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Arte, cultura e fotografia il 23 ottobre a Milano a Spazio Tadini Luca Pollini e i fotografi Cristiano Vassalli e Mario Castellani: evento Gong Om

Il 23 ottobre, a Spazio Tadini, dopo la presentazione dell’opera di Andy Warhol di Franco Scepi alle 18.30 la serata proseguirà il giornalista Luca Pollini che presenta il suo nuovo libro: MUSICA LEGGERA ANNI DI PIOMBO. “Assalto al cielo a colpi di note negll’Italia degli anni Settanta” e con due fotografi dei concerti e delle manifestazioni degli anni 70: Cristiano Vassalli e Mario Castellani che racconteranno le loro testimonianze di quei luoghi e di questi momenti di contestazione cercando di capire quanto è rimasto e quanto è cambiato da allora. Condurrà Fortunato D’Amico.

MUSICA LEGGERA ANNI DI PIOMBO. di Luca Pollini (trailer video)

Musica Leggera anni di Piombo di Luca Pollini casa editrice Noreplay
Musica Leggera anni di Piombo di Luca Pollini casa editrice Noreplay

Il volume racconta la canzone ‘politica’, che si forma a Milano tra la metà degli anni Sessanta e la fine degli Anni Settanta, le cui vibrazioni si ripercuoteranno su tutta l’Italia. Un decennio dove nascono formazioni politiche extraparlamentari, mentre il Paese vive la tensione degli Anni di piombo: una sigla che tutto ingoia, purtroppo anche quelle formidabili spinte culturali che troveranno, soprattutto nella musica, una stagione ricca di creatività. I giovani comprano i dischi a 33 giri, che diventano oggetti di culto: li conservano come fossero gioielli, studiano la copertina e li ascoltano. Così la formazione politica passa anche dai testi e dalla musica che, in quegli anni, è davvero poco ‘leggera’. Anzi: è diventata una cosa fin troppo seria. La musica non era “un lato” della realtà: ne faceva integralmente parte, ne era un organo vitale, un’arteria imprescindibile.Musica leggera Anni di piombo, anche attraverso episodi inediti, mette in luce il peso specifico della musica “leggera” in quel periodo, un susseguirsi di episodi anche drammatici e surreali che vanno dai “processi proletari” contro Battisti e De Gregori, ai festival del proletariato giovanile del Parco Lambro di Milano alle progressive prese di distanza di musicisti sempre più increduli della piega che le cose stavano prendendo.

I PROTAGONISTI DELLA SERATA

MARIO CASTELLANI
è nato a Vigevano (Italia) nel 1954. Si è diplomato al Liceo Artistico di Brera a Milano nel 1972 e laureato nel 1978 presso la Facoltà di Architettura di Milano con una tesi sull’autogestione in architettura presentata sotto forma di audiovisivo.I contenuti artistici si definiscono fin dalla metà degli anni settanta prendendo ispirazione dalle tematiche e dalle opere degli artisti surrealisti. Nella pratica del disegno la tecnica riflette un uso figurativo di tipo classico mentre nella tecnica pittorica riprende, con l’uso della tempera acrilica, il tratto e la forma fatta propria da alcuni artisti della pop art con grandi e piccoli spazi cromatici che non sfumano ma si accostano l’un l’altro, separati da una riga nera, che creano un’immagine apparentemente reale, o surreale, in cui il colore viene ad essere disegno e il disegno colore.  Dagli anni ottanta la creatività spazia oltre la dimensione e il mondo della pittura e del disegno, andando ad utilizzare nuove tecniche, prima con l’uso della fotografia, sia come elemento creativo che di documentazione della società, e quindi del collage, per poi esplorare la tridimensionalità attraverso l’assemblaggio di materiali di recupero (il collage tridimensionale) elaborando l’opera con l’inserimento di un impianto di illuminazione, dando così forma alle “sculture notturne”. All’attività artistica alterna quella di architetto nel campo della tutela del patrimonio culturale, di illustratore, grafico e fotografo per libri, riviste e guide turistiche. Specializzato nel disegno e nel rilievo architettonico svolge studi inerenti l’architettura storica con particolare attenzione alla ricostruzione visiva di edifici storici realizzando disegni e ricostruzioni con l’uso di tecniche di disegno tradizionale e di fotografia digitale, in Italia ha collaborato alla catalogazione dei beni architettonici con la Soprintendenza di Milano e in Canton Ticino all’inventario dei beni culturali. Dice di lui Fortuanto D’Amico: ” Mario Castellani ama le visioni, i punti di vista profondi, gli orizzonti aperti verso cui dirigere lo sguardo e intraprendere il cammino per scoprire che il confine tra cielo e terra si sposta ogni qualvolta credi di raggiungerlo e solo allora continui a viaggiare.” Giuseppe Franzoso: “Operatore estetico di ampia formazione culturale Mario Castellani dedica l’attenzione a particolari momenti interpretativi della realtà con acuto spirito ironicamente surreale. La sintassi operativa spazia dalla formazione “Pop” di ascendenza americana alla fantasia sognante dell’inconscio. Da queste premesse nascono lavori di forte oggettività paradossalmente accostati, con effetti di sbilanciamento interpretativo)
CRISTIANO VASSALLI
Tutto comincia nei primi anni ’70, negli studi fotografici milanesi di Andrea Zani, Jean Pierre Maurer e Klaus Zaugg.
Poi i viaggi, la ricerca e la definizione di uno stile: il lavoro comincia.
Da oltre 30 anni vive e ha lo studio a Vigevano.
Fotografo pubblicitario (still life, arredamento, architettura, editoria) non ha mai smesso la sua personale ricerca artistica che, anzi, sempre più ama coltivare.
LUCA POLLINI
 milanese amante del mare, è cresciuto e si è formato nel bel mezzo degli anni Settanta. Unisce l’attività di giornalista a quella di scrittore e autore. Ha pubblicato: Immacolata trasgressione (2004), biografia di Madonna; Il Dizionario della musica leggera italiana (2004); i saggi I Settanta, gli anni che cambiarono l’Italia (2005); Hippie: la rivoluzione mancata (2008); Gli Ottanta, l’Italia tra evasione e illusione (2010); Musica leggera. Anni di piombo (2013) e il libro-inchiesta Vaticano pedofilia (2010). Collabora con mensili e quotidiani, si occupa di storia contemporanea, cura un sito (www.retrovisore.net) dedicato alla storia del costume italiano. È musicalmente onnivoro e rimpiange il Parco Lambro (inteso come Festa)