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Spazio Tadini segnala: mostra allo Spazio Oberdan di Goffredo Radicati

invito mostra Goffredo Radicati-Spazio Oberdan

Presenze

di Goffredo Radicati – invito mostra Goffredo Radicati-Spazio Oberdan ap.2013 (3)

Lunedì 22 aprile 2013 ore 18.00
Foyer dello Spazio Oberdan
Viale Vittorio Veneto 2, Milano
La mostra resterà aperta fino all’1 maggio 2013
Orari:
tutti i giorni 10.00 – 22.00
lunedì 10.00 – 19.00
ingresso libero
Per informazioni: tel. 02.7740 6302
http://www.provincia.milano.it/cultura

Per informazioni sull’artista: www.goffredoradicati.wordpress.com

attualmente in mostra a Malpensa presso le sale Vip dell’aeroporto a cura di Spazio Tadini: www.spaziotadiniatmalpensa.com

 

Spazio Tadini segnala: Gabriele Poli alla Primavera di Baggio

Primavera di Baggio “Off”

Gabriele Poli

Divagazioni intorno al campanile  

L’occasione di potere esporre alcune mie opere durante la Rassegna Musicale Internazionale “Baggio Off” come cornice ai concerti che verranno ospitati all’interno della  “Chiesa Vecchia”è per me fonte di grande suggestione per la concomitanza di diversi fattori.

La musica, per cominciare, in posizione privilegiata nel concorrere “sensorialmente” ai processi visivi, quasi in naturale sintonia con essi, dato che alcuni aspetti strutturali propri del linguaggio musicale – ritmo, composizione ma anche  spazio e “colore”- insieme alla particolare capacità evocativa delle armonie, sono aspetti condivisi anche nella pittura…

Il luogo, la “Chiesa Vecchia”, che appartiene alla mia memoria “psicogeografica”in quanto presente come “oggetto”sentimentale di interesse e di immaginarie avventure sul territorio sin dalla mia infanzia.

Un luogo dunque “familiare” che però non ha mai perso il severo e garbato distacco che hanno gli antichi edifici che nel tempo mantengono una loro specifica natura sorgente, il “genius” che li ha prodotti e fatti sorgere proprio lì e che la storia ne carica costantemente di significato.

Il tempo e le maggiori informazioni sulla “Chiesa Vecchia” non hanno fatto altro che esaltare la suggestione nei confronti di questo edificio…

La  bellezza della sua torre campanaria, solida e misurata, austera e leggera ad un tempo, la suggestione solenne delle sue navate dove si perde l’intenso e  profondo riverbero dell’organo ne fanno uno tra i luoghi miei più amati e confortanti.

Uno spazio dove “interagire” con le mie opere e nel beneficio di una “comunità” partecipante…

Quasi a immaginarsi, dato il contesto, di essere in un improbabile  medio evo.

Un po’ come Alice, filo conduttore dei brani musicali proposti, che varcata l’immaginaria soglia della realtà, si ritrova nel paese delle meraviglie!

Quello buono naturalmente.

Che ci vuole? ( 9 aprile 2013 Gabriele Poli)

Giovedì 11 aprile

Biblioteca di Baggio, via Pistoia 10, ore 20.45

Introduzione al concerto del 12 Aprile (‘Chiesa Vecchia’)

con

Davide Cabassi, Tatiana Larionova, Leonora Cassata.


Presentazione della Mostra del pittore Gabriele Poli, che sarà permanente durante la rassegna e che sarà allestita nella ‘Chiesa Vecchia’ di Baggio.

Pierangelo Ballicu presenterà insieme a Giorgio Uberti la storia della basilica di Baggio accompagnati da musica e video

Venerdì 12 aprile

 

ore 20.45

Chiesa Vecchia di Sant’Apollinare in Baggio

via Ceriani, 3 – Milano

e

12-19-26 Aprile – 3 Maggio 2013

Personaggi e Interpreti

 


Pianoforte

Davide Cabassi

Tatiana Larionova

Mattia Mistrangelo

Luca Buratto

Alberto Chines

Emanuele Delucchi

Martino Simone

Violino

Marco Bronzi

Viola

Andrea Repetto

Violoncello

Marco Radaelli

Tromba

Marco Pierobon

Organo

Pierangelo Ballicu

Soprani

Maria Radoeva

Leonora Cassata

Roberta Frameglia

Baritono

Gianluca Valentino

Marco Bronzi

Viola

Andrea Repetto

Violoncello

Marco Radaelli

Tromba

Marco Pierobon


Altre informazioni: www.baggiox.it

 

SPAZIO TADINI SEGNALA: Francesca Magro in mostra a Urbino dall’8 marzo al 8 maggio 2013

INVITO MOSTRA FRANCESCA MAGRO

magro_francesca SCHEDA DEL LIBRO

Francesca Magro Incarnazione del segno

incisioni

fotografie di Andrea Angelucci

Lucia Pretelli
Assessore alla Cultura,
Beni Culturali e Pari Opportunità
Urbino – Teatro Sanzio – ore 17.00
INAUGURAZIONE
Museo della Città
da lunedì a venerdì 9.30-11.30
sabato e domenica 10-18
martedì chiuso
progetto graco e allestimento mjras, Urbino
catalogo Silvana Editoriale a cura di Luca Pietro Nicoletti

Teatro Sanzio tel. 0722.2281
Museo della Città tel. 0722.309270
Assessorato alla Cultura tel. 0722.309222-602
http://www.urbinoculturaturismo.it

La mostra, coordinata da Silvia Cuppini, propone, negli spazi del Museo della Città di Urbino, un ciclo unitario di opere grafiche realizzate da Francesca Magro nell’arco di un biennio, fra 2011 e 2012, costruito come un diario immaginario che rende visibile una possibile umanità futura, modificata e snaturata dalla biotecnologia fino a competere con la robotica, in tutte le sue tensioni e inclinazioni. Da sempre attenta ai temi della figura, Francesca Magro, già allieva di Renato Bruscaglia proprio a Urbino (nel corso dei Corsi Internazionali di Calcografia degli anni ottanta), si interessa da qualche anno del tema dell’Oltreuomo, ovvero del corpo in relazione ai progressi scientifici, affrontando i temi dell’alienazione del futuro uomo-macchina: un corpo, insomma, non più sensibile ma oggetto di manipolazioni di ogni tipo.

Le trentotto incisioni che si snodano all’interno del percorso museale, sono accompagnate da dieci fotografie di Andrea Angelucci che raccontano la genesi di questo ciclo incisoreo nella stamperia milanese di Ivan Pengo.

Accompagna la mostra un volume a cura di Luca Pietro Nicoletti edito da Silvana editoriale, con contributi interdisciplinari di: Roberto Travaglini (Università degli Studi di Urbino), Silvia Cuppini (Università degli Studi di Urbino), Giancarlo Ricci (Psicanalista e Saggista), Florinda Cambria (Università degli Studi di Milano) e Luca Pietro Nicoletti (Università degli studi di Milano), Andrea Angelucci (fotografo), Federicapaola Capecchi (Coreografa teatrodanza) e Francesco Tadini

 

 

 

Catalogo Silvana editoriale, a cura di Luca Pietro Nicoletti


Abstract dal catalogo (Silvana editoriale)

 

Roberto Travaglini, L’informe deviare del corpo. Note riflessive sull’espressione grafica di Francesca Magro

Le forme estetiche dei corpi creati dalla fantasia artistica di Francesca Magro si fanno divergenti e diverse – e ironicamente “di-vertenti” – non solo rispetto alla concreta organicità umana, ma soprattutto rispetto agli ideali culturali di un passato a volte fin troppo razionalista – esaltante qualità di perfezione, equilibrio e purezza –, per riconquistare un senso, oggi in gran parte perduto, dell’umano e delle sue profondità esistenziali, colme, di fatto, di paradossali ambiguità e contraddizioni perturbative.

Il confronto estetico fra la bellezza femminile neoclassica e un’altra possibile manifestazione di “bellezza” del Femminile (dalla Magro proiettata soprattutto nella sua Venere), cerca di evidenziare il diverso modo di concepire l’uomo da parte della contemporaneità, annichilito dalla perdita di senso del Sé e disperso in un’acentrica pluralità dell’Essere. Questa pluralità è resa globale e rafforzata dall’intervento massiccio delle nuove tecnologie, soprattutto di quelle biomediche (tese a controllare la possibile manipolazione del corpo – e dello spirito – e a creare nuovi falsi modelli ideologici).

Il dialogo con l’opera della Magro può essere letto come l’eventuale dialogo con la propria ombra, un dialogo, se accettate le inevitabili angosce patogene che ne derivano, che può essere inteso come un passo educativo importante verso la non facile conquista della consapevole accettazione del Sé.

 

Luca Pietro Nicoletti, Pittura, disegno e incisione per Francesca Magro: pratiche di lavoro.

Fra il 1976 e il 1980, Francesca Magro frequenta l’Accademia di Brera. è un momento cruciale, in cui il mondo artistico sta per essere sconvolto dall’avvento, nel 1979, della Transavanguardia. Volenti o nolenti, anche gli artisti più lontani da quella temperie non potevano non rimanerne in qualche modo condizionati, sia per un uso acceso del colore, sia per un uso intimistico del disegno di ricerca. In questa fase, grazie alle lezioni di Renato Bruscagli a Urbino, l’artista scopre l’incisione, che praticherà intensamente per tutti gli anni Ottanta, per poi riprenderla in anni recenti. Delle esperienze di allora, Francesca Magro ha conservato un modo immediato di accostare la lastra di rame, senza la mediazione di studi preparatori. Con questo tratto filamentoso, erede di un tratteggio insistito e ritornante su se stesso che ha molti precedenti nel secondo dopoguerra e Giacometti disegnatore come capofila, Francesca Magro arriva a una forma solida e unitaria. Questi disegni rispondono a una esigenza del tutto individuale, senza quella funzione di visualizzazione di una posizione teorica impersonale e collettiva che aveva avuto negli anni Settanta: è un disegno che libera la mano, sul foglio come sulla cera, in maniera istintiva, non senza una volontà antiaccademica di contravvenire ai canoni di bellezza trasmessi dalla tradizione classica.

 

Silvia Cuppini, L’incisione come progetto

Come in  un trattato di anatomia incisa, perciò stesso riproducibile per la massima diffusione, i pezzi di corpi o i corpi a pezzi di Francesca Magro sono le “figure” del suo libro.

Alle origini l’anatomia è indagata da Leonardo. L’uomo vitruviano, misura di tutte le cose, è simbolo centrale dell’Umanesimo. Assimilabili alla cultura del Post-Human sono le acqueforti e i disegni di Francesca Magro, a quella cultura che dichiara finito l’Umanesimo e afferma la prevalenza delle biotecnologie e della manipolazione genetica nel costruire l’uomo come oggetto modificabile, smontabile e riassemblabile.

Si annidano nel fondo dei volti occhi scuri, realizzati con segni frequenti, insistiti che non lasciano spazio ai riflessi di luce, occhi carichi di mestizia, nostalgici di un mondo perduto. Sono bambini e donne legati talvolta ancora dal cordone ombelicale, da una nascita interrotta. Le creature di Francesca hanno il fascino di ciò che ancora non ha trovato il segno della compiutezza, piuttosto che esprimere una volontà di mutamento. Le figure sono ancora avvolte dentro un bozzolo, sono abbozzi di corpi che per maturare sembrano attendere l’occasione opportuna.


Francesca Magro

 

Nasce a Bergamo nel 1958 e si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel 1980. Dal 1983 al 1986 si è specializzata presso l’Accademia “Raffaello” di Belle Arti di Urbino in Arte incisoria sotto la guida di Renato Bruscaglia. L’anno seguente (1987) approfondisce le tecniche incisoree con un soggiorno in Svezia presso la Fondazione “Olands Grafiska Skola”. Tiene la sua prima mostra personale, presentata da Giancarlo Ossola, alla galleria Obiettivo Arti di Verdello (Bergamo) nel 1984. Espone con continuità sia in Italia  (Galleria San Fedele di Milano, Galleria Appiani 32, Castello Sforzesco di Milano nel 1984; Villa Reale di Monza, Arte Fiera di Bologna nel 1985; personale alla Galleria Aleph di Milano nel 1988; alla Galleria Radice di Lissone e alla Pinacoteca d’arte Moderna di Macerata, a cura di Riccardo Barletta nel 1989), sia all’estero (fra cui, a New York all’Atlantic Gallery nel 1985; al Museo di Borjon in Svezia nel 1987; al Museo Mistique di Malta nel 1988). Ha fatto parte, fra 2007 e 2008, della Commissione Artistica Annuale della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano -alle cui mostre partecipa con continuità dal 1990. Sue opere figurano in numerose collezioni e musei in Italia e all’estero. Fra le mostre più recenti, Artisti italiani per la pace al Palazzo ONU di Bruxelles, Identità ferite allo Spazio Cinema Anteo di Milano, Il Nuovo Costruttivismo a cura di Giacomo Lodetti, presso la Libreria Bocca di Milano e Acqua, pane e lavagne al Palazzo della Triennale, tutte nel 2007), nel 2009 mostra personale allo Spazio Tadini di Milano Anatomia di una formica o di un filo d’erba a cura di Luca Pietro Nicoletti, Alberto Veca e Giancarlo Ricci. Nello stesso anno ha collaborato con Giancarlo Ricci alla presentazione del libro di Carlo Sini L’uomo, la macchina, l’automa presso Spazio Tadini, realizzando opere grafiche sul tema del libro. Analoga collaborazione, nella stessa sede, per il convegno Freud e il muro di Berlino (2009), con cinquantanove disegni dedicati al tema dell’incontro.

Da allora la sua ricerca artistica è incentrata sulla riflessione intorno al tema del rapporto corpo/mente e sulle trasformazioni che il tempo attuale produce su di essi, che è al centro delle sue esposizioni personali più recenti: Il corpo e la carne, Arluno (Milano) galleria “Il Bagolaro”; Ibridi, Milano, Galleria Cappelletti; Corpi ergonomici, a cura di Matteo Rancan, Busto Arsizio (Varese), “La Casabioecologica”, 2012 “Oltre uomo” a cura di Francesco Tadini, Spazio Tadini, Milano e sempre a Spazio Tadini, nell’ambito del “Festival di Coreografia d’Arte 2012” la Compagnia “Opificio Trame” di Federicapaola Capecchi ha realizzato lo spettacolo “Oltre Uomo” ispirato alle opere di Francesca Magro, i costumi sono stati ideati e realizzati da Nange Magro. A questo tema è dedicato anche il libro monografico Francesca Magro. Il corpo e la carne, testi di Luca Pietro Nicoletti, Giancarlo Ossola, Giancarlo Ricci e Melina Scalise, Milano, Spazio Tadini, 2010. Tra il 2011 e il 2012 realizza, presso la Stamperia d’Arte 74/b di Milano, quaranta acqueforti dedicate ai corpi e alle loro ibridazioni, intitolandone la raccolta Incarnazione del segno.

Vive e opera ad Arese (MI).  www.francescamagro.it