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Paesaggi Binari di Andrea Chinese a Spazio Tadini dal 29 aprile al 18 maggio 2016

Mostra personale di ANDREA CHINESE

PAESAGGI BINARI

A cura di Melina Scalise e Francesco Tadini

Dal 29 aprile al 18 maggio 2016
Inaugurazione 29 aprile dalle 18.30 Spazio Tadini via Niccolò Jommelli 24- Milano

Apertura: mercoledì 15.30-1 9, giovedì-venerdì e sabato 16-23, domenica 11,30-1 7

Andrea Chinese Paesaggio BinarioChe cosa fa il paesaggio? – Noi possiamo rispondere: che memorizziamo ciò che guardiamo e lo conserviamo in memoria dopo aver esercitato i nostri sensi in uno spazio investito dal corpo” – Gilles Clément, scrittore e architetto del paesaggio

Che cosa è il paesaggio? – È ciò che delimita e dà forma alle nostre possibilità, la premessa di tutte le nostre scelte possibili” – Andrea Chinese, artista

Quando l’uomo non aveva strumenti tecnici per vedere oltre il suo orizzonte visibile, il mondo lo immaginava. Se non ci fosse stata l’immaginazione, Cristoforo Colombo non avrebbe scoperto l’America. Il paesaggio non è mai ciò che vediamo, ma anche il risultato delle nostre proiezioni, dei nostri pensieri, delle nostre aspettative. La storia ci insegna che quando i primitivi disegnavano nelle caverne le scene di caccia non descrivevano solo il visibile, ma raccontavano la loro azione, ciò che cercavano e fronteggiavano, forse anche semplicemente ciò che desideravano. Nel segno, in quell’impossessarsi anche solo attraverso l’immaginazione dell’animale c’era tutto il potere e la magia della rappresentazione. (leggi tutto l’articolo).

Breve biografia di Andrea Chinese
Andrea Chinese nasce nel 1982 a Napoli. Oggi lavora tra Milano e Napoli. Ha studiato pittura all’accademia di Napoli per poi specializzarsi in comunicazione.
È un pubblicitario professionista e collabora con numerose Università. Il suo percorso artistico include sculture, installazioni, video e disegni.
I suoi media spaziano da vasche in resina a elastici colorati. Per la sua serie di disegni dedicati alla ricerca sul paesaggio lavora con penna, china e matita su carta.

Le altre due mostre che completeranno il percorso ARTE E LINGUAGGIO NELL’ERA DIGITALE
sono:
Eleonora Prado autrice della rubrica “Moleskine e viaggi d’artista” su milanoartexpo.com, curata da Francesco Tadini, espone a Spazio Tadini in particolare i suoi disegni realizzati durante l’ultimo viaggio in Vietnam e sarà la prima artista a realizzare dal vivo opere con lo Smart Writing set di Moleskine. Si tratta di una penna che ha le premesse rivoluzionarie che ebbe il tubetto di colore per gli impressionisti permettendo loro di poter dipingere all’aperto. Con questo strumento il disegno su carta diventa automaticamente digitale moltiplicando le possibilità di espressione artistica.
“Generazione MEME” è il risultato di uno stage con un gruppo di studenti del terzo anno che frequenta il liceo Scientifico Carducci di Milano a cura di Melina Scalise, psicologa, per indagare uno degli aspetti del linguaggio giovanile: i MEME. Si tratta di immagini prima disegni, poi fotografie e oggi anche brevi video utilizzati nel linguaggio web soprattutto per comunicare situazioni emotive. I ragazzi esporranno i MEME più utilizzati, ne illustreranno la nascita e l’evoluzione, il senso e la portata sociale con approfondimenti con i loro docenti ed incontri durante la durata della mostra. I giovani racconteranno se stessi e i cambiamenti linguistici in atto nell’era digitale.

MOSTRE MILANO: Arte e linguaggio nell’era digitale – 29 aprile-18 maggio 2016 – Spazio Tadini

ARTE E LINGUAGGIO NELL’ERA DIGITALE

Due mostre d’arte e un’esposizione e laboratorio con liceali milanesi

 A cura di Francesco Tadini e Melina Scalise

 


18 maggio ore 2016 ore 18,30
Una riflessione sull’Arte e il linguaggio nell’era digitale
Interverranno gli studenti del liceo scientifico Carducci di Milanoper la mostra GENERAZIONE MEME che presenteranno le loro testi e riflessioni sulla comunicazione giovanile, Andrea Chinese autore di PAESAGGI BINARI che dal suo lavoro e artistico offrirà spunti di approfondimento sulla comunicazione come mestiere nell’era digitale e Eleonora Prado, autrice di Moleskine e viaggi d’artista che presenta il catalogo della mostra, la prima realizzata con disegni su carta con la nuova penna digitale.

Dal 29 aprile al 19 maggio 2016

Inaugurazione 29 aprile dalle 18.30

“MOLESKINE E VIAGGI D’ARTISTA” di Eleonora Prado

“PAESAGGIO BINARIO” di Andrea Chinese

“GENERAZIONE MEME” un progetto con gli studenti del Liceo Scientifico Carducci di Milano

 

“Moleskine e viaggi d’artista” di Eleonora Prado, “Paesaggio binario” di Andrea Chinese e “Generazione MEME” vi accompagneranno in un viaggio alla scoperta dell’evoluzione del linguaggio visivo dal segno all’ultima invenzione tecnologica ovvero la penna computer da utilizzare su carta Moleskine che traduce l’analogico in digitale, fino all’esplorazione del fenomeno dei MEME che, tra i giovani, sostituisce il linguaggio verbale nel racconto di stati emotivi.

Un vero e proprio itinerario che ripercorre la storia dei mezzi utilizzati dall’uomo per comunicare attraverso i segni dalla pietra al computer, al web, fino alla penna digitale.

Vietnam-visto-da-Eleonora-Prado-Vietnamese-girl-on-Phu-QuocEleonora Prado autrice della rubrica “Moleskine e viaggi d’artista” su milanoartexpo.com, curata da Francesco Tadini, espone a Spazio Tadini in particolare i suoi disegni realizzati durante l’ultimo viaggio in Vietnam e sarà la prima artista a realizzare dal vivo opere con lo Smart Writing set di Moleskine. Si tratta di una penna che ha le premesse rivoluzionarie che ebbe il tubetto di colore per gli impressionisti permettendo loro di poter dipingere all’aperto. Con questo strumento il disegno su carta diventa automaticamente digitale moltiplicando le possibilità di espressione artistica.

Andrea Chinese Paesaggio BinarioAndrea Chinese esporrà i suoi “Paesaggi binari”, ovvero disegni a penna composti esclusivamente da piccoli segmenti, la cui variazione di densità, lunghezza e direzione porta alla costituzione della forma. Il linguaggio binario, bianco e nero, su cui si fonda il linguaggio informatico, viene impiegato per una composizione analogica che raffigura l’ambiente in cui l’uomo si muove e guarda. Chinese riproduce prevalentemente mappe aeree per restituire, attraverso il puro racconto della forma, il rapporto tra antropico e naturale anche nelle sue varianti prospettiche.

GENERAZIONE MEME immagine“Generazione MEME” è il risultato di uno stage con un gruppo di studenti del terzo anno che frequenta il liceo Scientifico Carducci di Milano a cura di Melina Scalise, psicologa, per indagare uno degli aspetti del linguaggio giovanile: i MEME. Si tratta di immagini prima disegni, poi fotografie e oggi anche brevi video utilizzati nel linguaggio web soprattutto per comunicare situazioni emotive. I ragazzi esporranno i MEME più utilizzati, ne illustreranno la nascita e l’evoluzione, il senso e la portata sociale con approfondimenti con i loro docenti ed incontri durante la durata della mostra. I giovani racconteranno se stessi e i cambiamenti linguistici in atto nell’era digitale.

Matrimonio tra tradizione, innovazione e rivoluzione a Spazio Tadini

Mauro Parma
Ph Mauro Parma

Da sabato 19 marzo all’8 aprile Spazio Tadini espone la personale di Carlo Carletti “La fotografia di matrimonio di Carlo Carletti” e la collettiva “Yes, uno sguardo su nuovi autori e tendenze” a cura di Federicapaola Capecchi. Com’è d’uso, per le mostre organizzate da Spazio Tadini l’arte è spesso occasione di riflessione su temi sociali e il matrimonio oggi è oggetto di importanti cambiamenti.

Il 24 marzo e il primo aprile alle ore 18.30 ci saranno due incontri di approfondimento sul tema del matrimonio, della coppia, della cerimonia, della sessualità. Nello specifico il 24 marzo sarà particolarmente ricco di argomenti con spunti sui rituali del matrimonio dal trucco al wedding planner con La Regina Bianca e Grace Wedding, agli argomenti più impegnati con Arcigay, Laura Tappatà che ha scritto “Troppo amore”, la psicoanalista Laura Pigozzi che parla in anteprima assoluta del suo libro sulla matrigna “Chi è la più cattiva del reame? Figli, madri e matrigne nelle nuove famiglie” il tutto alla presenza della filosofa Samanta Airoldi, il tutto nella cornice degli abiti da sposa di Esprit Nouveau. Il 1 aprile alle ore 18.30 invece Daniela Arcangeli parlerà del suo libro su benessere e seduzione Corri Mangia Ama e Veronica Orlandi sulla comunicazione nella coppia.

IL MATRIMONIO TRA TRADIZIONE, INNOVAZIONE E RIVOLUZIONE

di Melina Scalise, psicologa e giornalista

Fino a circa trentacinque anni fa, la cerimonia di matrimonio in Italia era caratterizzata da momenti precisi e irrinunciabili: la sposa in casa nel momento della “vestizione” a simboleggiare l’abbandono della casa paterna, l’arrivo in Chiesa con lo sposo che aspetta all’altare e il “passaggio di consegne” in cui il padre affidava la sua “bambina” ad un altro uomo, il bacio davanti all’altare immortalato dalla celebre frase del prete che “autorizzava” all’unione sessuale “ora puoi baciare la sposa”, il banchetto, la foto con gli invitati, i paggetti e i confetti a simbolo di fertilità e buoni auspici.

Un canovaccio temporale e simbolico che rispecchiava i valori sociali condivisi dell’epoca e la fotografia di matrimonio non ne poteva prescindere sia per documentare il giorno del Si, sia per valorizzare lo status sociale delle famiglie che si univano. Erano i tempi in cui il matrimonio era ancora quella tappa fondamentale non solo per la costituzione della famiglia, la “sistemazione” dei figli, ma era vissuto come momento indispensabile per la realizzazione della persona, tanto che spesso il matrimonio si accettava che fosse persino programmato a tavolino in un patto tra famiglie pur di non rimanere soli. Negli anni 60 non c’era pubblicità che rappresentasse la famiglia senza che ci fosse in primo piano una ripresa con la fede al dito.

Domenico Lops - Matrimoni
Ph Domenico Lops

Oggi il matrimonio non è più una tappa obbligata. Non lo è per la costituzione della famiglia, per avere dei figli, per sentirsi realizzati in società. La donna che non si sposa entro 30 anni non è più chiamata spregevolmente “zitella” (da tedesco titze mammella, in italiano zita e quindi giovane ancora da accoppiare). Gli uomini non sposati non sono più “scapoli” (dal latino ex- fuori capulum cappio: fuori dal cappio) e quindi liberi da vincoli o come intendevano i pastori abruzzesi con questo termine sfuggire dall’impegno di badare al gregge. Oggi chi non ha un compagno o una compagna è, a prescindere dal sesso, “single”, perfetto termine inglese che permette di non caratterizzarne il genere quasi a presagire che la coppia contemporanea che si unisce in matrimonio può contenere più variabili sessuali. La donna single è spesso dedicata alla carriera e non per questo significa necessariamente che abbia rinunciato alla maternità avendo la possibilità di mantenersi economicamente (“io sono mia” dicevano gli slogan femministi negli anni ’70). In altri casi alcune donne diventano single dopo matrimoni o convivenze finite il cui sostentamento, se ci sono dei figli, nella maggior parte dei casi, rimane quasi prevalente a pesare sull’ex marito. Oggi gli uomini separati o divorziati con figli spesso alimentano in modo sostanziale la fascia sociale dei nuovi poveri fino a vivere ai margini sociali perdendo la possibilità di rifarsi una famiglia. La legge sul divorzio in Italia non ha ancora trovato un’applicazione equa di rispetto della coppia genitoriale e degli obblighi verso i figli garantendo la bi-genitorialità e questo nonostante i richiami dell’Unione Europea. Gli uomini forse, nell’immaginario collettivo della nostra cultura, continuano ad essere visti come coloro che “sfuggono” ai loro doveri, appunto tendenti ad essere perennemente “scapoli” tanto da doverli costringere a ricordare loro di essere padri e mariti attraverso la legge. (continua)