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Mostre Milano: serata dedicata al tema del matrimonio con Laura Tappatà, Laura Pigozzi, Grazia Micalizzi, Donata Mazza, Arcigay e Telefono Donna

Giovedì 24 marzo, dalle ore 18:30all’interno delle due mostre fotografiche dedicate alla fotografia di matrimonio d’autore (VEDI QUI E QUI), in corso fino al 8 aprile 2016, a Spazio Tadini si svolge una serata dedicata al tema del matrimonio, della coppia, delle relazioni e del femminile.

Un approfondimento dedicato a temi di carattere sociale ruota attorno al libro di Laura TappatàTroppo amore”, e al libro della psicoanalista Laura PigozziChi è la più cattiva del reame? Figlie, madri e matrigne nelle nuove famiglie; interverranno anche Arcigay e Telefono Donna. Presenta e modera Samanta Airoldi. Melina Scalise propone un affascinante viaggio antropologico nel matrimonio tra tradizione, innovazione e rivoluzione (LEGGI IL TESTO). Federicapaola Capecchi, curatrice delle mostre, interviene rispetto alla fotografia di matrimonio come ricerca d’autore e come forma di neorealismo.

Un altro approfondimento è dedicato invece agli argomenti e agli aspetti pratici del “grande giorno”, affidato alle wedding planner La Regina Bianca (vedi LINK) e Grace Wedding (vedi LINK), e alla stilista Rossella Cavioni – Esprit Nouveau che, per l’occasione, farà indossare alcuni pezzi unici del suo atelier.

I PROTAGONISTI DELLA SERATA

Laura Tappatà

Laura-Tappatà

Laura Tappatà ha insegnato Psicologia Generale presso il corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria dell’Università Cattolica e collabora con la cattedra di Psicologia della Personalità nella stessa Università. Tra gli ambiti delle sue ricerche, il tema dell’Intelligenza socio emotiva pubblicando, “Intelligenza socio-emotiva. Cos’è, come si misura, come svilupparla” (Carocci) e”BarOn EQ-i :validazione e taratura italiana”, Giunti O.S. Organizzazioni Speciali, Firenze. Più recentemente i temi della personalità postmoderna, con il testo “Stay Focused” (Lupetti, 2011) e delle nuove dipendenze psicologiche, con il testo “Beyond Well-Being: The Fascination of Risk and of the New Psychological Addictions” pubblicato, nel 2013 negli Stati Uniti, (Nova Science Publishers) Sempre nel 2013 è stato presentato il testo,“Troppo Amore! Donne e passioni tristi” (Madonini).

Troppo Amore di Laura Tappatà

Il nostro tempo così accelerato e incerto, riesce, in alcuni casi, a inquinare anche la “passione di tutte le passioni”: l’amore. È possibile amare troppo? Tutte le volte che si giustificano degli eccessi, quando vengono messi a rischio il nostro benessere emotivo, la nostra salute e la nostra sicurezza, in quel caso rischiamo di amare troppo. Che cosa possiamo fare per contrastare tutto questo?

Laura Pigozzi

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LAURA PIGOZZI si occupa del rapporto tra psicanalisi e modernità, con particolare riferimento al mondo femminile. È l’autrice di A nuda voce. Vocalità, inconscio, sessualità (Antigone 2008) e di Voci smarrite. Godimento femminile e sublimazione (Antigone 2011). Ha creato “Rapsodia. Rete di psicanalisi, arte, vocalità”, luogo di incontro tra psicanalisti e artisti (www.rapsodia-net.infohttp://www.rapsodia-net.info). Conduce laboratori di sperimentazione vocale e ha fondato il Non Coro.

Chi è la più cattiva del reame? Figlie, madri e matrigne nelle nuove famiglie di Laura Pigozzi

Le cose, per le famiglie, sono cambiate. Nelle famiglie multiple le matrigne non sono più, come una volta, le spose di un uomo vedovo, e non hanno, come spesso si crede, il ruolo di una zia, una baby sitter, una “fidanzata di papà”. Se la matrigna delle favole, come insegna la psicoanalisi, non è altro che la parte oscura e minacciosa della madre, la nuova figura di matrigna sembra piuttosto occupare una posizione più simbolica e meno simbiotica di quella materna. Che cosa accade nella relazione madre-figlia quando esiste un’altra figura femminile investita di un ruolo di cura? Quali sono i legami che nascono tra la matrigna e la figlia del partner? E, soprattutto, come cambia, in presenza di una matrigna, la classica relazione madre-figlia? In queste nuove condizioni come si modifica, per una figlia, il modo di separarsi dalla madre biologica e fare così il suo cammino di donna? Continua la lettura di Mostre Milano: serata dedicata al tema del matrimonio con Laura Tappatà, Laura Pigozzi, Grazia Micalizzi, Donata Mazza, Arcigay e Telefono Donna

Matrimonio tra tradizione, innovazione e rivoluzione a Spazio Tadini

Mauro Parma
Ph Mauro Parma

Da sabato 19 marzo all’8 aprile Spazio Tadini espone la personale di Carlo Carletti “La fotografia di matrimonio di Carlo Carletti” e la collettiva “Yes, uno sguardo su nuovi autori e tendenze” a cura di Federicapaola Capecchi. Com’è d’uso, per le mostre organizzate da Spazio Tadini l’arte è spesso occasione di riflessione su temi sociali e il matrimonio oggi è oggetto di importanti cambiamenti.

Il 24 marzo e il primo aprile alle ore 18.30 ci saranno due incontri di approfondimento sul tema del matrimonio, della coppia, della cerimonia, della sessualità. Nello specifico il 24 marzo sarà particolarmente ricco di argomenti con spunti sui rituali del matrimonio dal trucco al wedding planner con La Regina Bianca e Grace Wedding, agli argomenti più impegnati con Arcigay, Laura Tappatà che ha scritto “Troppo amore”, la psicoanalista Laura Pigozzi che parla in anteprima assoluta del suo libro sulla matrigna “Chi è la più cattiva del reame? Figli, madri e matrigne nelle nuove famiglie” il tutto alla presenza della filosofa Samanta Airoldi, il tutto nella cornice degli abiti da sposa di Esprit Nouveau. Il 1 aprile alle ore 18.30 invece Daniela Arcangeli parlerà del suo libro su benessere e seduzione Corri Mangia Ama e Veronica Orlandi sulla comunicazione nella coppia.

IL MATRIMONIO TRA TRADIZIONE, INNOVAZIONE E RIVOLUZIONE

di Melina Scalise, psicologa e giornalista

Fino a circa trentacinque anni fa, la cerimonia di matrimonio in Italia era caratterizzata da momenti precisi e irrinunciabili: la sposa in casa nel momento della “vestizione” a simboleggiare l’abbandono della casa paterna, l’arrivo in Chiesa con lo sposo che aspetta all’altare e il “passaggio di consegne” in cui il padre affidava la sua “bambina” ad un altro uomo, il bacio davanti all’altare immortalato dalla celebre frase del prete che “autorizzava” all’unione sessuale “ora puoi baciare la sposa”, il banchetto, la foto con gli invitati, i paggetti e i confetti a simbolo di fertilità e buoni auspici.

Un canovaccio temporale e simbolico che rispecchiava i valori sociali condivisi dell’epoca e la fotografia di matrimonio non ne poteva prescindere sia per documentare il giorno del Si, sia per valorizzare lo status sociale delle famiglie che si univano. Erano i tempi in cui il matrimonio era ancora quella tappa fondamentale non solo per la costituzione della famiglia, la “sistemazione” dei figli, ma era vissuto come momento indispensabile per la realizzazione della persona, tanto che spesso il matrimonio si accettava che fosse persino programmato a tavolino in un patto tra famiglie pur di non rimanere soli. Negli anni 60 non c’era pubblicità che rappresentasse la famiglia senza che ci fosse in primo piano una ripresa con la fede al dito.

Domenico Lops - Matrimoni
Ph Domenico Lops

Oggi il matrimonio non è più una tappa obbligata. Non lo è per la costituzione della famiglia, per avere dei figli, per sentirsi realizzati in società. La donna che non si sposa entro 30 anni non è più chiamata spregevolmente “zitella” (da tedesco titze mammella, in italiano zita e quindi giovane ancora da accoppiare). Gli uomini non sposati non sono più “scapoli” (dal latino ex- fuori capulum cappio: fuori dal cappio) e quindi liberi da vincoli o come intendevano i pastori abruzzesi con questo termine sfuggire dall’impegno di badare al gregge. Oggi chi non ha un compagno o una compagna è, a prescindere dal sesso, “single”, perfetto termine inglese che permette di non caratterizzarne il genere quasi a presagire che la coppia contemporanea che si unisce in matrimonio può contenere più variabili sessuali. La donna single è spesso dedicata alla carriera e non per questo significa necessariamente che abbia rinunciato alla maternità avendo la possibilità di mantenersi economicamente (“io sono mia” dicevano gli slogan femministi negli anni ’70). In altri casi alcune donne diventano single dopo matrimoni o convivenze finite il cui sostentamento, se ci sono dei figli, nella maggior parte dei casi, rimane quasi prevalente a pesare sull’ex marito. Oggi gli uomini separati o divorziati con figli spesso alimentano in modo sostanziale la fascia sociale dei nuovi poveri fino a vivere ai margini sociali perdendo la possibilità di rifarsi una famiglia. La legge sul divorzio in Italia non ha ancora trovato un’applicazione equa di rispetto della coppia genitoriale e degli obblighi verso i figli garantendo la bi-genitorialità e questo nonostante i richiami dell’Unione Europea. Gli uomini forse, nell’immaginario collettivo della nostra cultura, continuano ad essere visti come coloro che “sfuggono” ai loro doveri, appunto tendenti ad essere perennemente “scapoli” tanto da doverli costringere a ricordare loro di essere padri e mariti attraverso la legge. (continua)