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L’ultimo saluto a Luigi Pestalozza

In una sala gremita di gente al cimitero di Lambrate in questo sabato assolato è stato dato l’ultimo saluto a Luigi Pestalozza. Presenti l’assessore Del Corno a nome dell’amministrazione comunale, i rappresentanti dell’Anpi, tanti amici, tantissimi musicisti. Letto un ricordo del suo caro amico Giorgio Napolitano. Un saluto commosso e sentito non solo dal figlio e dai famigliari. Si sono susseguiti interventi per più di un’ora e mezza e altri ce ne sarebbe stati per non lasciarlo andar via. Ma così è stato. A Spazio Tadini lui diceva di sentirsi “a casa” e ci disse che per il 2018 voleva organizzare ancora un paio di concerti qui da noi perchè era come stare in famiglia. Ed era vero.

Ci ha regalato momenti di musica indimenticabili, ma ci è stato vicino anche come amico, come un padre, a me e Francesco insieme alla sua adorata Miki. L’ultimo concerto lo ha presentato da noi. La rassegna Musica Lontana? E’ stata l’ultimo suo impegno finalizzato a guardare oltre i confini, alla scoperta di suoni e suggestioni per sfuggire, come sempre ha voluto, a qualsiasi forma di conformismo che non fosse quello della difesa della democrazia e dei diritti civili, a suo modo, con le sue scelte di campo. All’ultimo appuntamento il 15 dicembre 2016 con ospiti i musicisti lapponi non ce l’ha fatta a venire di persona. Fortemente debilitato ha tuttavia trovato ancora una volta il modo per esserci, per telefono e tramite un video girato velocemente, in extremis,  da uno dei musicisti che lo hanno aiutato nell’organizzazione. Noi ringraziamo per questo video che oggi abbiamo deciso di pubblicare per ricordarlo così come avrebbe voluto, pronto a salire su un palcoscenico a parlare di musica e società per sempre.

La sua lucidità di analisi, l’instancabile bisogno vitale di poter essere sempre vigile e partecipe al mondo sono un esempio per tutti. Caro Luigi  così sei meno lontano.

Grazie

Melina Scalise e Francesco Tadini, fondatori di Spazio Tadini

Musica Lontana? A Spazio Tadini musica lappone

Il 15 dicembre arriva a Milano dalla Lapponia non Babbo Natale, ma la straordinaria chitarra e voce di due artisti internazionali per la rassegna Musica Lontana? a cura del musicologo Luigi Pestalozza: Patrik Kleemola e Wimme Saari.

Rassegna Musica Lontana? 15 dicembre 2016 ore 20 Spazio Tadini via Jommelli, 24

PATROCINI Fondazione Cariplo, FOndazione musicale Umberto Micheli, Mariucci Rognoni

Un appuntamento da non perdere per questa ultima tappa di concerti che ha visto diversi concerti in città tra l’auditorium Di Vittorio, la Sala Puccini del Conservatorio e Spazio Tadini realizzata dall’associazione amici musica/realtà.

Patrik Kleemola è uno dei più promettenti chitarristi finlandesi. Ha vinto il festival di chitarra  “Takemitsu” International Guitar Competition nel 2004 e altri premi come la gara internazionale di chitarra Gargnano. Oggi suona in tutto il mondo e compone. Il suo repertorio va dalla musica italiana del sedicesimo secolo fino al contemporaneo.

Winne, finlandese è uno dei più noti Sami yoikers della Finlandia . Egli unisce canto tradizionale lappone con improvvisazioni, di solito è accompagnato dal gruppo di musica elettronica RinneRadio . Wimme è apparso anche negli album di altre band o musicisti, per esempio Hedningarna , lendini o Hector Zazou .

CONCERTI A MILANO: MUSICA LONTANA? due appuntamenti con la classica a Spazio Tadini a cura di Pestalozza

 19 aprile 2016 ore 18

PER LA RASSEGNA: MUSICA LONTANA?

 Il pianista e il suo doppio

A cura di Luigi Pestalozza per l’associazione Amici Musica Realtà

alberti pianista musicarealta
Alfonso Alberti e Anna D’Errico

di Luigi Pestalozza

“Due pianisti di prim’ordine per bravura e intelligenza ma soprattutto per modo di intendere il pianismo. Alfonso Alberti ormai noto non soltanto in Italia, è sempre propositivo con il suo pensare. Il suo approccio è fuori dal concertismo dominante, anzi in antitesi a esso. Anna D’Errico è altrettanto estranea al  conformismo concertistico, interessata a fare un uso conoscitivo, rivelatore, del pianoforte, che, in questa occasione suonano insieme, un solo pianoforte, una dopo l’altro o l’altra dopo l’uno, gli stessi cinque autori e relativi pezzi in programma. L’obiettivo non è certo esibire le rispettive bravure, ma per  riconduzione alla verità  da sempre non casualmente taciuta, una questione precisa, importante, che non riguarda soltanto il pianoforte, ma da sempre tutta la musica.

La questione è di strutturale importanza per la resa del vero musicale della musica comunque e qualunque sia, cioè l’esecuzione.  I due pianisti portano al centro del tardo pomeriggio un dialogo concertistico.  Proprio perché Alberti, come sapete, e’ bravissimo a parlare tanto quanto la D’Errico, di autore in autore e di pezzo in pezzo parleranno rapidamente fra loro e con chi dei presenti in sala volesse intervenire, per spiegare e chiarire perché l’esecuzione è da sempre importante per la riconduzione al suo vero della musica eseguita, per cui però proprio per questo è stata sempre  e per nulla casualmente manipolata dal concertismo (anche dell’operismo) dominante, per cui i due pianisti davvero non casualmente propongono un programma ben significativo che va dall’Ottocento a oggi, attraverso (fra l’altro) compositori e lavori principali.

BRAHMS, BERG, SCHUBERT, DEBUSSY, KURTAG, ovvero  5 compositori, ciascuno con un suo pezzo, con al centro la questione  dell’esecuzione decisiva per rendere il vero di un pezzo, di un compositore, o per manipolarlo.

Un pomeriggio dunque di  intrattenimento, di grande musica, di riconduzione di essa al vero, ma anche una grande opportunità di riflessione sull’esecuzione ’e su cosa è stata la sua emarginazione dal sapere musicale. Un’occasione per riportare  anticonformisticamente la musica alla musica, smascherando una storia di manipolazione organizzata dell’esecuzione. Chi ascolta assisterà a uno straordinario, insolito, e divertete uso del pianoforte e del rapporto che si instaura tra lì’esecutore e l’ascoltatore  capace di far capire finalmente schuberte come Kurtag, Brahms come Debussy, come Berg, in sostanza  come tutti la musica di ieri e ovviamente di domani sottratta in un incontro che non a caso è ospitato a Spazio Tadini che, riconduce la musica, la sua esecuzione a se stessa”. 

 

 15 DICEMBRE ORE 20

Finlandia, Lapponia

a cura di Luigi Pestalozza 

“Musiche della Finlandia, Lapponia compresa, mai uscite dal paese, per la prima volta non solo in Italia, non solo a Milano, non  caso allo Spazio Tadini dove il nuovo assoluto nel campo delle arti è un fatto propositivo davvero quotidiano, unico. Questa volta un incontro scandito in un due tempi, con due musicisti testimoni di come in Finlandia si faccia musica a sé, a cominciare da quella di Wimme Saari, voce sola, che porta con sé canti suoi ma nati in Lapponia, cioè nel Nord glaciale della Finlandia, dove ambientalmente, geograficamente trattandosi in pratica del Polo Nord, prevale il ghiaccio che da secoli ha determinato in maniera significativa il vivere, pensare, comportarsi quotidianamente, della popolazione, lo stesso modo di camminare di tutti gli abitanti, per cui è cresciuta nei secoli una del tutto particolare antropologia culturale, per cui nei suoi canti, nel suo modo di cantare per come li ha inventati, Wimme Saari è straordinario, coinvolgente, stimolante perché infine fa scoprire una vocalità impensata, do cui è eccezionale testimone. Per così dire, per chi ascolta, per come anche, poi, su domande del pubblico, dirà, spiegherà, una scoperta di come la musica nasce e si forma, nel mondo, in maniera sempre propria, secondo la parte di mondo in cui nasce, sempre diversa, diversamente propositiva, che merita ascoltare. Come, senza dubbio alcuno, nel caso tanto eccezionale quanto straordinario per la sua diversità, per come propone non secondariamente un Finlandia musicalmente poliforme dove non a caso c’è stato Sibelius, quello vero che affondava la sua musica strumentale e vocale, nella sua vera Finlandia, Lapponia compresa.

Salvo che Wimme Saari è la seconda parte dell’incontro, lo conclude come dovuto, come si capirà, cone lo spiegherà lo stesso Aldo Brizzi che lo condurrà. La prima parte, infatti essendo affidata al chitarrista con elettronica Patrik Klemola, che esegue con strepitoso uso tutto proprio, innovativo, della chitarra  anche elettronicamente portata a fisionomie sonore impensate, ovvero fa conoscere nove compositori finlandesi viventi, anch’essi mai usciti dalla Finlandia: anche perché –dunque in sintonia  con Wimme Saari che lo segue-, si tratta di lavori musicli radicati come all’ascolto si capisce con piacere, nella fisionomia musicale delle diverse culture musicli popolri che stanno in Finlndia. Dunque anche qui una Finlndia musicalmente inedita, separata dal resto dell’Europa, come appunto è stato il vero Sibelius che anche qui sta sullo sfondo ovvero appartiene a quello che il 15 dicembre allo Spazio Tadini, in collaborazione sempre convincente con esso, l’AAM/R fa conoscere, scoprire, in dialettica diversità dal concertismo, salvo eccezioni a Milano scaligere comprese, dominante.

Insomma un incontro musicale che sta bene, in maniera precisamente giusta, allo Spazio Tadini: con  la soddisfazione, come sempre convinta e grata, di Luigi Pestalozza che ora firma”.

Luigi Pestalozza