Olimpiadi, Mostra Fotografica di Alessandro Trovati – Testo di Federicapaola Capecchi

Un Icaro riuscito di Federicapaola Capecchi

Guardando, leggendo una fotografia bisognerebbe identificare subito alcuni elementi fondamentali tra i quali la luce, i piani, la tonalità, l’inquadratura, il punto di vista, i soggetti, la struttura e la dinamicità.

E nelle fotografie di Alessandro Trovati li identifichiamo sempre, subito, tutti. Uno più perfetto dell’altro. Come veniamo catturati, in un istante da qualcosa di sublime, dalla sua immaginazione pura, campo di azione di un grande fotografo anche creativo e dal Bello, sintesi tra immaginazione,  invenzione e visione.  

L’insieme di tutti questi elementi, e una assoluta e suggestiva bellezza formale, tanto quando lavora in bianco e nero quanto a colori, ci svela che Alessandro Trovati con le sue fotografie riesce a compiere anche un ribaltamento del concetto di Sublime Romantico, dove l’uomo poteva solo accettare passivamente, contemplare in estasi tutto ciò che non è in grado di comprendere né contenere. Alessandro Trovati, al contrario, con la sua fotografia da vita ad un Icaro riuscito, che non contempla, ma agisce.

Una riflessione nata su una foto in particolare della Sky Winter 2018 – Clouds or snow – ma che ritorna costante in molte fotografie delle Olimpiadi in mostra. L’atleta, tanto quanto le sue gesta, sono a tal punto attori della scena e del momento nello sguardo di Alessandro Trovati, da crearlo il cielo o la neve, invertirli, inventare nuove e ulteriori forme di un paesaggio o panorama o stadio o velodromo alle loro spalle; rendendo zone d’ombra e colori sensazioni accoglienti e morbide tanto quanto calde, dirette e assolute. Questo Icaro riuscito fonde differenti luci in una quantità di luce ambientale unica che pure sembra cangiante, come se passassimo tutte le fasi, dall’alba al pomeriggio dove il sole è alto e caldo, in quel solo attimo liberato nella fotografia.

Clouds or snow Sky World Cup 2018, Photo Alessandro Trovati, Pentaphoto
Ski World Cup 2017/2018
Wengen,Italy 11/1/201.Downhill As Sejersted (Nor) photo:Pentaphoto/Alessandro Trovati.

E le grandi foto sono anche sempre una ricompensa alla capacità di concentrazione e ricettività. Una grande foto è anche intrisa di mistero. Quell’arcana capacità di Alessandro Trovati di continuare il racconto, prima e dopo, oltre e fuori dall’inquadratura e dai bordi della fotografia stessa.

Ogni fotografia di Alessandro Trovati è in sé, e in qualche modo, misteriosa. Qui Minor White dunque ci chiederebbe “cos’altro è” la fotografia. Sì è lo sport, o meglio, la sua anima. Siamo d’accordo. E per di più in un gioco dialettico anche con l’ambiente (cielo, terra, mare) ma … cos’altro è?!

Alessandro Trovati non ha bisogno di espedienti tecnici come per esempio l’effetto panning, (raramente lo usa e più per virtuosismo che per ricerca), perché, per esempio, il movimento è consustanziale al suo sguardo, prima ancora che ai suoi occhi e alla sua testa. Come la sintesi. E dunque non ha bisogno di orpelli per restituircelo in forma di libertà.

Un movimento e una sintesi che ci arrivano con la stessa potenza e velocità della prestazione atletica che stiamo osservando: non sono congelati, non sono fermati, mai, ma anzi in continuo divenire per ogni secondo del nostro sguardo, obbligandoci a vedere, e non semplicemente a guardare. Perché movimento, sintesi, essenza e racconto continuano prima e dopo la fotografia, oltre e fuori dai bordi della foto stessa.

Rio 2016 Olympic games - August 2016. Women's sync. 3 m sprigboard. Photo by Alessandro Trovati /Pentaphoto
Rio 2016 Olympic games – August 2016. Women’s sync. 3 m sprigboard. Photo by Alessandro Trovati /Pentaphoto

Una differenza molto importante tra il colore e la fotografia monocromatica è questa: in bianco e nero suggerisci; a colore affermi”. Paul Outerbridge

E la fotografia di Alessandro Trovati afferma altresì con fermezza quanto sia reale che la fotografia non cattura! ma libera il momento dal fluire della realtà.

Cos’altro è dicevamo … Appunto.

Non contemplare ma dominare la realtà e il suo fluire. È una questione di mentalità, di atteggiamento. È lui stesso l’atleta dell’evento.

Cos’altro è.

La consapevolezza del saper raccontare storie, il piacere di avere questo compito di rivelarle in tutte le sfaccettature; è la maestria di farlo, compiutamente e creativamente, in quella misteriosa quanto libera frazione di istante irripetibile. Tutti continueranno a raccontare di quel momento, pur senza averlo mai visto. E così questo Icaro riuscito muove occhio, sguardo e mirino su neve, nuvole, mare e terra; avvolge e distingue, trasforma e crea atleta, ambiente, situazione, prestazione, nell’elemento ideale per sperimentare la sensazione di libertà. Un territorio dove la fatica fisica, i vincoli tecnici sembrano scomparire e i corpi degli atleti – che poi ci sembrano uomini come noi – sembrano sempre librarsi nell’aria come uccelli. Cos’altro è.

LONDON 2012 Olympic games, August 2 2012, Elisa Di Francisca Fioretto squadre. scherma Pentaphoto, Alessandro Trovati
LONDON 2012 Olympic games, August 2 2012, Elisa Di Francisca Fioretto squadre. scherma Pentaphoto, Alessandro Trovati

Nelle fotografie di Alessandro Trovati non ci limitiamo a guardare la foto, ma la comprendiamo ed arriviamo a vederla.

Cos’altro è.

La fotografia dei grandi. Quella che sa cos’è la luce, e sa giocarvi con maestria, quella che ha la consustanziale attitudine a far emergere forme e dettagli grazie a passaggi chiaroscurali (tanto nel bianco e nero quanto nel colore), quella in cui le ombre assumono la stessa importanza degli oggetti, delle persone, degli spazi che le producono; quella che ha ritmo, tempo, le pause.

Quella fotografia che ci restituisce i protagonisti di vicende epiche, persone, e assolutamente “al presente”, come tangibili le loro storie, forse anche i loro pensieri, in quella nuvola di sudore che immaginiamo evaporare nel cielo. Quella fotografia che ha inquadrature sapienti, sempre molto equilibrate, articolate, che chiedono all’osservatore di essere attivo in ogni senso – anche nei sensi – muovendo l’occhio e lo sguardo in ogni spazio e tempo della fotografia, oltre ogni soggetto attivo o passivo o in primo piano.

Rio 2016 Olympic games, August 2016, Syncronised swimming Photo by Alessandro Trovati, Pentaphoto, Mate Images
Rio 2016 Olympic games, August 2016, Syncronised swimming Photo by Alessandro Trovati, Pentaphoto, Mate Images

Perché è qui, in questa formula visiva e narrativa che conchiude ogni sfumatura e azione, che si svela il senso della realtà che Alessandro Trovati ha scelto di liberare e raccontare.

Una fotografia, è l’arresto del cuore per una frazione di secondo”. Pierre Movila

Dinanzi alle fotografie di Alessandro Trovati il cuore sì, si arresta per una frazione di secondo … per poi rimettersi in moto, libero, nel ritmo e nella danza di un racconto meraviglioso.

Federicapaola Capecchi

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