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Emilio Tadini ricordato da Fondazione Corriere della Sera per il ventennale: il video

Il 21 di settembre 2022, in occasione del ventennale dalla morte di Emilio Tadini, pittore e scrittore (Milano 1927-2002) la Fondazione Corriere della Sera con la Casa Museo Spazio Tadini ha realizzato una serata in ricordo dell’artista “Milano, l’arte e il Corriere”.

In una sala piena di pubblico attento, il ricordo di Emilio Tadini è stato accolto con commozione ed entusiasmo. Vi proponiamo il video integrale della serata. Si ringrazia per la foto di copertina la fotografa Fulvia Farassino.

Si ringraziano per la partecipazione agli eventi organizzati finora per il ventennale: la Fondazione Corriere della Sera, i relatori che hanno preso parte alla serata, la Fondazione Marconi e Giò Marconi per la mostra organizzata a febbraio Viaggio in Italia e la pubblicazione del libro Emilio Tadini. La realtà dell’immagine 1968-1972 a cura di Francesco Guzzetti.

Si ricorda che presso la Casa Museo Spazio Tadini prosegue la mostra a cura di Melina Scalise La città l’Etico e lo Spazio con visite guidate.

Il 24 settembre è stata aperta presso la Casa Museo Spazio Tadini una mostra con 68 artisti vicini all’artista: Tadini & Co a cura di Melina Scalise che diventerà un’esposizione stabile che si arricchirà di approfondimenti e percorsi specifici sull’arte della seconda metà del Novecento con i contributi di diversi critici d’arte e letteratura.

Il 24 settembre è stata inaugurata anche una mostra fotografica per riportare, attraverso lo sguardo di fotografi contemporanei, una visione della città vicina alla poetica di Tadini. La mostra è a cura di Federicapaola Capecchi: La città in scena.

Milano, l'arte e il Corriere: video incontro in memoria di Emilio Tadini organizzato da Fondazione Corriere della Sera e Casa Museo Spazio Tadini

Seguite il calendario dei nostri eventi per non perdere gli appuntamenti.

Milano, l’arte e il Corriere: Fondazione Corriere della sera in memoria di Emilio Tadini

La Fondazione Corriere della Sera organizza il 21 settembre alle ore 18 presso la Sala Buzzati in via Balzan 3 a Milano, un incontro in memoria di Emilio Tadini a vent’anni dalla morte in collaborazione con Casa Museo Spazio Tadini e l’archivio.

Interverranno:

Anna Modena

Grazia Varisco

Vincenzo Trione

Paolo Di Stefano

Modererà l’incontro

Giangiacomo Schiavi

Video della serata:

Emilio Tadini fu poeta, pittore, scrittore, conduttore di programmi culturali nonché penna del Corriere della Sera dal 1992.

Il 24 settembre di vent’anni fa, all’età di 75 anni moriva lasciando un vuoto nel panorama artistico e culturale. Umberto Eco lo definiva “un pittore che scrive e uno scrittore che dipinge”. Dedicò particolare attenzione alla città di Milano dove era nato, lavorava e dove diresse, prima della morte, l’Accademia di Belle arti di Brera.

L’incontro vuole essere un omaggio, ma anche un’occasione per mettere in evidenza l’estrema attualità del lavoro di ricerca di Tadini che trattò argomenti come “La distanza”, il rapporto con la figura nel saggio L’occhio della pittura, i profughi, le città, il ruolo dell’immaginario e sempre con un linguaggio ricercato, mai banale e altamente simbolico.

Per “riscoprire” i grandi temi trattati dall’artista e approfondimenti sarà possibile svolgere visite guidate presso la Casa Museo Spazio Tadini in via Jommelli, 24 a Milano dove l’artista ha vissuto e lavorato e oggi è la sede dell’Archivio a cura di Melina Scalise con la collaborazione di Luca Pietro Nicoletti, Francesco Guzzetti, Giacomo Raccis.

Sono previsti al museo, nel corso dei prossimi mesi, diversi incontri con ricercatori e studiosi.

Attualmente in mostra La città: l’Etico e lo Spazio a cura di Melina Scalise il primo incontro il 27 settembre alle ore 21 con la lettura del dialogo tra Zero e Uno dell’opuscolo Città Italiane (per dettagli sul programma www.spaziotadini.com).

Qui sotto immagini del Convegno su Emilio Tadini organizzato da Fondazione Corriere della Sera nel 2004, a due anni dalla morte.

Mercoledì 21 settembre

alle ore 18

in sala Buzzati

Via Balzan 3, Milano

Ingresso libero con prenotazione sul sito

http://www.fondazionecorriere.corriere.it

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Visita guidata a lume di candela

Cosa significa oggi guardare un’opera a lume di candela? Ci proveremo con una visita guidata alla mostra di Emilio Tadini presso la Casa Museo Spazio Tadini. Un viaggio a ritroso nel tempo, osservando un artista del ‘900 che ha fatto della luce un uso singolare e della “candela” un simbolo. La prima visita guidata a lume di candela si svolgerà il 10 dicembre alle ore 20 a cura di Melina Scalise, studiosa del significato simbolico del lavoro di Emilio Tadini e responsabile dell’archivio. I prossimi appuntamenti in occasione di Museo City il 4,5,6 marzo 2022 e a seguire ogni prima settimana del mese con un giorno che sarà comunicato di volta in volta.

dettaglio dell’opera Il ballo dei Filosofi di Emilio Tadini

L’arte ci stupisce sempre di più con effetti speciali: proiezioni, esperienze virtuali, situazioni immersive plurisensoriali. Pensiamo per esempio alle mostre di Van Gogh e Monet con intere sale interattive. Si tratta di capolavori che abbiamo ammirato “da sempre” e quelle atmosfere ci vengono proposte come parte del nostro quotidiano, del nostro spazio che, per quanto artificioso, ci danno la sensazione di entrare nell’opera, di far parte del mondo dell’autore e, solo così facendo, forse ci sembra di entrare meglio a conoscenza della sua visione del mondospiega Melina ScaliseMa è così che guadavano il mondo quegli artisti? Certamente no. La lampadina, quel supporto tecnico che oggi ci permette di godere della luce elettrica fu inventato nel 1879. Quindi fino alla fine dell’800 molti dei dipinti dei pittori che oggi ammiriamo proiettati in dimensioni giganti non avrebbero mai immaginato che dei loro lavori avremmo fatto quest’uso. Loro li avevano dipinti alla luce naturale, a grandezza naturale e a lume di candela.

Qui e ora Emilio Tadini

Emilio Tadini dopo aver esplorato tutta la luce bianca e simbolica delle “lampadine” nelle sue pitture degli anni 70 di cui è emblematico il ciclo “Vita di Voltaire”, alla fine degli anni 80 elegge come luce ricorrente nella sua opera la candela. Questa diventa la luce dell’Uomo tadiniano, inteso come un profugo che viaggia nella notte in cerca di un dove e di un altrove, qui e ora. Non solo, la luce nelle ultime opere “entra” nelle cose raffigurate che sembrano vivere di luce propria e questo cambia l’approccio concettuale e spirituale nelle opere di Emilio Tadini“.

Profugo Emilio Tadini

Il percorso offrirà spunti anche per parlare della luce nell’arte.

La visita si articolerà tra le varie sale del museo. Si svolgerà con la luce delle candele a illuminare le sale, pertanto il percorso sarà parzialmente al buio. Per questa ragione sarà possibile prenotare solo per piccoli gruppi di massimo 12 persone alla volta. Per coloro che non troveranno posto al primo appuntamento si replica venerdì 17 dicembre.

Costo della visita 10 euro, durata circa un’ora e mezza.

Per prenotazioni museospaziotadini@gmail.com

Casa Museo Spazio Tadini, via Jommelli, 24