NOTE A MARGINE

Un progetto di dialogo e confronto tra ieri e oggi tra artisti e fotografi.

La Casa Museo Spazio Tadini, in collaborazione co l’ Archivio Emilio Tadini propone un percorso interpretativo in chiave contemporanea di opere della collezione del museo con artisti e fotografi contemporanei con esposizione al Museo.

Emilio Tadini era solito prendere appunti visivi e – non solo – su artisti, scrittori, filosofi. I suoi quaderni sono ricchi di “note a margine”. L’immagine di questo progetto mette insieme una testa idolo femminile del 2700 a.C esposta al Moma di New York appartenenti all’arcipelago delle Cicladi a cui si ispirarono alcuni artisti (in particolare Brancusi) e un appunto di Tadini che era la bocca, ovvero uno degli elementi mancanti. Perchè la bocca e non gli occhi? Resta a noi scoprirlo.

Ieri e oggi tra pittura, scultura e fotografia un percorso al Museo Tadini dove parla l’immagine e… la parola.

Prima tappa

RICHARD HAMILTON

Padre della pop art inglese (1922 Londra – 2011 Nordhend)

Abbiamo proposto due opere dell’artista.

A portrait of the artist by Francis Bacon

Che cosa rende le case di oggi così particolari e diverse?

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Che cosa rende le case di oggi così particolari e diverse?

NOTE A MARGINE

COMMENTI E CONSIDERAZIONI DEGLI AUTORI DELLE FOTO

Patrizia Eichenberger – Sguardi metropolitani I “pensieri immaginari”, quelli che assorbiamo dalle storie che ascoltiamo è in quest’atmosfera che la fotografia rivela la sua essenza,
a raccontare momenti fino a farli fermare. L’immagine vuole rendere visibile l`eternità di un momento.


María Elvira Mora, A propósito de Hamilton y Balzac, 2022 En Richard Hamilton la relación entre pintura y fotografía siempre está presente. El último collage del artista tuvo como referente “La obra maestra desconocida” de Balzac. Al releer este texto, me pareció de una especial relevancia que Hamilton se interesara por los problemas de expresión en los que tanto insiste Balzac, los cuales atraviesan no solo a la pintura moderna y contemporánea, sino también a la fotografía actual.


Luca BarovierRealtà e finzione
In un mondo sempre più difficile da digerire, l’umanità cercherà sempre più rifugio nella finzione; affrontare il reale è pesante quindi troverà distrazione nel virtuale, ma una volta terminata l’esperienza sarà meno dura la realtà?

Un ritratto dell’artista di Frances Bacon

Ritratto dell’artista a cura di Francis Bacon

COMMENTI E CONSIDERAZIONI DEGLI AUTORI DELLE FOTO

Donatella Sarchini The elefant Man Il bellissimo dipinto oggetto delle Note a Margine creato da una “fusione calda” tra gli artisti Richard Hamilton e Francis Bacon ha come caratteristica una fluidità debordante che valica ogni confine prefissato, tramutando il ritratto in una forma espressiva plastica e grottesca simile al dinamismo di una scultura cerea che si liquefa in presenza di una fonte di calore ravvicinata. In modo analogo, la mia nota fotografico-pittorica “The Elephant Man” rappresenta  una forma indistinta e policroma che si espande a macchia d’olio nell’ambiente circostante, creando una pareidolia ibrida e bifronte. Nel senso che muovendo lo sguardo da destra verso sinistra “ritaglia” una figura d’uomo che procede lungo un’immaginaria e notturna strada metropolitana, mentre muovendo da sinistra verso destra tratteggia l’ombra policroma di un elefante, che avanza con la proboscide protesa nella luminosità desertica della savana. A seconda del percorso su cui deciderà di concentrare lo sguardo, il visitatore potrà cogliere in modo prevalente l’uno o l’altro dei due volti pareidolici; se però scegliesse di non focalizzare il proprio sguardo su un particolare punto dell’immagine, ma imprimesse allo sguardo un movimento circolare esplorativo dell’intero spazio ambientale dell’immagine, riuscirebbe a cogliere in contemporanea entrambi i volti, amalgamati in un’unica reciproca sovrapposizione, e avrebbe la percezione spiazzante di un “uomo pachiderma”, prototipo simbolico delle trasformazioni antropologiche in atto nel terzo millennio.


Emanuele OrtolevaUrla: trapassa dall’immemore del tempo
all’ardente, irrisolvibile presente  
(G.Testori: “Suite per Francis Bacon”)


Daniele Fumagalli : “Blurred” – “Dalla casa degli Omenoni a Richard Hamilton passando per Bacon. Cos’hanno in comune? Il mosso, la sfocatura, il non definito, la deformita. Surrealismo ed esistenzialismo attraverso la trasfigurazione con l’utilizzo di una macchina fotografica”.

Mauro Tozzi – Sorriso – “Impronte di luce sulla gelatina, qualcosa di drammaticamente precario, di sfuggente, fra la dimensione onirica e l’incubo medianico”, anche se così sono state definite da Enrico Crispolti, la serie che lui vide si componeva di molte immagini polaroid, tutte a strappo come questa.
“Sorriso” appartiene però ad una serie più piccola di immagini prese dalla televisione: dalla pubblicità, da film, da documentari, da viaggi in video di amici. Anche il mio è stato un viaggio, come fossi stato dentro la valigia dimenticata su un treno che tocca tante le stazioni.

Annalisa Ceolin – Rifuggire Inquietante, ritratto e autoritratto, aggressivo ed estetico, solitario, un’anima senza corpo, un corpo mosso a fatica dal fuoco, fuori fuoco, il dolore dell’esistente, fugge dalla realtà: unico luogo consistente. Bacon si gira colto dallo scatto di Richard.


Francesca Romana Semerano – Figura -In una società fluida quale quella attuale, l’immagine non può  che essere indefinita e rappresentare un momento di transizione.

CASA MUSEO in memoria di EMILIO TADINI- arte, cultura, eventi – Milano