La mostra fotograficaLo sport in bianco e neroinaugura Lunedì 19 ottobre 2020 a Palazzo Castiglioni Mariotti, Milano, all’interno di PhotoFestival
A cura di Federicapaola Capecchi e in collaborazione con Canon Italia Spa è giunta ad una sua nuova fase e tappa.
Noi di Spazio Tadini siamo orgogliosi di vederla crescere e svilupparsi continuamente perché lo Sport in bianco e nero, da un’idea di Federicapaola Capecchi, ha visto la sua nascita e la sua anteprima assoluta proprio qui, a Spazio Tadini Casa Museo, con una grande mostra personale. Era il maggio 2017, e tanto ebbe successo che dovemmo prorogarla fino a luglio.
Siamo soddisfatti di vedere che la scelta della nostra socia Federicapaola Capecchi di investire sul fotografo Alessandro Trovati, che segue in esclusiva ormai da 4 anni, non solo era fondata ma soprattutto sta portando entrambi a costruire sempre nuovi progetti che modificano la percezione odierna della fotografia sportiva, liberandola dalle maglie della sola visione commerciale o giornalistica.
Lunedì 19 ottobre 2020 alle ore 18 anche noi di Spazio Tadini Casa Museo saremo a Palazzo Castiglioni Mariotti .
“[…] Se leggiamo di sport ci viene in mente il colore rosa della Gazzetta, se parliamo di sport abbiamo nelle orecchie i battibecchi dei salotti affollati dai commentatori sportivi, ma se guardiamo lo sport, questo è rigore, disciplina, passione. Forse è per questo che Federicapaola Capecchi, curatrice e agente del fotografo sportivo Alessandro Trovati, guardando i suoi scatti, pensati al di là della cronaca degli eventi, ha visto nelle sue foto in bianco e nero, un sapore nuovo da proporre a chi ama lo sport e la fotografia“. […] LEGGI TUTTO QUI
In mostra sedici fotografie in grande formato, tra le più significative di Alessandro Trovati – Canon Ambassador – parte di un progetto in continua evoluzione: “Lo sport in bianco e nero”. Questa esposizione, ospite della quindicesima edizione del PhotoFestival, propone un ulteriore step della ricerca iniziata da Alessandro Trovati con lo sport in bianco e nero. L’intensità, il carattere delle sue foto, la bellezza formale a raccontare lo sport, o meglio, la sua anima. Una selezione ed un percorso di chi sa cos’è la luce, vi gioca con maestria, fa emergere ombre e dettagli, ritmo, tempo, pause. Inquadrature equilibrate, articolate che chiedono all’osservatore di essere attivo in ogni spazio della fotografia. Anche nei coni d’ombra. È in questa formula che si svela il senso delle sue storie, con cui rende atleti leggenda, oltre il tempo ed anche della sua padronanza del colore. Due bottoni di colore, nella mostra, sanciscono questa espressione. INFORMAZIONI DETTAGLIATE -QUI –
Casa Museo Spazio Tadini ospita il quartoRaduno di Viaggio Fotograficosabato 15 e domenica 16 febbraio 2020.
Roberto Gabriele e Simona Ottolenghi, fondatori di Viaggio Fotografico, con il quale portano fotografi viaggiatori a guardare il mondo, organizzano il Raduno dal 2017 e quest’anno hanno scelto, grazie alla collaborazione con PhotoMilano, la Casa Museo come ritrovo delle centinaia di viaggiatori fotografi che hanno partecipato alle loro spedizioni nel tempo.
Questo Raduno 2020 consiste in una due giorni ricca di appuntamenti. Dall’inaugurazione della Mostra Fotografica Collettiva frutto della selezione delle migliori fotografie di alcuni viaggi realizzati, alla presentazione del Libro Urbe Silente a cura di Angelo Cucchetto risultato del workshop Vacanze Romane dello scorso agosto 2019, alla presentazione delle prossime partenze di Viaggio Fotografico, alla passeggiata PhotoMilanese e a proiezioni e racconti di viaggio.
SABATO 15 Febbraio
10,00 Saluto di benvenuto
10,30 Luca Maiorano – Mongolia Festa delle Aquile
11,00 Carmen Garcia Llorens – Antartide
11,30 Elisabetta Tufarelli e Silvana Di Segni – Bhutan
12,00 Andrea Del Genovese e Giusy Trimarchi – India, Kumbh Mela
12,30 Maura Biagi Dubai – Abu Dhabi
13,00 Pranzo
15,00 Francesco Tadini, Melina Scalise e Federicapaola Capecchi – Spazio Tadini e PhotoMilano
16,00 Angelo Cucchetto – Presentazione libro Vacanze Romane
17,00 Simona Ottolenghi e Roberto Gabriele – Presentazione delle prossime partenze di Viaggio Fotografico
18,00 Inaugurazione Mostra con foto dei Viaggiatori di Viaggio Fotografico.
DOMENICA 16 Febbraio
10,30 Lia Taddei – Marocco solidale
10,30 Francesca Semerano – Uzbekistan
11,00 Roberto Polillo e Albania Tomassini – Uno sguardo profondo
16,30 Saluti finali, Fine Raduno e partenze libere
17,00 The con Te per chi resta e ha voglia di compagnia
Sabato 15 febbraio inaugurerà alle ore 18:00 una mostra con le foto dei viaggiatori di Viaggio Fotografico, che rimarrà esposta esposta allo Spazio Tadini anche dopo la fine del Raduno. Sarà allestita con 5 sezioni che raccontano trasversalmente contrasti e similitudini tra paesi e culture anche lontanissimi tra loro:
Orizzonti Gastronomici Un Mondo di Lavoro Festival & Spiritualità Insolita Architettura La Strada (non è la Street)
Le foto migliori di ogni sezione saranno selezionate dai curatori della Casa Museo Spazio Tadini e del gruppo fotografico Photo Milano (Francesco Tadini, Melina Scalise, Federicapaoala Capecchi) e premiate domenica pomeriggio a fine Raduno.
RADUNO DI VIAGGIO FOTOGRAFICO 2020
15 e 16 febbraio dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 19
Fotogiornalismo a Spazio Tadini Casa Museo. Venerdì 24 gennaio 2020 inaugura la mostra fotografica personale di Riccardo Bononi “Nonostante tutto”.
A cura di Federicapaola Capecchi, propone una selezione di 4 reportage frutto di 10 anni in Madagascar: Generation Graveyad, The Red Island and the Black Death, The Cities of Flies e Una belle vie, une belle mort.
Quarantatre fotografie di una forza tagliente e con un grande carattere che propongono un’attenta analisi antropologica, una sottile e impegnativa cronaca sociale, etica e un lieve quanto determinato invito ad un’umanità possibile. Perché nonostante tutto, si può e si deve vivere. Solo uno dei tanti insegnamenti di questi reportage.
Generation Graveyad racconta di una generazione di bambini e adolescenti divenuti orfani in seguito al colpo di Stato del 2009, che hanno trasformato il cimitero monumentale della capitale nella loro casa, dove vivono tutti insieme come una grande famiglia.
The Red Island and the Black Death analizza un fenomeno ciciclo in Madagascar, la peste bubbonica e polmonare. Da quasi un secolo affligge il Paese e Riccardo Bononi ne indaga le cause e le conseguenze sulla popolazione.
The Cities of Flies racconta della “Città delle mosche”, la più grande discarica a cielo aperto forse mai vista al mondo. Ne descrive la vita al suo interno: cimitero per gli indesiderati e Casa per chi è stato abbandonato dalla società.
Una belle vie, une belle mort è il libro di Riccardo Bononi capace di contenere e veicolare tutte queste analisi, cronache e riflessioni e che pone un’arguta, acuta e penetrante – quanto affascinante – provocazione: “Potresti immaginare un mondo in cui l’idea stessa della morte non esiste? Dove gli uomini non sono spaventati dalla morte e dai tabù ossessivi riguardanti la mortalità umana? L’antropologo britannico Geoffrey Gorer ha scritto di come la morte sia diventata “pornografica” per noi occidentali, un contenuto osceno da cui proteggere i bambini. La paura associata alla morte è sempre stata considerata un universale culturale nel tempo e nello spazio: <Gli uomini temono la morte>, e questa convinzione non è mai stata messa in dubbio. Tuttavia questa verità viene meno in Madagascar, dove il Culto degli Antenati è la religione di stato: un mondo agli antipodi, dove i vivi e i morti intrattengono discussioni, condividono esperienze e spazi domestici, dove i bambini giocano tra i cadaveri e la morte non è mai considerata come antitetica alla vita”.
Come antropologo culturale, Riccardo Bononi ha vissuto per dieci anni a stretto contatto con il popolo malgascio, nelle loro case e nelle loro tombe, immergendosi completamente con le loro usanze, linguaggi e tradizioni peculiari, condividendone tanto la vita quotidiana, quanto la quotidianità della morte.
“Un fotogiornalista capace di dare corpo e voce, con intelligenza e in modo penetrante, a storie non solo di estremo interesse antropologico” – scrive la curatrice della mostra Federicapaola Capecchi – “ma che sono anche dei veri e propri insegnamenti. Fotografie che narrano in modo veritiero, con acume di indagine e riflessione, le vicende. Una sintesi, splendida e drammatica al tempo stesso, di vaste problematiche e distonie … la disperazione, il silenzio, la ferocia, l’idifferenza e le invincibili e ataviche – o moderne? – paure della nostra società. Al tempo stesso, una vera e propria speranza ed elogio della bellezza. In ognuno di questi reportage, nonostante tutto, emerge in modo forte come solo accettando la crudeltà saremo capaci di perseguire la bellezza. Altrettanto, di fotografia in fotografia, taglia e fende colpi precisi e ben assestati, un senso di liberazione, a tratti, di resurrezione. Un uomo, Riccardo Bononi, capace, attraverso il mezzo fotografico, di spalancare un orizzonte nuovo, un punto di vista al quale, forse, non giungeremmo da soli, ma che la fotografia cattura, quel punto di vista e capacità di porgerlo, che prende forma nella critica sociale, graffiante e incisiva, che sposta il “fuoco” (e le parole) del discorso, e la visione delle cose”.
Riccardo Bononi – Biografia
Laureato in due distinte branche delle scienze sociali (psicologia e antropologia), dal 2010 è ricercatore e docente di Antropologia Visuale presso l’Istituto Ricerca e Formazione nelle Scienze
Sociali (Irfoss) di Padova, dal 2015 entra a far parte dell’agenzia fotografica internazionale Prospekt Photographers. La scelta di associare la fotografia alla sua attività di ricerca sul campo lo ha portato a lavorare in Africa, Sud America, Sud Est asiatico, India, Europa e Stati Uniti. Dal 2006 ha cominciato ha lavorato come antropologo in Madagascar, dove sta ancora portando avanti un progetto a lungo termine su importanti tematiche sociali. Già curatore di numerosi percorsi di fotografia etnografia in collaborazione con le istituzioni accademiche, le sue immagini sono state pubblicate su numerose testate nazionali ed internazionali ed esposte a Londra, Parigi, Berlino, Pechino, Lishui, Bucarest. Il suo lavoro sulla lucha libre femminile in Bolivia gli è valso il primo premio ed il titolo di “Miglior Fotografo dell’Anno” (categoria Professional, sport) ai World Photography Awards 2015.
Nella sua visione, la fotografia documentaria e molto di più di un semplice strumento di descrizione della realtà: è la base per un linguaggio universale, un ponte tra popoli e luoghi diversi capace di superare i confini invisibili tra culture.
NONOSTANTE TUTTO
RICCARDO BONONI
MOSTRA FOTOGRAFICA
A CURA DI FEDERICAPAOLA CAPECCHI
DAL 24 GENNAIO AL 23 FEBBRAIO 2020
CASA MUSEO SPAZIO TADINI
SEDE DI PHOTOMILANO
VIA NICCOLò JOMMELLI 24, 20131 MILANO
GIORNI E ORARI APERTURA MOSTRA:
DAL MERCOLEDì AL SABATO DALLE 15:30 ALLE 19:30 – DOMENICA SOLO SU APPUNTAMENTO – LUNEDì E MARTEDì CHIUSO