Visita guidata a lume di candela

Cosa significa oggi guardare un’opera a lume di candela? Ci proveremo con una visita guidata alla mostra di Emilio Tadini presso la Casa Museo Spazio Tadini. Un viaggio a ritroso nel tempo, osservando un artista del ‘900 che ha fatto della luce un uso singolare e della “candela” un simbolo. La prima visita guidata a lume di candela si svolgerà il 10 dicembre alle ore 20 a cura di Melina Scalise, studiosa del significato simbolico del lavoro di Emilio Tadini e responsabile dell’archivio. I prossimi appuntamenti in occasione di Museo City il 4,5,6 marzo 2022 e a seguire ogni prima settimana del mese con un giorno che sarà comunicato di volta in volta.

dettaglio dell’opera Il ballo dei Filosofi di Emilio Tadini

L’arte ci stupisce sempre di più con effetti speciali: proiezioni, esperienze virtuali, situazioni immersive plurisensoriali. Pensiamo per esempio alle mostre di Van Gogh e Monet con intere sale interattive. Si tratta di capolavori che abbiamo ammirato “da sempre” e quelle atmosfere ci vengono proposte come parte del nostro quotidiano, del nostro spazio che, per quanto artificioso, ci danno la sensazione di entrare nell’opera, di far parte del mondo dell’autore e, solo così facendo, forse ci sembra di entrare meglio a conoscenza della sua visione del mondospiega Melina ScaliseMa è così che guadavano il mondo quegli artisti? Certamente no. La lampadina, quel supporto tecnico che oggi ci permette di godere della luce elettrica fu inventato nel 1879. Quindi fino alla fine dell’800 molti dei dipinti dei pittori che oggi ammiriamo proiettati in dimensioni giganti non avrebbero mai immaginato che dei loro lavori avremmo fatto quest’uso. Loro li avevano dipinti alla luce naturale, a grandezza naturale e a lume di candela.

Qui e ora Emilio Tadini

Emilio Tadini dopo aver esplorato tutta la luce bianca e simbolica delle “lampadine” nelle sue pitture degli anni 70 di cui è emblematico il ciclo “Vita di Voltaire”, alla fine degli anni 80 elegge come luce ricorrente nella sua opera la candela. Questa diventa la luce dell’Uomo tadiniano, inteso come un profugo che viaggia nella notte in cerca di un dove e di un altrove, qui e ora. Non solo, la luce nelle ultime opere “entra” nelle cose raffigurate che sembrano vivere di luce propria e questo cambia l’approccio concettuale e spirituale nelle opere di Emilio Tadini“.

Profugo Emilio Tadini

Il percorso offrirà spunti anche per parlare della luce nell’arte.

La visita si articolerà tra le varie sale del museo. Si svolgerà con la luce delle candele a illuminare le sale, pertanto il percorso sarà parzialmente al buio. Per questa ragione sarà possibile prenotare solo per piccoli gruppi di massimo 12 persone alla volta. Per coloro che non troveranno posto al primo appuntamento si replica venerdì 17 dicembre.

Costo della visita 10 euro, durata circa un’ora e mezza.

Per prenotazioni museospaziotadini@gmail.com

Casa Museo Spazio Tadini, via Jommelli, 24

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