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Com’è bella la città: Milano raccontata dai protagonisti di Massimiliano Chiavarone

Giovedì 22 ottobre ore 19 a Spazio Tadini

Cartolina Chiavarone-Pagina001Una Milano tutta da riscoprire quella che presenta Massimiliano Chiavarone, giornalista de Il Giorno, in questo libro. Alla presentazione, l’autore sarà intervistato da Salvatore Carrubba.

Il libro è’ una raccolta di interviste a personaggi tra loro agli antipodi, da Jeffery Deaver ad Ale & Franz, da Enzo Iacchetti a Michelangelo Pistoletto su Milano a partire dalla strada della città a cui si sentono più legati. Nell’intervista finale le parti si ribaltano e Enzo Iacchetti intervista me su Milano.  La prefazione è di Gino & Michele. Introduzione di Giancarlo Mazzuca.

Lo sapevate per esempio che Iannacci e Paolo Rossi attraversarono la galleria Vittorio Emanuele in automobile fingendo di avere un ferito in vettura?  E che Amanda Lear preparò il suo debutto musicale in Italia facendo le prove nella caserma Perrucchetti, a Milano, in tutina aderente tigrata, mandando in visibilio i militari che non la volevano più fare uscire? E che lo scultore e pittore Michelangelo Pistoletto trovò slancio alla sua carriera proprio a Milano grazie all’incontro con Lucio Fontana? E che agli inizi delle loro carriere, Enzo Iacchetti, Giobbe Covatta e Giorgio Faletti, condividevano un appartamento in viale Monza a Milano e i loro menu erano fatti di sola pastasciutta?

LE CITAZIONI

“Milano è la città più romantica d’Italia.”

Roberto Vecchioni

“Milano mi ha insegnato cos’è la positività”

Gillo Dorfles

“Milano è il set ideale per un thriller.”

Jeffery Deaver

 “Milano è una città erotica”

Valeria Marini

 

L’ESTRATTO

 «A Milano bisogna aprire le porte e curiosare all’interno”. Ne è convinto l’attore Paolo Rossi che per anni ha continuato a pensare di non capire questa città. E invece un giorno…

«Ero sui Navigli. Ho aperto per caso il portoncino di un palazzo e nel cortile interno c’era un gruppo che suonava jazz contornato da tanti spettatori. Eppure all’esterno non si sentiva nulla. Allora ho pensato: diavolo di una Milano, vuoi essere scoperta, sembra che qui non ci sia niente invece c’è molto.»

Sei approdato subito dopo al mondo della recitazione?

«Ecco la mia è la Milano dei Maestri, con la M maiuscola. Ne ho incontrati tanti. Erano gli ultimi anni del Derby, lo storico locale, prima che fosse chiuso. Ricordo Teo Teocoli, era brusco con me, ma perché voleva scuotermi. Ogni sera, prima di entrare in scena, vomitavo. Ero serio e silenzioso, sempre in disparte. Teo mi diceva: “Cosa fai lì seduto, vieni qui, come te la meni”. Mi ha insegnato a stemperare le preoccupazioni e a “fregarmene”. Ho cominciato a sentirmi un gigante. Da allora quando sono sul palco credo di essere alto 1 metro e 90. Una sera durante un monologo, un uomo in prima fila circondato da due bellone non rideva. Gli ho chiesto: “Perché non ridi?” E lui: “Perché non mi fai ridere”. Poi tira fuori una pistola me la punta contro e mi fa: “Sentiamo la prossima battuta”. E io: “Niente battuta, lo spettacolo è finito” e sono scappato dietro le quinte.»

L’AUTORE

Massimiliano Chiavarone, è giornalista, scrittore e videomaker. Dopo esperienze all’estero – al “Financial Times”, al “Sunday Times”, all’“Independent” e presso la Bbc – oggi scrive di cultura su “La Lettura” e il “Corriere della Sera”, di economia e imprese su “Il Sole 24 Ore”. Da anni, la sua rubrica “A spasso con” è una delle pagine più lette del “Giorno”. Collabora inoltre con Rai 5 e Sky Classica. Fa parte della redazione di “Radio InBlu” per cui ha condotto programmi legati all’attualità.