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Fringe Off Festival: Col naso in su a Spazio Tadini

Apre gli spettacoli teatrali del Fringe Off Festival alla Casa Museo Spazio Tadini lo spettacolo Col naso in su. Un monologo di Andrea Zanacchi, al violoncello Laura Benvenga, Interpreti Andrea Zanacchi . Regia di Antonio Grosso.

Perchè lo abbiamo scelto per la Casa Museo Spazio Tadini

“Il personaggio proposto riprende un tema caro a Emilio Tadini a cui è dedicata la casa museo: il profugo e la questione esistenziale. Tadini ha affrontato queste tematiche nella pittura e nelle scrittura per esempio con La tempesta che racconta la storia di un personaggio (Prospero) che si barrica in casa pieno di stracci per opporsi a uno sfratto di cui fu tratta una versione teatrale a cura di Ruth Shammath andata in scena al Franco Parenti con interprete Piero Mazzarella.

Il personaggio interpretato da Andrea Zanacchi lo abbiamo scelto perchè, in un certa misura, ripropone una visione simile in chiave contemporanea. Un’occasione per riflettere sulla condizione dell’uomo oggi” – Melina Scalise responsabile Casa Museo

Presentazione dello spettacolo

“Con il Naso in su” porta in scena l’essenza dell’essere umano. Non è soltanto una storia ma cento, mille altre vite attraversate, inconsapevolmente, dalla medesima storia che si lega a quella del nostro Paese.

Un parchetto di quartiere. Un cumulo di cianfrusaglie. Un angolo da chiamare casa. Un barbone che parla ad un “giovane” capitato lì per caso. Non una confessione,  semplicemente il racconto della propria vita. Una fotografia delle speranze e delle delusioni di una generazione a cavallo tra il vecchio e il nuovo secolo. Una storia legata alle gioie e alle contraddizioni di una nazione: “ Hai capito? Io ho fatto parte della storia. La storia mi ha attraversato…”

Nino, il nostro protagonista, con il cuore tra le dita, si rivolge a Marco con il solo desiderio di infondere speranza. In un momento storico in cui i ragazzi crescono schivi, disinteressati, incattiviti, dove “diverso”, “accoglienza” sono parole d’uso quotidiano, “Con il naso in su” è un invito a non perdere  la propria umanità. Ogni persona racchiude in sé una storia che vale la pena ascoltare. Nella pièce, commedia e dramma si mescolano alla perfezione dando vita ad un spettacolo coinvolgente.

QUANDO

GIOVEDì 29 ORE 17,30

VENERDì 30 ORE 19.30

SABATO 31 ORE 21,15

DOMENICA 2 ORE 17.30

Il Fringe Off Festival alla Casa Museo Spazio Tadini. Con il Naso in su di Andrea Zanacchi apre la rassegna al museo.

COMPRA I BIGLIETTI

Autore Andrea Zanacchi

Regia Antonio Grosso

InterpretiAndrea Zanacchi Violoncello Laura Benvenga

LuciIacopo Finemore

Musiche Laura Benvenga

Costumi Adelaide Stai

Produzione Andrea Zanacchi

MILANO OFF ASSOCIAZIONE CULTURALE ARTISTICA

Ideazione e Direzione ArtisticaRenato Lombardo 
Ideazione e coordinamento generale: Francesca Vitale

Marco Baliani, la forza della narrazione a milano

La forza della narrazione – di Federicapaola Capecchi

Milano ha la fortuna di avere – dal 28 gennaio al 9 febbraio 2020Marco Baliani in scena al Teatro Ciro Menotti.

FOCUS BALIANI è la prima personale di Marco Baliani. Dalla narrazione alla post – narrazione.

Il percorso di ricerca teatrale di Marco Baliani sarà a Milano per più giornate consecutive. Ve lo dico, ve lo consiglio, ve lo ripeto: andate! Andate! Ha a che fare con l’arte, con la fotografia, con la vita.

Kohlhaas, Corpo di Stato, Tracce, Trincea, Una notte sbagliata, Del coraggio silenzioso e Frollo. Se potete io vi invito a vederli tutti. Se proprio non riuscite tutti … sicuramente Kohlhaas, Corpo di Stato, Una notte sbagliata non potete non vederli.

Marco Baliani Fonte Foto Sito http://www.marcobaliani.it

Marco Baliani del teatro di narrazione è stato pioniere. Autentico.

La narrazione – che da anni resiste alla crisi del teatro ed è anche dilagata (era il 2000/2003) sul piccolo schermo – vedi Report, Paolini etc –, è qualcosa di importante, fondativo. E il successo della narrazione è la denuncia di una perdita della società: manca la trasmissione orale, non si racconta più, non si ascolta più. La narrazione supplisce a questa perdita. E forse la crisi del teatro, oltre al problema dei fondi e della visibilità, è anche dovuta alla sua profonda crisi come raccontatore di storie.

Marco Baliani è magnificenza di racconto, di storie, di visioni, di capacità, di comunicazione. Marco Baliani rende lo spettatore attivo e fortemente partecipe. Nell’istante in cui lui inizia a narrare ciascuno si attiva e cerca nel proprio patrimonio di memoria e immagini, e così, si sente parte integrante del racconto. Andando a cercare ognuno nel proprio bagaglio di esperienze sentiamo il momento della narrazione come estremamente personale. La narrazione di Marco Baliani diventa uno scambio di esperienze vive, vissute. Perché crea un rapporto diretto tra sé e noi che ascoltiamo, di fiducia. Quando Marco Baliani è sul palco avverti una forte necessità interna e la senti, sotto pelle, e la condividi. È anche la tua. Marco Baliani si pone sempre il problema dello sguardo dell’ascoltatore, ne ha attenzione e il suo racconto cresce durante il rapporto/lavoro con chi lo ascolta.

La narrazione di Marco Baliani richiama una comunicazione umana, immediata che la quotidianità reprime e che le persone invece cercano. Per questo gli spettacoli che sono in scena in queste settimane a Milano hanno un importante ruolo etico, civile. Perché Marco Baliani lo ha, lo sente. Poi Marco rompe l’impianto di convenzioni legate al vedere. Sposta l’occhio sull’orecchio, costringe lo spettatore a divenire immaginativamente attivo, senza subire, come è abituato a fare. Questo chiama noi spettatori ad un impegno comunitario diretto. Esperienze, relazioni emotive attraverso storie, cronache, riflessioni e invenzioni.

Andate ad ascoltare Marco Baliani, stabilirete una relazione umana forte. Attraverso la complicità tra lui e voi e attraverso una materia preziosa, il tempo, con cui costruisce racconti, significati, immagini e stati d’animo.

Marco Baliani è testimone fidato di un’esperienza, capace di trasmetterla, di condividerla. Io che ascolto desidero essere trasportato da qualche parte, in un altro posto, a volte, in un altro mondo. Marco Baliani lo fa. Ti permette di emozionarti, sentire, vedere intorno a te cose magari anche inesistenti, con lo sguardo dell’infanzia che è stupore e meraviglia; riesce a farti comprendere cose dure, secche, feroci e importanti come quando parla della prigionia di Moro (Corpo di Stato). Porta consiglio e semina il dubbio, offrendo una lettura diversa delle cose, è il testimone e colui che getta i semi per il futuro.

Andate! Ve lo consiglio davvero. Federicapaola Capecchi

CORPO DI STATO Il delitto Moro: una generazione divisa

Di e con Marco Baliani
Regia Maria Maglietta
Collaborazione drammaturgica Alessandra Rossi Ghiglione
Montaggio video Michele Buri
Ricerca iconografica Eugenio Barbera
Produttore esecutivo Maurizio Agostinetto
Direzione tecnica Massimo Colaianni

TRACCE Dall’omonimo saggio di Ernst Bloch

di e con Marco Baliani

DEL CORAGGIO SILENZIOSO

Di e con Marco Baliani
Collaborazione alla drammaturgia Ilenia Carrone

KOHLHAAS

Tratto dall’opera “Michael Kohlhaas” di Heinrich von Kleist
Di Marco Baliani e Remo Rostagno
Attore narrante Marco Baliani
Regia Maria Maglietta

FROLLO

Con Marco Baliani
Di Mario Bianchi e Marco Baliani
Regia Marco Baliani

TRINCEA

Scritto e interpretato da Marco Baliani
Regia di Maria Maglietta
Scene e costumi Lucio Diana
Immagini e musica Mirto Baliani
Visual design David Loom
Costumi ed elementi di scena Lucio Diana, Stefania Cempini

UNA NOTTE SBAGLIATA

Di e con Marco Baliani
Regia Maria Maglietta
Scene, luci, video Lucio Diana
Paesaggi sonori Mirto Baliani
Costumi Stefania Cempini
Disegni Marco Baliani

FOCUS BALIANI -TEATRO CIRO MENOTTI – Milano undefined

Novecento di Baricco a Spazio Tadini con Oneiros

Lo spettacolo Novecento di Alessandro Baricco con Filippo Pellegrini per la regia di Gloria Geoni e aiuto regia Nicoletta Vitelli – Oneiros Teatro, -alla Casa Museo Spazio Tadini il 1 febbraio alle ore 21 in occasione della mostra fotografia di Alberto Scibona, fotogrado della “commedia metropolitana”.

Ph Alberto Scibona Novecento di Baricco Oneiros teatro

“Non ci capita tutti i giorni di ascoltare una buona storia. La libertà di “chiudere gli occhi” e ascoltare la storia di un’amicizia, dell’amore per la musica, della paura dell’immensità del mondo…e chissà, forse alla fine, ci accorgeremo anche noi, come Novecento, di aver paura di abbandonare la nostra “nave”.

Ph Alberto Scibona Novecento di Baricco Oneiros teatro

Il monologo è stato scritto da Alessandro Baricco nel 1994 (pubblicazione Feltrinelli) e narra la storia di Novecento abbandonato neonato dietro a un pianoforte….La sua è una vita travagliata e misteriosa, con una narrazione che è adatta sia alla scena che alla lettura ad alta voce.

Ph Alberto Scibona Novecento di Baricco Oneiros teatro

Il testo di Baricco è stato fonte di ispirazione per altri lavori artistici come il film del 1998 La leggenda del pianista sull’Oceano di Tornatore.

BIGLIETTO 8 EURO da versare all’ingresso alla compagnia

Per chi desidera prenotare: museospaziotadini@gmail.com