La fotografia di scena, le foto di danza. PhotoMilano Club fotografico milanese, fondato da Francesco Tadini e che ha sede presso la Casa Museo Spazio Tadini, propone un Laboratorio per fotografi incentrato sulla danza. I docenti sono Leonello Bertolucci – Fotografo, photoeditor, giornalista, docente all’Istituto Italiano di Fotografia – e Federicapaola Capecchi – curatrice di fotografia e coreografa|danzatrice. Le date: 24, 25, 26 maggio 2019.
La
fotografia di danza è uno dei rami della fotografia di scena, ma per la danza
occorre che il movimento, la coreografia, il corpo non siano sempre e
necessariamente fermati in un fotogramma.
La
foto di danza deve raccontare la danza stessa, la forza del corpo e del gesto
in sé (decontestualizzato da drammaturgia, regia…che ovviamente la fotografia
non ha spazio, tempo e modo di restituire), perché è movimento, e lo si deve
lasciare intendere attraverso lo scatto, perché è creazione continua di nuove e
ulteriori forme, e le si può cogliere e restituire attraverso lo sguardo, prima
ancora che l’occhio e l’obiettivo.
Raft of Medusa, Video Dance Installation & performance video by Lutz Gregor and Federicapaola Capecchi, Foto Lutz Gregor
Sono
molteplici le indicazioni e tecniche consigliate per fotografare la danza, come
le famose “4 opportunità per immortalare la danza fotograficamente”: il
mosso voluto, la congelazione del punto morto, la doppia esposizione, la
sequenza.
In
questo laboratorio vogliamo andare un poco oltre a queste tecniche consigliate.
Lavorare
sulla percezione visiva e sulla memoria del movimento, sulla sincronizzazione
del movimento e sulla visualizzazione, per esaminare la relazione tra l’occhio
umano, la macchina fotografica, il corpo che gli è davanti in continuo
movimento.
Il
laboratorio è strutturato attraverso teoria e pratica, consigli, confronti e
sperimentazioni.
Con
Leonello Bertolucci,specializzato sulla foto di spettacolo si
svolge la parte teorica e di tecnica
fotografica.
Con
Federicapaola Capecchi, nella sua
duplice veste sia di coreografa-danzatrice che di curatrice di fotografia, proveremo
a non guardare dal di fuori del movimento ma a esservi dentro, fors’anche a
danzarlo, per poter poi davvero saperlo restituire onesto fino in fondo, in una
fotografia di racconto e di senso e non puramente estetica.
“Anyone
who substitutes the love for the bodies with the image of the body, substitutes
life with death” Dietmar Kamper
Durante
il laboratorio approfondiremo diverse tecniche di fotografia come di scrittura
del movimento e coreografica, impareremo anche ad ascoltare la musica con i
danzatori per trovare il ritmo/la predisposizione utile anche a cogliere un
preciso momento per scattare la fotografia, anche senza conoscerne la
coreografia.
“Perceive
the world directly and your vision will expand”, says Chögyam Trungpa Rinpoche
Raft of Medusa, Video Dance Installation & performance video by Lutz Gregor and Federicapaola Capecchi, Foto Lutz Gregor
Raft of Medusa, Video Dance Installation & performance video by Lutz Gregor and Federicapaola Capecchi, Foto Lutz Gregor
Raft of Medusa, Video Dance Installation & performance video by Lutz Gregor and Federicapaola Capecchi, Foto Lutz Gregor
Raft of Medusa, Video Dance Installation & performance video by Lutz Gregor and Federicapaola Capecchi, Foto Lutz Gregor
“Quando
ho debuttato all’interno del 6° Festival Internazionale di Danza Contemporanea
della Biennale di Venezia, alcuni fotografi dello IED facevano la tesi su noi
giovani coreografi italiani, e sulla foto di danza. E stando con loro dalla
mattina alla mattina successiva, tutti i giorni, mi sono resa conto di quanto
sia una sfida continua fotografare il corpo e la danza, ma altrettanto una
grande fascinazione e una forma d’arte. Fotografare la danza è forse complesso,
più di altri soggetti e situazioni, perché, come la danza stessa, ha a che fare
con l’imprevedibile. Dinanzi al corpo di un danzatore, a uno spettacolo di
danza, il presente non ha forma, c’è solo movimento, nulla è statico, né
sicuro, né sotto controllo. Dobbiamo fare i conti con il passato, mentre
progettiamo il futuro. E il presente è semplicemente lì, un attimo da cogliere
in profondità. Essere in contatto con la danza significa improvvisazione. Ed è
ciò che provoca la paura. Ed è ciò che genera la bellezza. E dunque le più
belle foto di danza.” Federicapaola Capecchi
La
parte finale del Laboratorio prevede sia il lavoro di editing con il docente
Fotografo, che una parte di valutazione/commento delle fotografie selezionate con
Federicapaola Capecchi, sia da un punto di vista curatoriale che dal punto di
vista del coreografo.
MODULAZIONE:
3
giorni: venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 maggio 2019
6/7
ore al giorno divise tra mattina e sera
L’ultimo
giorno prevede o una performance dal vivo @Spazio Tadini o la partecipazione esterna
ad un evento, dove mettere in pratica il tutto
Il
lunedì 27, via internet (gruppo dedicato) o in serale a libera scelta del
gruppo, editing e valutazione/commento.
Fotografia Sportiva: Workshop con Alessandro Trovati, sabato 11 e domenica 12 maggio 2019 . Spazio Tadini Casa Museo che, insieme a Federicapaola Capecchi – curatrice e agente di Alessandro Trovati -, ha creduto e investito su di lui come fotografo/autore ospitandone tre mostre, in questa occasione, lo ospita nuovamente con un workshop, nel magnifico contesto delle opere di Emilio Tadini.
DI SEGUITO IL COMUNICATO STAMPA
Sabato 11 e domenica 12 maggio 2019 a
Spazio Tadini Casa Museo si svolge il workshop di Alessandro Trovati. In un week end full immersion il più grande fotografo sportivo
italiano cambierà ai partecipanti il modo di fotografare lo sport. Due giorni
per affinare lo sguardo sullo sport e prendere confidenza con tecniche e
caratteristiche specifiche della fotografia sportiva.
Foto Alessandro Trovati
Foto Alessandro Trovati
Foto Alessandro Trovati
Foto Alessandro Trovati
Olympics winter games PyeongChang 2018. Italy’s Sofia Goggia gold medalist in ladies’s downhill. Jeongseon Alpine Centre (SOUTH KOREA) , 21/02/2018 Photo: Pentaphoto/Alessandro Trovati.
Il
workshop – Sport Photography, the decisive moment – è occasione concreta
per comprendere e sperimentare l’importanza di fissare l’attimo tanto
quanto il gesto atletico, di dare una suggestione particolare non
solo alla prestazione atletica ma a tutta la
situazione. La possibilità di cercare la
propria capacità di porre occhio e sguardo insieme, alla ricerca di fotografie
esclusive. Tutti elementi connaturati alla fotografia di Alessandro Trovati e
che, quindi, riuscirà a comunicare con semplicità. Teoria e pratica si alternano
lasciando senza fiato. La parte di teoria si svolge a Spazio Tadini, mentre la
parte di pratica si svolge outdoor. A ridosso del workshop i corsisti verranno
informati sia dei luoghi che degli sport con i quali si confronteranno. Federicapaola
Capecchi, curatrice e agente di Alessandro Trovati, sarà presente in entrambe
le giornate sia per assitere il fotografo che i corsisti.
Tre le collaborazioni di prestigio per questo evento: Canon – di cui Alessandro
Trovati è Ambassador – PhotoMilano Agenzia
Comunicazione, Forografia, Arte e cultura – di cui
Federicapaola Capecchi fa parte e Spazio Tadini Casa Museo
di cui è socia e nel direttivo. Canon
partecipa concretamente alla realizzazione del workshop, non solo appoggiando
l’iniziativa, ma anche fornendo macchine fotografiche ed obiettivi per i
partecipanti; un rappresentante sarà anche presente in una delle giornate di
lavoro per spiegare e dimostrare la tecnologia Canon. PhotoMilano Agenzia è
responsabile di tutta la grafica, comunicazione e ufficio stampa dell’evento. Spazio Tadini Casa Museo, che
insieme a Federicapaola Capecchi, ha creduto e investito su Alessandro Trovati
autore ospitandone tre mostre, in questa occasione, ospita il workshop nel
magnifico contesto delle opere di Emilio Tadini.
ALESSANDRO TROVATI
Vent’anni di
esperienza con Associated Press e Pentaphoto. Ha fotografato i più importanti
eventi sportivi del mondo, tra cui 12 Olimpiadi (era il fotografo più giovane
commissionato ad Albertville nel 1992), ogni Coppa del Mondo di sci dal 1992,
il Giro d’Italia, Tour de France e molti altri eventi in altre discipline
sportive. Pubblica su quotidiani e sulle riviste più importanti al mondo.
Nell’ambito della fotografia pubblicitaria dirige alcune campagne per i più
prestigiosi marchi internazionali, lavorando con le più importanti agenzie
pubblicitarie. Ha vinto numerosi
premi tra cui il GrandPrix della Pubblicità 2008 Best Campaign Sport, 2012 e
2014 il premio Ussi per “miglior foto sportiva dell’anno” con l’inizio del triathlon
Londra 2012 e il Giro d’Italia 2014. Dal 2013 è membro di Canon, Ambassador
Explorer Programme. Figlio di Armando Trovati fondatore dell’agenzia Pentaphoto
specializzata in sport e fotografia pubblicitaria. Ha all’attivo
diverse mostre tra cui Photolux a Lucca, Canon Fotografica 12, Esposizione
della Foto 13 Milano e Roma.
Le mostre a cura di Federicapaola
Capecchi: “Lo sport in bianco e nero”, mostra bi personale e la Mostra
Personale “Olimpiadi” @Spazio Tadini Casa Museo; Prima Edizione Italiana della
Triennale della Fotografia (Ve), Festival fotografico Europeo 2018, Prima e
Seconda edizione Italiana di Man’s World (2017 e 2018).
Sta sviluppando un progetto di
fotografia e danza sott’acqua in apnea – “Beyond the body, di luce e d’ombra” –
un’idea di Alessandro Trovati e Federicapaola Capecchi.
Dal 2008 collabora con Spazio Tadini, nel 2010 ne
diviene socia e dal 2013 è nel consiglio direttivo. Dal 2014, con Spazio
Tadini, sviluppa la congiunzione di fotografia e danza. All’attivo – solo per citarne alcune – la curatela (e
testi critici) di Mostre Fotografiche come Dark City Milano di Daniele Cametti
Aspri (ottobre 2015); Afghanistan e
Libia Martyrs del fotoreporter Riccardo Venturi (febbraio 2016); La
Fotografia di Matrimonio di Carlo Carletti (marzo 2016); “Franco Fontana &
Quelli di Franco Fontana” (ottobre 2016); Francesco Cito e la fotografia
di reportage (febbraio 2017); Berengo Gardin e 8 fotografi per Photofestival
Milano 2017 (aprile 2017); “Lo sport in bianco e nero” (maggio 2017) e
“Olimpiadi” (maggio 2018) di Alessandro Trovati; Milano negli anni
’60 e la fotografia di documento–Autori: Virgilio Carnisio, Ernesto
Fantozzi, Valentino Bassanini (ottobre 2017); Placespast di Giovanni Mereghetti
(gennaio 2018); Dal reportage al sogno di Graziano Perotti (marzo 2018); “Era
Milano” di Virgilio Carnisio (gennaio 2019); “Siria: storie di fuga e
accoglienza” di Simone Margelli (febbraio 2019).Lavora anche come
Curatrice Indipendente.
Membro della Giuria – insieme a Michele Smargiassi, Leonello Bertolucci, Alessia Glaviano, Roberto Mutti, Francesco Tadini, Melina Scalise, Francesco Maria Rossi – del Premio Fotografico Giovanni Raspini Milano Mood Portrait 2018 – Redattrice e conduttrice del TG Fotografia (Un’idea di Francesco Tadini) –
Fondatrice,
coreografa di OpificioTrame Physical Dance Theatre, ha debuttato come giovane
coreografa italiana al 6° Festival Internazionale di Danza Contemporanea della
Biennale di Venezia.
CANON
Negli ultimi 80 anni Canon ha affermato la sua posizione di marchio leader del settore, fornendo soluzioni per l’imaging digitale ai segmenti consumer, B2B e dell’industria. Canon pone l’accento sulla tecnologia, rendendola base fondamentale della sua identità aziendale e impegnandosi per creare un immaginario di nuove possibilità attraverso l’imaging. Applichiamo le nostre competenze tecnologiche con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la ricca linea di prodotti già creata, esplorando nuove aree di business dove le nostre tecnologie di imaging possano spingerci oltre i confini del possibile. Contribuiamo così allo sviluppo di satelliti, al progresso in campo medico, all’ampliamento delle possibilità di stampa e al miglioramento di attrezzature industriali e videocamere di rete, favorendo lo sviluppo delle città intelligenti. Le solide competenze di Canon nel campo della tecnologia ottica e di imaging contribuiscono inoltre al progresso dell’astronomia. Affrontando costantemente nuove sfide, abbracciamo e difendiamo
fermamente la filosofia aziendale del “Kyosei”, che trasmette la
nostra visione e l’impegno per un mondo che, indipendentemente da razza,
religione o cultura, vive e collabora armoniosamente per il bene comune
offrendo il proprio contributo per una società prospera.
PhotoMilano è un’idea di Francesco Tadini (regista e uomo di comunicazione). Nel 2017, apre il gruppo Facebook, “PhotoMilano: passione (e non solo) per la fotografia”, che, in pochi mesi, raccoglie migliaia di iscritti. Il progetto unisce la pluralità dei contributi fotografici sul racconto sociale, culturale ed economico dell’area Metropolitana Milanese, con la forte esigenza di confronto, relazione e crescita degli iscritti al gruppo costituito da amanti e professionisti della fotografia. Nel 2018 si individuano, all’interno del gruppo, professionisti della comunicazione, della fotografia, dell’arte, del giornalismo e del marketing interessati a gestire e sviluppare le potenzialità di PhotoMilano. Nasce così uno staff specializzato e altamente motivato, “PhotoMilano Agenzia Comunicazione, fotografia, arte e cultura”, rivolto ad offrire servizi sia agli aderenti al gruppo che a terzi.
È una delle case museo della città di
Milano in seno al circuito http://www.storiemilanesi.org che mette in rete 16 luoghi
dove hanno vissuto personaggi che hanno dato un contributo artistico e
culturale alla città. In via Jommelli, 24 aveva dimora e studio artistico
Emilio Tadini (1927-2002), saggista, pittore e scrittore del ‘900 italiano.
Dopo la sua morte Francesco Tadini, suo figlio, regista ed autore televisivo e
Melina Scalise, psicologa e giornalista vi fondarono un’associazione culturale
non profit in sua memoria. In questo luogo, c’è ancora molto di lui, i suoi
quadri (quelli più significativi della sua poetica), la nicchia dello studio
con il lavello e i pennelli ancora intatta e tanti dei suoi libri e quaderni.
Oggi è anche sede dell’archivio. Il consiglio direttivo è costituito da
Francesco Tadini, Melina Scalise e Federicapaola Capecchi che si è unita al
loro progetto culturale nel 2008.
Fotografia, il Ritratto, con diMercoledì PhotoMilano @Spazio Tadini Casa Museo: 13 febbraio 2019 ore 19:30
Il primo mercoledì di questo appuntamento fisso per guardare e parlare di fotografia è stato il 6 febbraio 2019, dove Diego Bardone, noto street photographer, ha presentato Stefania Lazzari e Giovanni Paolini.
diMercoledì è un appuntamento fisso con la fotografia, aperto al pubblico, durante il quale avviene la proiezione e visione di progetti fotografici. Un incontro settimanale per parlare di fotografia dal vivo in un momento di incontro, socializzazione e divertimento. Il secondo di questi mercoledì è il 13 febbraio 2019. Federicapaola Capecchi, curatrice di fotografia,presenta il tema – Il Ritratto e dei suoi possibili stili – e lo fa attraverso alcuni lavori di Cristiano Vassalli, Paolo Delprato, Alberto Scibona e Cesare Augello, e alcuni esempi di “famous”.
Percorsi assolutamente differenti per poter parlare del ritratto, delle innumerevoli “etichette” attribuite ad esso nel tempo – ritratto di moda, ritratto di strada, ritratto casuale, di scena, i ritratti ambientati, i ritratti di gruppo, di famiglia, eccetera -. Per vedere come il ritratto si imponga oggi quale terreno di confronto e scontro di tendenze e stili, e per curiosare negli aspetti psicologici del ritratto.
Per affermare quanto e come il ritratto possa uscire dallo studio di posa.
“diMercoledì” è un’iniziativa della neonata PhotoMilano Agenzia – comunicazione, fotografia, arte e cultura. Si può essere invitati come, altrettanto, ci si può proporre e autocandidarsi.
I prossimi mercoledì:
20 febbraio: Laura Caligiuri presenta Matteo Abbondanza
6 marzo: Francesco Falciola, Natura e Paesaggio
13 marzo: Francesco Tadini presenta Andrea Fuso
20 marzo: Architettura
diMERCOLEDI’
@SPAZIO TADINI CASA MUSEO (sede di PhotoMilano)
Ore 19:30
Ingresso:
Gratuito per i Soci e gli Abbonati a Spazio Tadini Casa Museo (mostrare tessera Soci o Abbonamento o farla in loco; l’abbonamento annuale a Spazio Tadini Casa Museo è di € 50)
€ 5 senza tessera soci o abbonamento alla Casa Museo Spazio Tadini
Via Niccolò Jommelli 24, 20131 Milano – MM 1 Loreto, MM2 Piola, Bus 81-62
diMERCOLEDì 13 febbraio 2019 “Il Ritratto – e dei suoi possibili stili” – presenta Federicapaola Capecchi
Cristiano Vassalli
Fotografo pubblicitario da più di 30 anni, alla professione ha sempre abbinato una parallela ricerca d’arte e di stile che, talvolta, si è prodotta in mostre o altri eventi. Ha viaggiato molto, portando sempre avanti la ricerca e la definizione di uno stile. Numerosi i suoi progetti fotografici tra cui “C’ero una volta in America”, foto scattate in un viaggio coast to coast, on the road, negliStatesfrail 1978 e il 1979, tra letteratura, cinema e musica; “Trasposizione fotografica dal libro “Il meridionale di Vigevano” di Lucio Mastronardi; “Il mio Mississipi” e “All’ombra delle fanciulle in fiore”, solo per citarne alcuni che sono divenuti anche delle Mostre. E una produttività prolifera sul ritratto, in continuazione. Tuttte le fotografie che vedremo mercoledì 13 febbraio 2019 sono state scattate in analogico.
Cristiano Vassalli
Paolo Dalprato
Laureato in fisica, nel 2013, a seguito di una restrutturazione aziendale, perde il lavoro. È in quel momento che riprende in mano la macchina fotografica, o meglio, decide di far diventare la passione che lo ha sempre accompagnato, un lavoro. Collabora per 4 anni con l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano, facendo soprattutto ritratti di scena, e con il Teatro Gerolamo, sempre di Milano. Dalla collaborazione con la Verdi è nata nel 2015 una mostra di ritratti di musicisti. Dal 2015 collabora con i mensili Tecn’é ed Eureka!Porta avanti molti progetti di ricerca personale, tra cui “Metamorfosi” legato alla fotografia di architettura e un progetto sul metallo. Si occupa di ritratti, architettura e macrofotografia.
Paolo Dalprato, Orchestra Sinfonica Verdi, Milano
Alberto Scibona
Si avvicina alla fotografia da bambino grazie alla passione e alla guida del padre e del nonno. Mediante l’uso, prevalente, della fotografia in bianco e nero, rivolge il proprio sguardo verso la vita di tutti i giorni, cercando di raccontare piccole storie di ordinaria quotidianità, atti unici che prendono forma e si concludono nello spazio di un solo fotogramma, cogliendo, possibilmente con ironia, l’atteggiamento delle persone in contesti urbani e, in particolare, a Milano. Un secondo polo di interesse riguarda la fotografia di teatro, importante come palestra e materia di studio, in quanto la mimica, le posture e gli atteggiamenti degli attori, che accompagnano – come linguaggio non verbale – il testo teatrale, fanno da modello e vengono cercati e messi in evidenza anche nella fotografia di strada. La serie di immagini presentata per l’occasione non nasce con lo scopo primario di farne dei ritratti ma sono, in parte, foto di scena di interi spettacoli teatrali e, in parte, scatti singoli, fatti in varie occasioni, con l’intento e il bisogno di raccontare qualcosa: un volto, uno sguardo e, forse, anche il carattere o i pensieri, del soggetto ritratto. Per questo, forse, da considerare più vicini al resto della produzione, fatta di racconti, che non al genere del ritratto classicamente inteso. O forse no?
Alberto Scibona, Milano, Brera
Cesare Augello
Nato e cresciuto nella Milano degli anni 60, si occupa da più di trent’anni di grafica pubblicitaria, ultimamente nel settore della prestampa per un’agenzia di comunicazione. La passione della fotografia è stata ereditata dal padre che gli ha anche insegnato il lavoro di grafico, però è sempre rimasta solo un hobby e inizialmente è coincisa con la passione dei viaggi. Da qualche anno, oltre alla fotografia di viaggio si è avvicinato ad altri generi fotografici, street, paesaggi, sociale cercando di allargare la propria esperienza nei vari settori. Ha seguito corsi e workshop con professionisti nel settore del ritratto e della moda (Aldo Stefanni), nel reportage (Graziano Perotti) e nella fotografia di viaggio (Marco Urso), da ciascuno dei quali ha cercato di imparare la tecnica ma soprattutto il modo di imparare ad osservare e trovare il momento giusto per lo scatto migliore.