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Milano in Arte: Gustavo Bonora dal 4 febbraio a cura di Francesco Tadini

gustavo bonoraFrancesco Tadini – Il lavoro di Gustavo Bonora è legato saldamente al corpo dell’arte del Novecento e a quei tessuti,  organi e articolazioni che gli hanno dato vita e sconfinato  le frontiere temporali del nuovo Millennio.

Un lavoro di Frontiera avviato in un dopoguerra milanese particolarmente ricco di cantieri culturali nei quali si costruivano anche le case che ancora oggi abitiamo. Un processo che vede interconnettersi  – ancora con inesauribile manualità – le discipline dell’arte e della conoscenza dell’uomo.

Sarà per questo che Gustavo Bonora intraprende, parallelamente all’attività artistica, quella di psicoanalista. Non si può preferire Bonora pittore a Bonora psicanalista se non per vizio. L’occhio vuole la sua parte e concede raramente un “pari” alla riflessione che ne maturi l’acutezza. Ma è sufficiente scavare un poco per sondare le radici della indiscutibile qualità pittorica di Bonora e recuperare il terreno che le nutre. Terreno delle più grandi conquiste etiche, oltre che estetiche, della generazione che precede chi oggi è nel mezzo del cammin di nostra vita. Continua la lettura di Milano in Arte: Gustavo Bonora dal 4 febbraio a cura di Francesco Tadini

Arte Milano: Claudio Lucatelli presenta a Spazio Tadini dal 4 al 26 febbraio 2014 Il vento nel mio giardino

Inaugurazione 4 febbraio  2014 dalle ore 18.30 alle 21

Spazio Tadini via Niccolò Jommelli, 24 Milano (mappa)

Apertura da martedì a sabato dalle 15.30 alle 19

Un artista materico che raccoglie sulla tela stralci di giornali, fotografie, pagine di libri, cellophane e parole, modificando i riferimenti visivi e giocando con la semantica, le forme e i colori. Un modo di fare pittura che focalizza l’attenzione sulla complessità, la confusione e la precarietà di cui soffre l’uomo contemporaneo. Il titolo della mostra prende spunto dal titolo di un suo lavoro: “Il vento nel mio giardino”. Un elemento naturale che più di chiunque altro esemplifica la possibilità di cambiamento casuale delle cose e dell’eventualità di distruggerle.

“E venne il giorno in cui le parole non furono abbastanza e neppure le forme riuscirono a essere e solo i colori sopravvissero, senza coprire le tracce di ciò che accade e fu raccontato”. Se visitare una mostra è come entrare in un racconto questa sarebbe la giusta premessa alla visita nel mondo pittorico di Claudio Lucatelli.

L’uomo entra nelle tele di Lucatelli prevalentemente con la parola o solo in frammenti di immagine, quasi mai dipinti ma ripresi da fotografie o ritagli. In molti degli ultimi lavori l’ambientazione è prevalentemente esterna e in questo spazio, che allude al contesto naturale, le immagini, le forme, le parole e i segni si relazionano. Casualità o destino, muovono, agitano, modificano, alterano, scompongono e ricompongono, calmano. Le forze non agiscono mai sull’oggetto, sull’uomo o sul suo prodotto, ma sul costrutto mentale delle cose, sul concetto, sulla categorizzazione delle idee.

La ricerca espressiva dell’artista è in pieno fermento, ma gli elementi compositivi del suo linguaggio pittorico sono ben chiari: si stanno evolvendo verso una pittura sempre più informale in cui è ormai consolidata la scelta del collage e del dialogo tra semantica, semiotica e pittura. Continua la lettura di Arte Milano: Claudio Lucatelli presenta a Spazio Tadini dal 4 al 26 febbraio 2014 Il vento nel mio giardino