Scoprite che relazione c’è tra una lampadina e un rinoceronte alla Casa Museo Spazio Tadini per Museo City. Dal 3 al 5 marzo visita il museo per prenotazioni museospaziotadini@gmail.com
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Museo City al Museo Spazio Tadini con la luce di Voltaire
La luce è il tema dell’edizione 2023 di Museo City e alla Casa Museo Spazio Tadini vi proponiamo un percorso che tiene conto del valore simbolico della luce nell’opera di Emilio Tadini. Vi faremo conoscere un’opera emblematica del ciclo Vita di Voltaire che Emilio Tadini realizzò tra la fine degli anni 60 e gli anni 70.

Il dipinto del 1968 è molto vicino al linguaggio della Pop Art e l’opera è chiaramente risultato di un assemblaggio “atemporale” di cose, abiti del 700, contemporanei di Voltaire, divise della seconda guerra mondiale degli anni 40, casco da football, oggetti di design come la sedia Tonet n° 14 del 1859 e la lampada Cirene di Vico Magistretti de1960, edifici che evocano le case francesi e dietro tutto ciò l’unico essere vivente presente con il suo corpo: un rinoceronte.
Durante la visita scoprirete come si chiama il rinoceronte grazie al lavoro di lettura simbolica sull’opera, conoscerete altre opere del ciclo Vita di Voltaire che vi permettono di scoprire meglio ciò che ha mosso Emilio Tadini a trattare il tela dell’età dei Lumi. Vi meraviglierete, altresì che Tadini, nel periodo maturo della sua ricerca abbandona la “lampadina” per concentrarsi sulla luce crepuscolare della luca e sulla candela e dunque sul fuoco, che – come racconta la mitologia – Prometeo rubò agli dei per gli uomini.
PROGRAMMA APERTURE E VISITE GUIDATE PER MUSEOCITY

Venerdì 3, sabato 4 e domenica 5 marzo (domenica 5 anche al mattino alle ore 11.00) -Visita guidata | Dall’illuminismo al lume di candela. Vi inviteremo a visitare il museo seguendo il percorso della luce dall’opera di Museo Segreto “Vita di Voltaire” di Emilio Tadini fino alla serie Profughi in cui Tadini introduce nelle sue opere la candela.
>prima fascia oraria 15.30/16.30, seconda fascia oraria 17.00/18.00
Durata un’ora circa.
Ingresso a pagamento: 10€ a persona (per gruppi, ogni 5 persone un ingresso omaggio)
Si consiglia la prenotazione: museospaziotadini@gmail.com

APERTURA STRAORDINARIA SABATO 4 E DOMENICA 5 MARZO CON IN TOUR
Per musei in bicicletta: tour Città Studi
Cinque luoghi diversi da raggiungere in bicicletta in occasione di Museo City 2023 dove scoprire arte, bellezza, storia, mestieri e archivi. E’ il tour che vi propongono gli Archivi Negroni, Valentino Vago, Emilio Tadini, Carola Mazot e Giancarlo Iliprandi, in collaborazione con l’associazione CiSta che vi accompagnerà, in bicicletta, le mattine di sabato 4 e domenica 5 a scoprire le 5 opere “segrete” che metteranno in mostra per dal 3 al 5 marzo per Museo City.
Il percorso vi aprirà le porte di una chiesa, di uno storico laboratorio artigiano, lo studio di un designer e grafico, dell’atelier di un artista e di un museo che conserva libri, macchine tipografiche e la storia di un pittore e scrittore. Cosa hanno in comune? Un racconto sulla luce per illuminare le menti, ma anche una zona della città che potrete vedere con uno sguardo nuovo: dal punto di vista di chi l’ha vissuta e ne ha fatto la storia.
Museo Segreto è il nome che Museo City ha dato ad un’iniziativa che ogni anno permette al pubblico di scoprire qualcosa di nuovo nelle collezioni e negli archivi della città. Lasciatevi stupire dunque da questo percorso d’insieme che vi offrono alcune “anime storiche” della zona Città Studi in un tour guidato su due ruote per il quartiere al costo eccezionale di 5 euro ovvero un euro per ciascun luogo.
L’archivio Negroni vi propone un viaggio nel tempo tra macchine meccaniche, provenienti da Ctrl-Alt Museum di Pavia e stampanti 3D di nuova generazione, l’Archivio dell’artista Valentino Vago vi porta in una chiesa del quartiere a vedere “Il mio Paradiso”, un’opera visionaria e “illuminante”, l’associazione Giancarlo Iliprandi vi mostrerà l’ideazione di una lampada che si ispira a un simbolo denso di significati: la Spirale. L’atelier della pittrice Carola Mazot, vi invita a pensare alla luce della Neve all’alba opera del 1984 e la Casa Museo Spazio Tadini vi porterà a riflettere sul senso illuminante di un’idea, di un pensiero attraverso un’opera degli anni 70 di Emilio Tadini: Vita di Voltaire.
I volontari dell’associazione Cista vi accompagneranno a fare tutte le tappe, a cominciare dal luogo di ritrovo e vi mostreranno il quartiere e le ricchezze artistiche e culturali. L’associazione, nata nel 2019 al confine tra Città Studi e Acquabella si è posta lo scopo di valorizzare il territorio attraverso la narrazione, il recupero della memoria di luoghi storici e pratiche di vicinato solidale.
Prenotazione obbligatoria sul sito di MuseoCity al link: https://app.artshell.eu/exported-events/63f360383dd4b30012afc600/63f36039af6cbe0015e5b1b1
Note a margine su Richard Hamilton – mostra fotografica
Note a margine, dal 21 febbraio al 5 marzo 2023. Opening sabato 21 gennaio dalle ore 18:00, Casa Museo Spazio Tadini, via Niccolò Jommelli 24, Milano. Note visive a partire da due opere di Richard Hamilton: Portrait of the artist by Francis Bacon e Just what is it that makes today’s homes so different? A questi due lavori si sono ispirati i fotografi: Patrizia Eichenberger, Mauro Tozzi, Annalisa Ceolin, Aldo Moglie, Maria Elvira Mora, Walter Ciceri, Luca Barovier, Angelo Zzaven, Alberto Mancinii, F. Romana Semerano, Donatella Sarchini, Daniele Fumagalli, Corrado Formenti, Emanuele Ortoleva, Sergio Catitti.
VISITA LA PAGINA PER SCOPRIRE LE OPERE E I DETTAGLI DEL PROGETTO
Questa è la prima tappa di un progetto che, progressivamente, percorrerà l’intera collezione museale della Casa Museo Spazio Tadini – luogo consacrato alla figura del grande artista e scrittore del Novecento italiano Emilio Tadini – alle cui pareti sono esposte opere di artisti che, con Tadini, hanno stretto amicizia e svolto collaborazioni in vari decenni di attività. L’idea è quella di affiancare – alle opere della collezione – note visive (fotografie, ma non solo) derivanti dalla visita museale e dalla sua rielaborazione. Con Note a margine si guarda un’opera, la si gode, la si studia (recuperando anche delle informazioni che ci permettano di contestualizzarla nell’ambito storico e artistico del momento in cui è stata creata)… poi la si riguarda e si lascia che la facoltà associativa strutturi qualcosa…. fino alla produzione di un’opera che ne sia una “nota”.
Richard Hamilton – uno dei padri della Pop Art – con Emilio Tadini ha stretto sodalizio fin dalla sua prima mostra milanese, negli anni Settanta allo Studio Marconi, stessa galleria dalla quale Tadini è stato trattato per decenni. Richard Hamilton noto per essere il padre della pop art inglese, è difficilmente classificabile. Per quanto nel corso della sua carriera abbia utilizzato una grande varietà di tecniche, le opere eseguite a collage sono tra le più riconoscibili. Centrale è l’interesse per il lavoro di Marcel Duchamp che lo induce a sperimentare negli anni tecniche e linguaggi diversi, al punto da utilizzare sempre più spesso dispositivi digitali per la manipolazione di immagini creando un dialogo tra tecnica, tecnologia ed estetica.
Richard Hamilton nasce a Londra nel 1922, si forma al Westminster Technical College, alla St. Marthin’s School of Art alla Royal Academy School e infine alla Slade School of Art, e inizia a lavorare nel campo della pubblicità. Nel 1950 presenta una selezione di opere grafiche nella sua prima personale che si tiene alla Gimpel Fils Galery, e l’anno seguente inizia a collaborare con l’Institute of Contemporary Art di Londra. Membro fondatore dell’Independent Group, che si propone di analizzare i mutamenti culturali in atto nella società contemporanea. Alla metà degli anni Cinquanta, inizia a realizzare collages che rappresentano la mitografia del quotidiano, con i quali si impone come uno dei precursori e dei massimi esponenti del pop britannico. Cos’è che rende le nostre case così diverse, così attraenti? è l’emblema della mostra This is Tomorrow che si tiene nel 1956 alla Whitechapel Art Gallery, curata dallo stesso Hamilton e da altri membri dell’Independent Group. Gli interni domestici, le immagini che ricorrono ossessivamente nei mass media e gli status symbol della società dei consumi sono il tema prevalente delle sue opere successive. ($he, 1958-61; Adonis in Y Fronts, 1962; Interior, 1964-65). Alla metà degli anni Sessanta, dopo un viaggio negli Stati Uniti, lavora alla serie dedicata al Guggenheim Museum di New York, che espone alla Robert Fraser Gallery e in seguito anche allo Studio Marconi. Inoltre inizia la ricostruzione del Grande vetro di Marcel Duchamp, di cui nel 1966 organizza una retrospettiva alla Tate Gallery. Invitato ad insegnare nei più prestigiosi istituti britannici, ottiene numerosi riconoscimenti e dagli anni Settanta ha importanti retrospettive in tutto il mondo (1974, New York, Monaco e Tubinga; 1979, 1982 e 1992, Tate Gallery, Londra). Una raccolta di suoi scritti viene pubblicata da Thames and Hudson nel 1982. Nel 2003 la Serpentine Gallery di Londra dedica all’artista un’importante personale. Richard Hamilton muore nel settembre del 2011.