Street art Milano con Atomo, Flycat, Luz, iVAN, Oddo, Compagnoni, Rossi, Lurgo a SPAZIO TADINI

L’IDENTITA’ RITROVATA: DAL SURREALISMO ALLA STREET ART

LA STREET ART VINCE LA METROPOLI

 

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artisti: Atomo, Flycat, luz

ODDO, COMPAGNONI, ROSSI, LURGO

iVAN, PIGER

 dal 10 febbraio al 7 marzo

inaugurazione 10 febbraio ore 18.30 spazio tadini, via niccolò jommelli, milano

VERNISSAGE AD OPERA DEL FOOD DESIGNER ANDREI IANCU .

 A CURA DI CATERINA SERI, LUCIANO PASTORI e Spazio tadini

Con il contributo fotografico di ANNA LIMOSANI

e la partecipazione di TRed con la Street Srt applicata al design

Una ventina di anni fa alla rotonda di piazza Arcole a Milano, Pao, ha lanciato il suo primo messaggio sulla strada trasformando in “pinguino” con una sigaretta in bocca il primo “panettone” (la base di cemento contro la sosta selvaggia). Fu il primo di un numero indefinito. Quel pinguino sembrava dire: “Rendiamo la città meno grigia e strappiamo un sorriso ai passanti”. >

Banksy, (probabilmente il più noto tra gli street artist al mondo, attivo a Londra già dai primi anni del 2000 — con le sue decorazioni a spray e stencil – attraverso i suoi interventi ha toccato tematiche sociali quali la libertà di espressione, il pacifismo, il rispetto della libertà sessuale e di coscienza, l’anti moralismo convenzionale, l’antiproibizionismo) ha detto: « Alcune persone diventano dei poliziotti perché vogliono far diventare il mondo un posto migliore. Alcune diventano vandali perché vogliono far diventare il mondo un posto dall’aspetto migliore”.

Oggi, la grande rilevanza che il fenomeno socio culturale del writing prima e della street art poi ha assunto, ha spinto le istituzioni cittadine anche alla promozione di eventi loro dedicati e la Street Art è diventata, di fatto, un segno delle maggiori aree metropolitane internazionali. Dopo circa trent’anni si è guadagnata un ruolo nel mondo dell’arte contemporanea e la sua diffusione nel mondo della grafica pubblicitaria, del marketing e il suo gradimento sta cambiando ancora il suo ruolo sociale diventando sempre più uno strumento anche di “decoro” dei luoghi degradati delle città strappandoli al grigiore e al nulla per restituire agli abitanti una visione anche un po’ sognante, ludica e ironica della città. Un po’ come avvenne con l’arte Surrealista.

Nel pensiero surrealista annunciato in manifesto da Andre’ Breton nel 1924 si poneva al centro di ogni riflessione il tema del “sogno”. Scopo della pittura surrealista era ed è quello di sconvolgere i rapporti tra le “cose”, di rappresentare un mondo meraviglioso in cui non ci sono inibizioni, in cui l’uomo può godere di una totale libertà, in prospettiva di una fusione tra il sogno e la realtà.

Il pensiero surrealista si manifestò spesso come ribellione alle convenzioni culturali e sociali avvicinandosi politicamente al comunismo e all’anarchismo come mezzi per incoraggiare il piu’ possibile la partecipazione alla “surrealtà”.

La street art mantiene uno stretto legame a questo concetto: al di là dei procedimenti artistici, delle tecniche utilizzate – le quali non conoscono limiti né nell’ispirazione né nei materiali-, ciò che l’accomuna ai surrealisti è la maniera di rappresentare il mondo: provocatoria, ribelle, libera. Il writing (o “graffittismo”) e la street art, di fatto, sono di base illegali. In particolare il writing perché è nella caratteristica intrinseca dei graffiti il fatto di esprimersi e manifestarsi in spazi accessibili al pubblico su cui intervengono senza autorizzazione e nottetempo, spesso su muri molto grandi su cui, i loro segni, diventano indelebili se con cospicui interventi murari. La street art  si avvale degli stessi spazi, ma lo fa attraverso  elementi più figurativi e tecniche diverse come adesivi, stencil e  poster tanto da poter essere anche movibile e trovare visibilità anche nei luoghi classici deputati all’arte come le gallerie.

Alcuni degli artisti in mostra a Spazio Tadini appartengono alla prima generazione di writers, nomi noti come Atomo.

C’è Flycat, esponente della prima generazione di artisti Hip Hop in Italia, discepolo di Rammellzee, pioniere del Writing newyorkese, portavoce di quello che lui chiamò: Panzerismo Ikonoklasta e Futurismo Gotico, in questa collettiva esporrà alcune opere che rappresentano l’evoluzione della ‘lettera’ nel suo Manifesto: Futurismo Celeste.

In mostra le opere di Luz vicine alla street art piu’ colorata ed espressiva. Ma anche writers e street artist di nuova generazione, quali Gianluca Rossi, Agostino Oddo, Matteo Compagnoni, Aldo Lurgo.

A disposizione di tutti gli artisti una parete in esterna e parte del muro del corridoio di ingresso di Spazio di Tadini, sulla quale interverrà anche iVAN, noto come il poeta di strada (“chi getta semi al vento vedrà fiorire il cielo”) insieme a Piger, giovane e bravissimo calligrafo che realizzerano live un’opera muraria di poesia artistica.

Grazie alle foto di Anna Limosani, sarà possibile anche fare un salto a vedere i murales di New York e Parigi attraverso un excursus video dei suoi scatti.

L’azienda di Design Tred porterà in esposizione anche alcuni oggetti di design personalizzati da Verbo e Cataldo.

Durante il mese di mostra Spazio Tadini incontrerà i singoli artisti che hanno aderito a questo progetto ma anche alcuni altri nomi noti della scena internazionale del writing e della street art, che racconteranno i loro percorsi, le loro personali esperienze artistiche e i loro lavori.-

Il Writing e la Street Art da arte di strada a nuova frontiera di sviluppo dell’arte contemporanea, dal segno sovversivo ai mercati internazionali.
A Spazio Tadini un percorso che ne racconta le origini e analizza il significato sociale quale segno distintivo delle grandi metropoli.

BIOGRAFIE

FLYCAT: writer e figura di spicco nel panorama internazionale dell’ Hip-Hop Spray Art.

Ha collaborato con numerosi e importanti artisti internazionali in diversi campi, dalla fotografia, alla grafica, dalla musica alla poesia,dal giornalismo al design ed è stato testimonial di marchi noti della moda. Fino al 5 febbraio è protagonista presso il Muba di Mlano dell’importante iniziativa di solidarietà “Rise Up! la città che non dorme”(www.riseup-cisom.com)

ATOMO:Davide Tinelli, uno dei primissimi writers italiani, sua la prima salatissima multa italiana “antigraffiti” risalente al 1981. Protagonista della stagione del primo punk milanese, instancabile agitatore politico e sociale, è stato tra i primi a diffondere la street art nelle istituzioni pubbliche . Consigliere del Comune di Milano dal 1993 al 2006, ha creato e partecipato a numerosi eventi culturali e kermesse artistiche.

LUZ: Marco Luzzi, proviene dal mondo del teatro dove ha lavorato anche e soprattutto come tecnico luci, ruolo fondamentale per la sua sensibilità che lo porta ad avvicinarsi ad un’arte indagatrice della psicologia umana nella quale affiorano i legami dell’artista con i temi e le atmosfere del teatro. I personaggi tondeggianti protagonisti delle sue opere (“Bop”) che troviamo anche sulle saracinesche di alcune attività della città, lanciano un messaggio di riflessione ai passanti: l’omologazione della società, la solitudine degli esseri umani. Nel gruppo spesso si intravede qualcuno che cerca di distinguersi cercando di influenzare gli altri ma quasi mai ci riesce.

iVAN: Ivan Tresoldi, conosciuto soprattutto come il “poeta di strada”, è in realtà difficile e sbagliato rinchiudere la sua attività artistica in un’unica definizione, canone o stereotipo convenzionale. Poeta, writer, dj, rock star….questo si dice e si scrive di lui per la poliedricità di “mezzi” che usa per esprimere la sua cocienza artistica. “Chi getta semi al vento vedrà fiorire il cielo”, la sua prima “scaglia” comparsa nel 2002 sul parapetto della Darsena di Milano forse è quella che più esprime almeglio tutta la sua volontà: quella di un messaggio di libertà, di rendere la realtà meno grigia credendo nella forza dei sogni.

­ANNA LIMOSANI: classe 1981, di origine pugliese, fotografa per passione, dal 2007, inizia a viaggiare avendo come scopo proprio quello di fotografare. New York, San Pietroburgo, Parigi…senza neanche rendersene conto mette insieme una raccolta di sguardi dinamica e vivace, capace di far scoprire gli aspetti del quotidiano che i nostri occhi spesso non riescono a cogliere. Attualmente in personale presso il Ginger Cocktail Lab sui Navigli, per la rassegna Ginger Art Show.

ALDO LURGO: classe ’92, frequenta Arti Visive presso Naba. Writer fin dall’età di 15 anni, sia sul muro che sulla tela rappresenta personaggi a metà tra il reale e il cartone animato mettendo in rilievo la realzione uomo-natura. Nonostante la giovane età numerose le partecipazioni a kermesse e le esposizioni sia a Torino che Milano, dove, nel luglio 2014 si classifica primo al contest di street art collaterale alla mostra Wonderwalls presso la “cattedrale” dela Fabbrica del Vapore.

MATTEO COMPAGNONI: nasce a Cremona nel 1984 ,sin dai primi anni dimostra uno spiccato interesse per il disegno. Terminato il Liceo Artistico ,si iscrive all’Accademia di Belle arti di Brera ,a Milano, dove consegue  la laurea in arti visive e scultore. Successivamente si specializza nella modellazione 3D presso la  Nuova Accademia delle Arti Digitali Nemo Nt a Firenze. Ha lavorato presso la Fonderia Artistica M.A.F. a Pioltello Limito (MI) come modellatore e tutt’ora realizza decorazioni murali per privati con varie tecniche.

GIANLUCA ROSSI: dopo gli studi presso la Nuova Accademia di belle Arti di Milano inizia a lavorare come Graphic Designer in uno studio di video giochi contribuendo alla realizzazione di alcuni giochi molto noti agli appassionati del genere. Usa quindi prevalentemente il pc per lavoro ma sente il bisogno di non abbandonare il suo lato artistico continuando a disegnare a mano e a dipingere talvolta. Usa solo 3 colori ovvero bianco, nero e rosso che più rappresentano la sua visione del mondo: bianco, colore puro in eccellenza a confronto con il nero, colore simbolico della razionalità universale, contro il rosso, per rappresentare un contrasto, come l’irrazionalità umana contrasta la razionalità universale. Autore del progetto SO | NO che ha allargato alle strade italiane.

AGOSTINO ODDO: “orbita”: classe 1989, si laurea in graphic design presso lo IED di Milano. Influenzato dalla cultura hip hop che vive allacciando rapporti con le principali crew emergenti della città, fonda giovanissimo con alcuni amici appassionati di disegno come lui, il movimento NMB : “No More Buff”(no muri bianchi). Inizia a trasferire i suoi disegni su tela sulla quale utilizza comunque in prevalenza spray acrilici. Attualmente lavora come App designer.

 

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