Compaiono un inno alla gioia, una danza liberatoria, un pensiero ottimistico verso una società che da parecchio tempo è colpita da frustrazioni, ansie, rabbia.
“Dammi il là e balliamo”.

Questo è il titolo. Una coppia innamorata, balla su un pentagramma dopo che lei riceve da lui, con forte slancio, la nota la. Da questo suono nasce un brano musicale rivolto alla vita, all’Amore…a che servono i soldi se manca tutto questo?

Sul lato b della banconota, il pensiero è sempre fiducioso. “é ora di volare”: un uccellino raccolto nella mano di una giovane donna, sta cercando di spiccare il volo. Nello stesso tempo (precisamente quello che segna l’orologio), l’Italia desidera riprendersi, volando in alto…Ce la faranno?
Sì, ce la faranno!
L’opera “Danza” come dice il titolo, è una composizione con richiamo ad atmosfere musicali, dove regna l’amore. Un binomio indivisibile: musica-pittura, al quale la Locatelli non rinuncia mai. Una coppia (due fili di ferro) fa da protagonista in uno spazio immaginario.
Una ricerca, quella di Isa Locatelli, che oggi la porta a lavorare con materiali diversi: dal legno al ferro, dai gessi alle carte riciclate o lavorate a mano. Oggetti collezionati negli anni, legati a luoghi ignoti, che appartengono al mare o al quotidiano che, dopo un’accurata riflessione, vengono fissati con chiodi o fili di ferro sulla superficie, in un armonioso equilibrio tra pieni e vuoti, dando vita a interessanti opere.
L’incontro, l’amore, la coppia e la musica, tradotti in segni ritmici e modulati, sono temi ispiratori e ricorrenti, ricchi di poesia, ma sempre tesi a stili nuovi e stimolanti, che nutrono il suo spirito d’osservazione e attraverso i quali Isa cerca di impossessarsi dei loro segreti e della loro essenza.
Un discorso a parte meritano le tele estroflesse o le plastiche, arricciate e rinforzate, che sembrano cedere da un angolo della tela, o tavola, scoprendo un “dietro” curioso nel suo contrasto sia di pensiero che di forma.
“Non ci si può fermare a un’unica espressione perché l’arte è ricerca costante, è creatività, è fantasia, è instancabile passione che matura e cresce insieme a me.”
Isa Locatelli nasce e lavora a Milano, si diploma all’Accademia di Belle arti di Brera alla fine degli anni ’90 dopo essersi dedicata per dieci anni allo studio del pianoforte presso il Conservatorio G. Verdi. Allieva di Luciana Manelli, docente dal 1971 all’Accademia, la quale fu allieva di Silvio Consadori e Ugo Vittore Bartolini. Partecipa a numerose mostre tra personali e collettive in Italia e all’estero. Alcune sue opere sono in permanenza a Washington e collezioni private in Svizzera, Francia, Germania e Inghilterra.