Spazio Tadini proroga fino al 23 aprile le mostre – a cura di Federicapaola Capecchi – sulla fotografia di matrimonio come reportage e ricerca d’autore.
Da sabato 19 marzo all’8 aprile Spazio Tadini espone la personale di Carlo Carletti “La fotografia di matrimonio di Carlo Carletti” e la collettiva “Yes, uno sguardo su nuovi autori e tendenze” a cura di Federicapaola Capecchi. Com’è d’uso, per le mostre organizzate da Spazio Tadini l’arte è spesso occasione di riflessione su temi sociali e il matrimonio oggi è oggetto di importanti cambiamenti.
Il 24 marzo e il primo aprile alle ore 18.30 ci saranno due incontri di approfondimento sul tema del matrimonio, della coppia, della cerimonia, della sessualità. Nello specifico il 24 marzo sarà particolarmente ricco di argomenti con spunti sui rituali del matrimonio dal trucco al wedding planner con La Regina Bianca e Grace Wedding, agli argomenti più impegnati con Arcigay, Laura Tappatà che ha scritto “Troppo amore”, la psicoanalista Laura Pigozzi che parla in anteprima assoluta del suo libro sulla matrigna “Chi è la più cattiva del reame? Figli, madri e matrigne nelle nuove famiglie” il tutto alla presenza della filosofa Samanta Airoldi, il tutto nella cornice degli abiti da sposa di Esprit Nouveau. Il 1 aprile alle ore 18.30 invece Daniela Arcangeli parlerà del suo libro su benessere e seduzione Corri Mangia Ama e Veronica Orlandi sulla comunicazione nella coppia.
IL MATRIMONIO TRA TRADIZIONE, INNOVAZIONE E RIVOLUZIONE
di Melina Scalise, psicologa e giornalista
Fino a circa trentacinque anni fa, la cerimonia di matrimonio in Italia era caratterizzata da momenti precisi e irrinunciabili: la sposa in casa nel momento della “vestizione” a simboleggiare l’abbandono della casa paterna, l’arrivo in Chiesa con lo sposo che aspetta all’altare e il “passaggio di consegne” in cui il padre affidava la sua “bambina” ad un altro uomo, il bacio davanti all’altare immortalato dalla celebre frase del prete che “autorizzava” all’unione sessuale “ora puoi baciare la sposa”, il banchetto, la foto con gli invitati, i paggetti e i confetti a simbolo di fertilità e buoni auspici.
Un canovaccio temporale e simbolico che rispecchiava i valori sociali condivisi dell’epoca e la fotografia di matrimonio non ne poteva prescindere sia per documentare il giorno del Si, sia per valorizzare lo status sociale delle famiglie che si univano. Erano i tempi in cui il matrimonio era ancora quella tappa fondamentale non solo per la costituzione della famiglia, la “sistemazione” dei figli, ma era vissuto come momento indispensabile per la realizzazione della persona, tanto che spesso il matrimonio si accettava che fosse persino programmato a tavolino in un patto tra famiglie pur di non rimanere soli. Negli anni 60 non c’era pubblicità che rappresentasse la famiglia senza che ci fosse in primo piano una ripresa con la fede al dito.
Ph Domenico Lops
Oggi il matrimonio non è più una tappa obbligata. Non lo è per la costituzione della famiglia, per avere dei figli, per sentirsi realizzati in società. La donna che non si sposa entro 30 anni non è più chiamata spregevolmente “zitella” (da tedesco titze mammella, in italiano zita e quindi giovane ancora da accoppiare). Gli uomini non sposati non sono più “scapoli” (dal latino ex- fuori capulum cappio: fuori dal cappio) e quindi liberi da vincoli o come intendevano i pastori abruzzesi con questo termine sfuggire dall’impegno di badare al gregge. Oggi chi non ha un compagno o una compagna è, a prescindere dal sesso, “single”, perfetto termine inglese che permette di non caratterizzarne il genere quasi a presagire che la coppia contemporanea che si unisce in matrimonio può contenere più variabili sessuali. La donna single è spesso dedicata alla carriera e non per questo significa necessariamente che abbia rinunciato alla maternità avendo la possibilità di mantenersi economicamente (“io sono mia” dicevano gli slogan femministi negli anni ’70). In altri casi alcune donne diventano single dopo matrimoni o convivenze finite il cui sostentamento, se ci sono dei figli, nella maggior parte dei casi, rimane quasi prevalente a pesare sull’ex marito. Oggi gli uomini separati o divorziati con figli spesso alimentano in modo sostanziale la fascia sociale dei nuovi poveri fino a vivere ai margini sociali perdendo la possibilità di rifarsi una famiglia. La legge sul divorzio in Italia non ha ancora trovato un’applicazione equa di rispetto della coppia genitoriale e degli obblighi verso i figli garantendo la bi-genitorialità e questo nonostante i richiami dell’Unione Europea. Gli uomini forse, nell’immaginario collettivo della nostra cultura, continuano ad essere visti come coloro che “sfuggono” ai loro doveri, appunto tendenti ad essere perennemente “scapoli” tanto da doverli costringere a ricordare loro di essere padri e mariti attraverso la legge.(continua)
Carlo Carletti, Leica Ambassador e fotografo di matrimonio di livello internazionale. Nominato due volte fotografo dell’anno dall’americana WPJA (Wedding Photojournalist Association)
A CURA DI FEDERICAPAOLA CAPECCHI
dal 19 marzo al 8 APRILE 2016
“La fotografia di matrimonio di Carlo Carletti” è una mostra che celebra uno dei primi fotografi a fare della fotografia di matrimonio ricerca d’autore. Le sue scelte narrative lo hanno premiato a livello internazionale e oggi, oltre ad essere Leica Ambassador è tra i primi 5 al mondo secondo la rivista internazionale JM Just Married Magazine. Sono esposte 29 fotografie in bianco e nero che manifestano l’assoluta distanza da stereotipi, sentimentalismi affettati e da una fotografia celebrativa e cliché: immagini suggestive che raccontano uno sguardo originale e una narrazione da reportage.
Ph CARLO CARLETTI
Carletti unisce competenze di fotogiornalismo, arte e cinematografia. Concepisce la fotografia di matrimonio come una sperimentazione artistica, un linguaggio unico, creativo e allo stesso tempo intimo, capace di assurgere al ruolo di coprotagonista nelle ricerche d’autore. Le immagini selezionate portano chi guarda nella bellezza insita nella naturalezza e nella spontaneità; nella sua visione narrativa, fortemente espressiva e sempre dinamica; nella sua profonda conoscenza della grande fotografia d’autore contemporanea; nel discorso del suo linguaggio fotografico ricco e articolato di inquadrature, angolazioni, ritmo, primi e secondi piani, ombre e chiaroscuri, di giochi di punti di vista; nel suo sguardo capace di raccontare e di restituire davvero una storia e il suo senso.
Ph CARLO CARLETTI
Con questa mostra personale di un autore come Carlo Carletti (Membro dell’Associazione americana WPJA – Wedding Photojournalist Association – e primo al Mondo ad aver vinto vinto per due volte, 2006 e 2009, il prestigioso premio di fotografo dell’anno, pluripremiato e Leica Ambassador) Spazio Tadini avvalora la convinzione che una certa fotografia di matrimonio sia un importante linguaggio che richiede un grande mestiere e fini capacità, ancor più oggi tra infiniti e continui mutamenti sociali; una forma di neorealismo. Si vuole dimostrare come la fotografia di matrimonio abbia una sua integrità artistica oltre che intima e sociale.
Ph CARLO CARLETTI
Ph CARLO CARLETTI
Ph CARLO CARLETTI
Ph Carlo Carletti
Ph Carlo Carletti
Ph Carlo Carletti
Ph Carlo Carletti
Ph Carlo Carletti
CARLO CARLETTI
Carlo Carletti, fotografo di cerimonia in ambito internazionale. Vanta prestigiosi riconoscimenti nel settore.
2015 Leica lo nomina “Leica Ambassador”. Per la seconda volta Christie’s batte all’asta di beneficenza tenuta presso la Galleria d’Arte Moderna di Villa Reale a Milano una sua fotografia.
2014 La galleria d’arte Still in Milano presenta una sua mostra fotografica dal titolo “Scene da un Matrimonio” a cura di Denis Curti. Le opere vengono presentate ai collezionati in tiratura limitata di 5.
Christie’s batte all’asta di beneficenza presso la Galleria d’Arte Moderna di Villa Reale a Milano una sua fotografia.
2013 Pubblica per Marsilio Editori il volume “Fotografie di Matrimoni” a cura di Denis Curti. Il volume raccoglie una selezione degli scatti più belli della sua carriera di fotografo di cerimonia realizzati in Italia e all’estero
2012 Realizza catalogo Primavera-Estate 2013 per Malo. Commissione che in passato è stata affidata a fotografi del calibro di Michel Compte e Peter Lindbergh
2010 Tra i primi 5 fotografi di matrimonio al mondo secondo la rivista internazionale “JM Just Married Magazine”. Riceve dalla “Best of Wedding Photography Association” l’onoreficenza “Lens & Light Honor”
2009 Fotografo dell’Anno per l’americana “WPJA” (Wedding Photojournalist Association) Associazione internazionale di fotografi di cerimonia. Carletti è il primo fotografo al Mondo ad avere vinto per due volte il prestigioso titolo, avendolo già vinto precedententemente nel 2006.
Viene selezionato dall’Istituto De Agostini come unico fotografo di riferimento per una pubblicazione monografica in DVD sulla Cerimonia per il Corso di Fotografia Digitale. Il DVD contiene in esclusiva una lunga intervista sul suo lavoro ed una vasta galleria di sue immagini
2008 Intervista per KODAK Pro Magazine (USA edition)
2006 Fotografo dell’Anno per l’americana “WPJA” (Wedding Photojournalist Association) Associazione internazionale di fotografi di cerimonia
Finalista del concorso “Images of the Year” per la rivista “American Photo”
2005 Tra i “4 Top Wedding Photographers in the World“ secondo la rivista internazionale “KULT”