Danza, contact e physical dance theatre nel workshop di ottobre 2018. “It’s not rocket science“, con Federicapaola Capecchi, è aperto a tutti e si svolge nei giorni venerdì 26, sabato 27, domenica 28 e lunedì 29 ottobre 2018
Rivolto a tutti coloro che sono interessati ad approfondire lo studio del corpo e del corpo in movimento, come strumento di conoscenza di sé, dell’altro e delle infinite potenzialità e bellezze della danza. Non è dunque necessario essere già danzatori o attori o professionisti.
– Il workshop è aperto anche a fotografi e registi specializzati sulla danza o che amano la danza (info specifiche per loro sulle modalità: federicapaola@opificiotrame.org) –
Foto Francesco Tadini
Questo workshop si compone di una parte dedicata al training così come di momenti di improvvisazione e di composizione scenica vera e propria. Cercheremo un linguaggio e un approccio personale al movimento, vissuto, che arriva dal corpo e vi respira, senza automatismi né artifici tecnicistici.
Foto Francesco Tadini
Attraverso il physical dance theatre cercheremo cosa si muove e se la persona è pronta a rispondere. Il corpo in movimento, il carattere e gli strumenti della performance. Fiducia e sentirsi a proprio agio come motori di ricerca e di creazione. Affinare la percezione del proprio corpo e dell’ambiente in cui agisce come fonte d’ispirazione, svegliare o affinare la capacità di rischio e il piacere della sperimentazione del movimento, usare il corpo pienamente, sono l’obiettivo.
Foto Stefania Villani
L’importante è l’autenticità del movimento, danzato o non, la sua espressione, il suo carattere. Le proposte sono costruite anche in modo tale che i partecipanti si esibiscano gli uni per gli altri. Guardare l’altro, lo sviluppo di una sensibilità, l’ascolto per i nostri corpi, sia come esecutore che come un osservatore, sarà fondamentale. Rifletteremo insieme, daremo un feedback per tutto il corso del lavoro.
Foto Francesco FalciolaFoto Francesco Falciola
Con la contact cercheremo di fare una cosa preziosissima che, spesso nella quotidianità, perdiamo di vista: ridere, sorridere, ascoltare, avere cura, premura e attenzione. E non avere nessuna fretta né alcuna aspettativa. Wow!!
Foto Francesco Falciola
La contact improvisation come approccio globale al corpo e interrogativo principe sui processi creativi e motori percettivi, un’ esplorazione. Flusso d’energia che scorre fra corpi, pressione e spostamento del peso. L’altro: un territorio fatto di sorprese e imprevisti, di limiti e di abitudini percettive. Pensiero e azione insieme. Dare e ricevere il peso del corpo esplorando i ruoli del guidare e del seguire l’altro, attraverso la sensibilità del contatto corporeo. Scambio del peso, l’impulso, il sostegno, la sospensione, la leggerezza, l’equilibrio ed il flusso del movimento stesso avvalendosi di alcuni dei principi delle discipline orientali e della Release Tecnique.
Chi partecipa al workshop ha il biglietto ridotto per la performance di mercoledì 31 ottobre 2018 ore 21:00
26/27/28/29 ottobre 2018 – 15 ore di lavoro € 100 (per i primi 6 che si iscrivono entro il 20 ottobre € 90, farà fede la email con modulo di iscrizione compilato)
Una mostra fotografica degli allievi neo diplomati dell’Istituto Italiano di Fotografia di Milano, una reinterpretazione fotografica di un’importante opera letteraria.
“La ballata dei sogni perduti – Fotografando Spoon River” a cura di Roberto Mutti sarà esposta, in quello che era lo studio di Emilio Tadini, dal 4 al 14 ottobre 2018.
Francesca Pirelli
“Reinterpretare fotograficamente un’opera letteraria è un’operazione concettualmente intrigante perché può dar vita a inaspettate rivelazioni”. Roberto Mutti
In Mostra 30 cornici con le immagini degli studenti neo-diplomati che quest’anno hanno interpretato con il seminario di Roberto Mutti il testo L’ANTOLOGlA DI SPOON RIVER di Edgar Lee Masters, raccolta di poesie in forma di epitaffi, pubblicata nel 1914.
“Giunti all’ottava tappa dell’ormai lunghissimo percorso “Quando la letteratura incontra la fotografia” rivolto agli studenti del Corso Professionale dell’Istituto Italiano di Fotografia, era necessario proporre per la prima volta un’opera poetica e quella di Edgar Lee Masters è parsa la più indicata per suggerire a questi giovani autori che si incamminano sulla strada della professione come le parole possano essere fonte di intuizioni profonde.” (R. M.)
Gli studenti in mostra sono: Claudete Alves Cardoso • Elisa Andreon • Veronica Argentiero • Elena Benvenuto • Federica Bertoletti • Francesca Cavallo • Giada Cucchi • Vincenzo Delnegro • Lara Franz • Alessandra Gennari • Ester Girardi • Tommaso Lavegas • Martina Maiello • Elena Maldifassi • Florentina Marzorati • Mario Orfé • Clara Parmigiani • Francesca Pirelli • Marco Pistolesi • Veronica Maria Chiara Sala • Natalia Szulamska
Elena Maldifassi, Oblivion Elena Maldifassi, Oblivion Elena Maldifassi, Oblivion
INAUGURAZIONE: GIOVEDÌ 4 OTTOBRE ORE 18.30
DURATA: da venerdì 5 a domenica 14 ottobre 2018
ORARI: da mercoledì a sabato 15:30 – 19:30, domenica 15:00 – 18:30
lunedì e martedì chiuso
La prima mostra sugli origami che ne racconta le origini, l’evoluzione, il significato, l’espressione artistica e tecnologica fino ai moderni impieghi nell’ingegneria aerospaziale, nella chirurgia, nell’ingegneria e nell’architettura. Dall’arte alla scienza in un percorso espositivo di taglio internazionale che comprende anche laboratori, convegni, incontri didattici. Tutto questo presso la Casa Museo Spazio Tadini dal 20 ottobre al 16 dicembre 2018, via Niccolò Jommelli, 24 con il Patrocinio del Comune di Milano, del Municipio 3, la collaborazione del Politecnico di Milano e Torino e Centro Diffusione Origami.
Alessandra Lamio
SIlvana Fusari
Daniela Cilurzo dettaglio gonna origami
Serena Cicalò 3Menger
Elisabetta BonuccelliCome Lava Incandescente
Alessandro Beber origami
Paolo Bascetta Stella Veneziana
La mostra è curata da Melina Scalise e Francesco Tadini con la collaborazione dei Politecnici di Milano e il Politecnico di Torino, nello specifico il Dipartimento di Architettura e Design e di Scienza Matematiche G.L. Lagrange. Sponsor tecnici il Centro Diffusione Origami e Pubblistampa, Arti grafiche edizioni che, per l’occasione presenterà il libro Origami tra Arte e scienza che segue il percorso concettuale della mostra. SCARICA Comunicato Mostra Origami tra arte e scienza
L’esposizione è costituita da un percorso scientifico e divulgativo e uno d’arte con in mostra i lavori di: Paolo Bascetta, Alessandro Beber, Elisabetta Bonuccelli, Serena Cicalò, Daniela Cilurzo, Silvana Fusari, Alessandra Lamio. Con la presenza straordinaria di un traittico della serie Il ballo dei filosofi di Emilio Tadini riletto e analizzato in chiave filosofico-matematica a cura di Melina Scalise e dei Politecnici di Milano e Torino.
L’origami ha una storia per certi aspetti misteriosa. Sospesa tra Oriente e Occidente, segue i percorsi della carta che dalla Cina si diffonde in Giappone e Corea, giungendo a noi grazie agli Arabi come conseguenza della loro espansione nei nostri territori.
Quindi arte tradizionale giapponese, certo, ma anche tecnica ben conosciuta in Europa, soprattutto come forma di piegatura dei tessuti.
Va pur detto che l’origami vive una curiosa condizione: quella di essere conosciuto da tutti o quasi nelle sue forme più elementari (chi non ha mai piegato una barchetta di carta, un aeroplanino, un ventaglio, tanto per citare dei modelli popolari?), ma da pochissimi – perlopiù “addetti ai lavori” – nelle sue varie evoluzioni artistiche, tecniche o applicative.
Scopo della mostra è, perciò, quello di promuovere la conoscenza dell’origami nelle sue “incarnazioni” più contemporanee. Come espressione artistica astratta, come manifestazione tangibile di teorie matematiche e geometriche, come risorsa da impiegare a livello scientifico, industriale, commerciale.
Per questa ragione si è scelto di mettere insieme un gruppo di autori che si muove prevalentemente in ambito non figurativo, allontanandosi volutamente da un’idea di origami più tradizionale, legata alla rappresentazione della realtà.
In parallelo, si è pensato al coinvolgimento dei Politecnici di Milano e Torino per curare la parte scientifica, che prevede anche ragguardevoli contributi provenienti da varie realtà di ricerca di grande profilo internazionale.
Il team coinvolto è composto da architetti, ingegneri e matematici che illustreranno la matematica dell’origami presente nelle sue maggiori applicazioni tecnologiche, quali lenti solari, strutture architettoniche e micro-robot, solo per citarne alcuni.
Presentazione d’eccezione, invece, in omaggio al lavoro artistico di Emilio Tadini, pittore e scrittore a cui è dedicata la Casa Museo Spazio Tadini è la lettura “origami-geometrica” di alcuni suoi quadri a cura dei due Politecnici, con la collaborazione di Melina Scalise e Francesco Tadini.
Si prevedono inoltre, per tutta la durata della mostra, laboratori e conferenze come ulteriore supporto divulgativo e come modalità di coinvolgimento del pubblico, con particolare attenzione alle scuole di ogni ordine e grado.
Il fine è trasportare lo spettatore in una visione complessiva del mondo degli origami oggi.
Lorenzo Mussone: professore di Sistemi di Trasporti al Politecnico di Milano, si occupa di modelli matematici (dalla regressione logistica alla intelligenza artificiale) applicati all’ingegneria dei trasporti con particolare attenzione ai modelli di domanda, alla sicurezza stradale, ai modelli di deflusso veicolare e di controllo del traffico (con specifico approfondimento sulle prestazioni delle rotatorie), alla capacità delle reti ferroviarie, ai modelli comportamentali del guidatore, alla pianificazione a breve e medio termine delle grandi reti di trasporti. Attualmente è referente del laboratorio interdipartimentale i.Drive.
Roberto Notari: professore associato di Geometria del Dipartimento di Matematica “F. Brioschi” del Politecnico di Milano. Svolge l’attività di ricerca in Algebra Commutativa e Geometria Algebrica, principalmente su problemi di natura teorica, ma anche su problemi più applicativi. Ha recentemente iniziato ad interessarsi all’origami ed alle sue potenzialità.
Maria Luisa Spreafico: ricercatore di Geometria del Dipartimento di Scienze Matematiche del Politecnico di Torino. Utilizza l’origami nella sua ricerca scientifica e nello sviluppo di nuove modalità didattiche relative all’insegnamento della matematica in scuole di ogni ordine e grado.
Ursula Zich: ricercatore di Disegno del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino. Utilizza l’origami per osservare, interpretare e visualizzare le forme, costruite e non, nell’ambito della propria ricerca e della didattica.
L’evoluzione dell’origami oggi uno dei video in mostra selezionato dai Politecnici
Robot Origami: Robot self-folds, walks, and completes tasks, autorizzato da “MIT CSAIL” per la mostra alla Casa Museo Spazio Tadini
Casa Museo Spazio Tadini
La mostra si svolge all’interno della Casa Museo Spazio Tadini, inserita all’interno del circuito di case museo di Milano Storiemilanesi.org. La sede ospitava sia l’atelier di Emilio Tadini, pittore e scrittore di rilievo del 900 italiano, sia una delle prime case editrici di informazioni economiche del nostro Paese, Grafiche Marucelli. Lo spazio oggi ospita la sede dell’associazione culturale no profit Spazio Tadini fondata nel 2008 da Francesco Tadini e Melina Scalise, in memoria del padre, Emilio Tadini ed è luogo di eventi culturali.