A Spazio Tadini la prima volta in Italia del Sony World Photography Awards

IMMAGINE COMUNICATO STAMPA SONYDal 16 settembre al 16 ottobre 2016, Sony espone allo Spazio Tadini di Milano le fotografie vincitrici e finaliste del più grande concorso fotografico al mondo.
 È la prima volta che la prestigiosa mostra promossa dalla World Photography Organisation arriva in Italia.

In esposizione, tra gli altri, i 3 italiani vincitori della categoria Professionisti, Marcello Bonfanti (Ritratto), Alberto Alicata (Fotografia in posa) e Francesco Amorosino (Natura Morta), il vincitore del National Award, Christian Massari e la vincitrice della categoria Panorama dello Youth Award, Anais Stupka Milano, 12 luglio.

Per la prima volta in Italia la mostra del prestigioso Sony World Photography Awards, il più grande concorso fotografico al mondo. Sony porta a Milano, allo Spazio Tadini, la migliore selezione delle opere vincitrici e finaliste dell’edizione 2016 per offrire anche agli italiani amanti della fotografia la possibilità di vedere dal vivo questo campione dell’arte internazionale.

Con l’esposizione di una selezione dei lavori dei vincitori e finalisti delle diverse categorie, tra cui le opere di nove fotografi professionisti italiani1, la mostra celebra le immagini più belle dell’edizione 2016 dei Sony World Photography Awards, scattate sia da fotografi professionisti sia da talenti emergenti.

Dal 16 settembre al 16 ottobre 2016 la mostra sarà allo Spazio Tadini di via Jommeli 24, punto di riferimento a Milano per il mondo della cultura, centro di eventi, concerti e mostre d’arte contemporanea nato nel 2006 fra le mura di quello che fu lo studio di Emilio Tadini, uno dei più amati scrittori e pittori milanesi del Novecento. L’ingresso ha un costo di 2 euro che darà diritto alla tessera promozionaledi durata mensile dell’associazione Spazio Tadini (i possessori di tessera associativa annuale (12 euro) entreranno gratis). 

Saranno esposte opere di tutti i generi fotografici, dalla fotografia commerciale a quella di viaggio al fotogiornalismo, con una moltitudine di soggetti che spaziano dal ritratto allo sport all’architettura, ognuna selezionata fra le 230.000 fotografie inviate quest’anno da ben 186 Paesi. Lo scorso aprile la mostra dei Sony World Photography Awards 2016 è stata ospitata presso la Somerset House di Londra. Fino a oggi è stata presentata in India, Germania, Cina, Giappone, Australia, Francia, Russia e Stati Uniti.

Si ricorda che sono aperte le iscrizioni per i Sony World Photography Awards del 2017, giunti quest’anno alla loro decima edizione.

Approfondimenti su www.worldphoto.org.
Per ulteriori informazioni, contattare:
Cristina Papis – e-mail: sony.pr@eu.sony.com
Sony Europe Limited, Sede Secondaria Italiana – Via Rizzoli, 4 – 20132 Milano
Tel: 02-618.38.1

Per maggiori informazioni sui Sony World Photography Awards, contattare:
Jill Cotton, PR Director / Kristine Bjørge, PR Manager
press@worldphoto.org / +44 (0) 20 7886 3043

World Photography Organisation
La World Photography Organisation è una piattaforma internazionale a sostegno di iniziative legate al mondo della fotografia. Con attività che coprono più di 180 paesi, il nostro scopo è elevare il livello del dibattito sulla fotografia, dando visibilità ai migliori scatti e fotografi del globo. È per noi un punto di orgoglio saper costruire legami duraturi sia con i fotografi sia con i nostri partner leader del settore a livello internazionale. Proponiamo un ricco calendario di eventi annuale che comprende i Sony World Photography Awards (il più grande concorso fotografico al mondo che festeggerà il 10° anniversario nel 2017), diversi appuntamenti e incontri locali e internazionali, e PHOTOFAIRS, mostre d’arte internazionali dedicate alla fotografia con destinazione Shanghai e San Francisco. Per maggiori dettagli, visitare http://www.worldphoto.org

Sony Corporation
Sony Corporation è un’azienda leader nella produzione di apparecchiature audio, video, imaging, gaming e di Information & Communications Technology destinate al mercato consumer, alle aziende e ai professionisti. Grazie alle divisioni musica, cinema, computer entertainment e online, Sony si posiziona a pieno titolo quale azienda di elettronica e di intrattenimento leader a livello mondiale. Sony ha registrato un fatturato consolidato di circa 72 miliardi di dollari nell’anno fiscale chiuso al 31 marzo 2016. Per ulteriori informazioni relative a Sony è possibile visitare il sito http://www.sony.net/

1 I tre vincitori (Marcello Bonfanti, Alberto Alicata e Francesco Amorosino) e i sei finalisti (Andrea e Magda, Filippo Venturi, Cristina Vatielli, Simona Ghizzoni, Alessandro D’Angelo e Andrea Rossato).

Un menù pieno di sorprese a Spazio Tadini con Afterclap Soirèe

FB_IMG_146057195934622 aprile 2016 Spazio Tadini

ore 19 ingresso 10 euro

Un menù a sorpresa dove il cibo è scelto dai Birbanti. Si tratta di un movimento artistico che comprende: la  Compagnia teatrale, un Magazine, un Canale youtube, Musica, Fotografia ed Eventi Culturali. Nasce per rivolgersi soprattutto ai giovani e per dare visibilità e opportunità agli artisti di Milano non solo nell’ambiente teatrale, che costituisce il primo punto di inserimento dell’associazione, ma a 360 gradi.

Con l’evento a Spazio Tadini si propongono vari assaggi dal teatro all’attività giornalistica, fino alla premiazione del miglior articolo della rivista Afertclap. Il loro teatro si propone di affrontare temi sociali di attualità con un taglio leggero, ma non per questo meno capace di indagare e sorprendere.

Per la serata una degustazione di vino

poggio cavallo

poggio cavallo

 

Per la rassegna Perle di Follia: pensieri di vita e relazioni interpersonali

Un nuovo appuntamento a cura della filosofa Samanta Airoldi
10 giugno alle ore 18.30
Presentazione di due libri:

PENSIERI DI VITA  di Felice Candi

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L’invito ad amare, accompagnato da ricordi e un filo di malinconia. La libertà di pensare e spaziare su righe di pagine come una goccia d’inchiostro con forma e anima. Questa raccolta rivela sentimenti chiari e diretti sulla vita, con pensieri, riflessioni ed emozioni.

PLISSE’ di Giulio Irneari

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Un romanzo coinvolgente, ricco di spunti interessanti legati all’Alzheimer, alla vita, la morte, la fede e la musica, il cui filo conduttore è il mistero che accompagna il lettore sino all’epilogo.

 

“Identità”: termine ci cui sempre più spesso si abusa sia a livello individuale sia nella sfera pubblica.
Che cos’è l’identità?
Se la concepiamo in termini “essenzialisti” allora è ciò”che ci rende quel che siamo e non qualcun altro”. Analizzata sotto il profilo gnoseologico è “ciò che ci fa percepire come le medesime persone nonostante i mutamenti spaziali e temporali”.
Nel primo caso, se sovrapponiamo il concetto di “identità” a quello di “essenza”, escludiamo a priori il libero arbitrio nel decidere chi noi siamo e ci rassegnamo ad una fissità immutabile che trascende la nostra volontà.
A livello di “conoscenza del sè”, spesso, ci ancoriamo ad un’immagine, mentale e/o fisica, di noi quali enti che viaggiano nello spazio e nel tempo conservandosi, in una certa misura, sempre gli stessi.
In tutto questo “scoprire” o “mantenere” l’immagine che si ha di sé quanto conta l’elemento mnemonico? Che ruolo gioca la memoria all’interno della partita “identità”?
Questa difficile questione viene sviluppata, con scrittura sciolta e scorrevole, nel novello romanzo Plissè di Giulio Irneari (Silele 2016), dove il protagonista, colpito dal morbo di Alzheimer, per non perdersi e non perdere il rapporto con i suoi figli, organizza per essi una sorta di “caccia al tesoro” sotto forma di epistole che si snodano lungo un percorso a tappe: ogni tappa un indizio che conduce ad una persona, ogni persona una parte di vita vissuta.
Ma è davvero così importante sapere chi “eravamo” per sapere chi “siamo”?
Secondo il filosofo Wimmer sono, fondamentalmente, due le vie maestre che conducono al misterioso regno dell’ Identità: la via Retrospettiva e la via Potenziale!
Nel primo caso , come ha scritto F. M. Wimmer:
“Cercare una propria identità spesso è inteso come il cercare un qualche passato reale e più spesso un passato immaginario che si suppone non esista più nel presente o, almeno, non nella maniera in cui si immagina sia esistito un tempo.
Secondo tale prospettiva lo sviluppo di nuove forme di pensiero, nuove sensibilità e nuovi stimoli di vita è visto come una perdita di identità.”
Qui il passato è fondamentale per il presente e la memoria, dunque, diventa il pilastro portante della personalità stessa del soggetto.
Nel caso dell’ Identità potenziale, invece, l’individuo parte, in un certo senso, da zero. È il tipico individuo rousseuiano dello stato di natura o l’individuo rawlsiano posto dietro il velo d’ignoranza o, ancora, l’individuo habermasiano nel contesto della situazione argomentativa ideale: in tutti questi casi l’individuo , pur avendo certamente una storia alle spalle, fa astrazione da essa per costruire la propria identità e scegliere la propria strada e il proprio stile di vita.
Questa idea di identità è tipicamente illuminista: l’identità viene ricercata nel futuro, è con i soli mezzi della ragione che l’essere umano arriva a definire chi è, si “ri-sceglie” ogni giorno.
Ora Wimmer, in modo estremamente analitico e astratto, ha presentato i due estremi. Nella vita reale Memoria del passato e Progettualità presente e futura s’ intersecano per dare vita e forma a persone reali e complesse, legate ai propri ricordi ma dotate di libero arbitrio che conferisce loro la possibilità di scegliere chi essere e, per estremo, di “reinventarsi” anche ogni mattina.
Il passato, nel bene e nel male, ci ha condotti al presente ma ciò non implica che noi siamo e saremo ciò che siamo stati. Spesso conoscere troppo del passato è, anzi, fuorviante e pregiudica una conoscenza autentica dell’altro in quanto dissemina preconcetti lungo il percorso. Rimanere troppo legati ai ricordi non consente di evolvere, non consente di far emergere nuove potenzialità.
Spesso per sapere chi siamo è molto più utile prendere carta e penna e buttare giù ciò che ci passa per la testa…e per il cuore, come ha fatto Felice Candi nella sua nuova raccolta poetica Pensieri di Vita (Silele 2016): poesie che non ammettono di essere incasellate in un genere specifico…proprio come la vita!
Voglio chiudere con un aforisma di Eraclito, la cui massima era “panta rei”: non ci può bagnare i piedi due volte nella stessa acqua del fiume…perchè tutto scorre e cambia!
Impossibile fissare noi stessi in un’immagine o in un’ identità una volta e per tutte, la memoria talvolta incatena ma l’essere umano è nato per spezzare qualunque forma di prigionia, grazie alla ragione!
Samanta Airoldi