzonte della leggerezza soprattutto come respiro dell’anima, liberandola dalla sua dimensione esclusivamente antropologica. Come in una passeggiata ideale tra sentieri del passato e del presente, sfiorando classici indiscussi, autori dimenticati e maestri segreti, auspica di poterci mostrare come la leggerezza si annidi tra le volute del caso, come possa essere nutriente e gratificante “riverniciare” a fresco la nostra breve avventura di uomini, perché “quando un bambino rimescola i colori, la sua tavolozza gli si svela come il grembo di tutte le figure possibili”.

Con l’ausilio di Acilia, selezionatrice e importatrice di tè in foglia e redattrice del sito Insieme a Tè (www.insiemeate.net) , sarà allestito un rito del tè unico, tra parole e sapori che ambiscono a ridisegnare quella stessa leggerezza tracciata nelle pagine del libro di Lagazzi.
Nasce così l’idea del Reading associato alla degustazione e al racconto di 4 tè rari che per lavorazione, aromi o potere evocativo si legano a varie forme della leggerezza, che nel tempo di un sorso sono in grado di far librare in un frammento di spazio sospeso. Potrete dunque gustare:
– un tè verde giapponese
– un tè bianco cinese
– un tè semi-ossidato taiwanese
– un tè cinese lavorato a mano
La voce e le parole di Lagazzi, insieme alle foglie e ai profumi di Acilia, vi sottrarranno per una sera dal peso, dal richiamo e dalla rigidità della fatica quotidiana, per schiudervi “come un guscio di noce in grado di liberare dal suo interno, col tocco limpido e arioso delle fiabe, tutte le stoffe dei sogni”.

LE FORME DELLA LEGGEREZZA di Paolo Lagazzi ed. Archinto

In un mondo troppo spesso dominato dal demone della pesantezza, dalla rigidezza delle idee e dal risucchio asfissiante delle cose, Paolo Lagazzi ha cercato per anni, nella letteratura e nell’arte, l’orizzonte della leggerezza: la leggerezza come freschezza di segni e colori, gusto della magia, palpito sottile dell’azzardo, soprattutto come respiro dell’anima. Questa ricerca lo ha portato in molti luoghi, tra svariatissime forme dell’esperienza e dell’intuizione. Spostandosi dall’antichità ai giorni nostri e dall’Occidente a diversi Orienti, confrontandosi con classici supremi e con autori decisivi del Novecento, esplorando maestri segreti o scrittrici dimenticate, ma di alto valore, in questo libro il saggista ci avvicina a opere capaci di trascinarci nei voli fatati della rêverie e nella danza rapinosa delle immagini, ci immerge entro pagine vibranti del movimento della vita, aperte al gioco ondoso, erratico del possibile e dell’impossibile. Se Kundera ci ricorda il lato fallimentare, «insostenibile » della leggerezza – la nostra evanescenza di esseri appesi alla fuga del tempo –, Lagazzi sa mostrarci come la leggerezza si annidi, fluttuando, tra le volute del caso e il vento del destino; la ritrae mentre si slancia verso il cielo al modo d’una splendida farfalla, o mentre corteggia tutti i rischi e gli abissi al modo d’u na intrepida avventuriera; soprattutto sa cogliere, anche nei mondi degli autori più tragici, dolorosi e arsi, semi di quella leggerezza che è il soffio dell’altrove, la fiammella della grazia, il battito irriducibile della speranza, o quella misteriosa radice, capace di far spuntare le ali, di cui parlava Aristofane negli Uccelli.