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Giuseppe Cassibba | Soldi d’artista

banconota Giuseppe Cassibba Soldi d'artista
banconota Giuseppe Cassibba Soldi d'artista

L’opera di Giuseppe Cassibba, creata per Soldi d’Artista, si sviluppa intorno ad un unico nucleo tematico. Il motivo dominate è il pesce. Anzi i pesci, un coloratissimo acquario irrompe sul lato A caratterizzandone graficamente l’intera superficie del foglio.

I rimandi a cui l’artista si ispira sono molteplici: i pesci, nella loro moltitudine, simboleggiano il pescato, la ricchezza della matura economica del mare. Essi sono infatti la primitiva e più antica merce di scambio che l’uomo ha utilizzato sin dall’antichità. I pesci, nella loro moltitudine, sono anche un chiaro e consapevole riferimento alla Pesca miracolosa della tradizione evangelica . Non è, dunque, un caso che, con ricorrenza,se ne utilizzasse il simbolo, nella coniazione, sia in bronzo che in argento, delle monete antiche e non solo, così come anche per la carta moneta e metallica della prima Repubblica ,vedi le 5 lire e le 500 lire. Sul lato B del Soldo d’artista, sul fondo, la trama grafica del simbolo pesce è utilizzata in sottotraccia,creando volutamente un effetto ad imitazione della filigrana. Gli stessi soggetti, inoltre, formano un motivo grafico che contiene il valore nominale del Soldo. Ad ulteriore spiegazione dell’effetto moltitudine, Cassibba rimanda ulteriormente al Soldo quale unità monetale che anticamente serviva per pagare i combattenti, da qui il termine soldati. Il Soldo è cosi idealmente utilizzato, nella sua contemporaneità, provocatoriamente, per assoldare artisti contro ogni forma di speculazione.

banconota Giuseppe Cassibba Soldi d'artista
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Giuseppe Cassibba nasce a Comiso nel novembre del 1965. Nel 1990 consegue il diploma di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Dal ‘93 al ‘95 vive a Vienna, dove trova un clima congeniale alla sua pittura, influenzata, in un primo momento, da quella neoespressionista. Nello stesso periodo ritorna per brevi soggiorni in Sicilia dove, assieme a Rosario Antoci, Sandro Bracchitta, Salvo Caruso, Giuseppe Colombo, Piero Roccasalva e altri artisti iblei, espone in una collettiva prima a Ragusa e poi a Catania. In seguito presenta la sua prima personale alla Galleria degli Archi di Comiso, con un testo di Aldo Cottonaro pubblicato su “Belfagor”. Nel 1995 espone sue opere a Klosterneuburg e poi a Vienna. Nel settembre del 1996 Franz Paludetto e Carolin Linding lo invitano a partecipare nelle sale del Castello di Rivara (Torino) a una collettiva internazionale di pittori emergenti, fra cui Francis Alys, Michael Bach, Bert de Beul, John Currin, Alberto Castelli, Daniele Galliano, Marco Neri e Pierluigi Pusole. Nella primavera del 1998 ritorna definitivamente nella sua città natale dove, dopo un breve periodo dedicato all’illustrazione, riprende a dedicarsi alla pittura. Nell’estate del 2000 viene selezionato tra i migliori artisti siciliani al di sotto dei trentacinque anni da una commissione di giovani critici d’arte per la mostra Onda d’urto: un progetto per Fiumara d’arte. Nel marzo del 2002 presenta una selezione di pastelli presso la Galleria degli Archi a cura di Monica Demattè e Maurizio Giuffredi. Nel 2003 in occasione del Costaiblea Filmfestival presenta una serie di pastelli nella mostra La casa del nespolo. Da Verga a Visconti, con testi in catalogo di Luca Beatrice e Sebastiano Gesù. Del 2006 la mostra Contaminazioni, a cura di Michele Romano, mentre è del 2008 la personale Africana, presso la Galleria degli Archi di Comiso. Nel 2009 ha preso parte alla collettiva Orme, dedicata al tema dei migranti, presso Le Ciminiere di Catania; ha inoltre partecipato alla mostra I Muri dopo Berlino presso lo Spazio Tadini di Milano e alla collettiva a tre con Giovanni Iudice e Arturo Barbante I colori del Sud-Est. Attraversando Camarina, negli spazi del Sud-Est di Scoglitti. Vive ed opera a Comiso.