Origami tra arte e scienza: gli artisti

DA EMILIO TADINI AGLI ORIGAMISTI

L’arte e la matematica, l’arte e la carta, l’arte e la geometria. Tutte queste relazioni hanno ragion d’essere presso la Casa Museo Spazio Tadini dedicata a Emilio Tadini, artista, scrittore, intellettuale eclettico del 900 italiano. Da attento studioso dell’umano, Tadini ha indagato, nel suo percorso artistico, le relazioni tra filosofia e arte. In un trittico esemplare della serie Il ballo dei Filosofi sembra parlare un linguaggio nuovo, fatto di geometrie, numeri e… pensieri sulla figura, sulla pittura fino a una rinnovata attenzione sul senso della vita. Così, nella mostra sugli origami tra arte e scienza, tra linguaggio e studio e applicazione della forma, alla ricerca della cosa in sè non poteva mancare un’opera emblematica di Emilio Tadini, analizzata in chiave matematica e geometrica, che presenta numeri nascosti, simbologie e geometrie tutta da scoprire da cui nasce un’analisi dell’opera a cura di Melina Scalise e un progetto di estrapolazione delle figure del quadro in origami a cura del Politecnico di Milano e di Torino. Sarà Tadini a stimolare il percorso di questo viaggio sull’arte degli origami alla scoperta di un modo antico, quanto rinnovato sui misteri della forma e della “cosa”.

Il ballo dei filosofi esposizione origami

Stralcio del testo di Melina Scalise “Il trittico Il ballo dei filosofi del 1996 raffigurante al centro una figura mascherata nella posa di ghermire una spada, come se fosse un guerriero e ai lati due tele raffiguranti due coppie prima separate e poi unite, è ricco di simbologie interessanti. In particolare, ci sono chiari riferimenti alla percezione spaziale e presenta una serie di indicazioni numeriche e geometriche meno usuali rispetto alle lettere e alle parole com’è solito fare Tadini. Quest’ultime, infatti, sono quasi onnipresenti nel lavoro di Tadini perché la sua poetica vede in costantemente “ dialogo” la figura e la parola, entrambe, per lui elementi da considerare alla base del sentimento di “nostalgia” ovvero di relazione con l’”oggetto primario”: il corpo materno. In questo trittico, in particolare, troviamo, immediatamente leggibili, nella prima tela il numero 1 e due poligoni con 4 angoli, nella seconda due poligoni a 4 angoli più un triangolo e un ipotetico numero 7, nella terza tela è presente il numero 3 e domina un poligono a  quattro angoli. Questi numeri, queste figure geometriche e la scelta del trittico esprimono la volontà di un racconto con evidenti richiami al sacro, alla creazione, al concetto di spazio e al senso di realtà. Questi riferimenti sono ricorrenti, in misura diversa, in tutta la serie de Il ballo dei filosofi, “pensatori” che altro non fanno che cercare un perché, un senso agli accadimenti che non può prescindere da considerazioni tra l’Uomo, la Natura e Dio”.

A3 with figure perimeters

Leggi tutto Il ballo dei filosofi- Lo spazio delle cose di Melina Scalise


Origamisti in mostra

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Paolo Bascetta

 

Laureato in matematica presso l’Università di Bologna, insegna questa disciplina al Liceo Scientifico “Albert Bruce Sabin” della stessa città, nella quale è nato e cresciuto. Si dedica con grande passione all’origami, hobby creativo che ha scoperto grazie a un libro ormai quasi quarant’anni fa. Per la sua formazione scientifica predilige l’origami modulare e geometrico, semplice ed elegante, senza disdegnare l’origami figurativo e complesso. Socio del Centro Diffusione Origami dal 1980, ha partecipato a tutti i successivi convegni nazionali ed è stato anche membro del Consiglio Direttivo dell’associazione. Ha inoltre partecipato, nelle diverse vesti di ospite d’onore, espositore, relatore e conduttore di laboratori, a innumerevoli convegni ed eventi internazionali dedicati all’origami. Ha ideato più di cento modelli originali (non solamente geometrici) apparsi in molti libri e riviste del settore, italiani ed esteri. Tra i più noti, la “Stella Bascetta”, oggetto – insieme a molte altre sue creazioni – di innumerevoli tutorial sui vari social media. Tiene da anni seminari sulla geometria dell’origami e i suoi contributi sul legame tra origami e matematica sono apparsi in varie pubblicazioni di riferimento. Nel 2010 ha pubblicato un libro, “Origami”, che raccoglie i modelli creati nel corso della sua lunga carriera. Nel 2016 ha scelto di dare una svolta artistica al suo lavoro. Non solo origami come gioco e passatempo o ricerca geometrico-matematica, ma anche come strumento espressivo grazie a una più consapevole scelta delle carte, dei colori, della composizione finale. Il risultato di questa evoluzione stilistica è un secondo libro, “Arte in Piega”, che ben descrive il nuovo percorso intrapreso.

Alessandro Beber

Alessandro Beber

 

Nato a Trento nel 1992, Alessandro Beber ha scoperto l’origami quando aveva circa quattro anni.Vissuto inizialmente come passatempo è diventato oggetto di studio e di pratica più intensiva intorno ai dieci anni, grazie all’incontro con alcuni origamisti locali e alla partecipazione ai convegni del Centro Diffusione Origami. Da allora ha esplorato e approfondito le tecniche e le teorie dell’origami, i suoi generi e la sua matematica, progettando numerose opere originali sia figurative che astratte. Negli ultimi anni ha lavorato principalmente sulle tassellazioni origami a foglio unico, pattern geometrici periodici ispirati all’arte islamica e all’Optical Art. Le personali tecniche sviluppate sono divenute oggetto di un manuale pubblicato nel 2013. L’ulteriore evoluzione di questo percorso è poi confluita nel libro “Origami New Worlds”, edito nel 2017. La qualità della sua produzione lo ha portato ad essere invitato come ospite d’onore e relatore nell’ambito di importanti eventi origamistici nazionali ed internazionali e a partecipare, con le sua opere, a diverse mostre in Italia e all’estero. Attualmente si occupa di progettazione origami, creando opere originali su commissione e proseguendo nella sua personale ricerca artistica.

Elisabetta Bonuccelli

Elisabetta Bonuccelli

 

Elisabetta Bonuccelli (Unoko per alcuni amici) nasce a Torino, anche se si considera marchigiana d’adozione. Vive a Milano dal 2004. Non è stata folgorata sulla via dell’origami da bambina. L’origami è arrivato nella sua vita inaspettato, per una fortunata concatenazione di eventi nella quale sono confluiti forzosi cambiamenti professionali, i suoi studi da designer, tanti viaggi in Giappone e… un documentario su Nick Cave. Ha studiato con Luisa Canovi che, da brava sensei, l’ha guidata nei suoi primi passi tra monti, valli, pieghe rovesciate e orecchie di coniglio, fino alla decisione di dedicarsi all’arte dell’origami da professionista. Dal 2014 ha aperto @unokostudio, spazio creativo dedicato ai suoi progetti di carta per eventi, installazioni ed allestimenti, scatti fotografici, packaging, comunicazione. Progettare origami dovendo soddisfare delle precise richieste del committente è, per lei, estremamente stimolante. C’è la parte creativa, ma anche quella tecnica. Cercare soluzioni, risolvere problemi. Trovare il giusto bilanciamento tra astrazione e pragmatismo. Nella sua ricerca personale, invece, l’origami diventa pienamente mezzo espressivo. Scrivere non sulla carta ma CON la carta, raccontando di sé senza utilizzare la parola ma il susseguirsi delle pieghe, il loro affascinante combinarsi secondo schemi matematici.

Serena Cicalò

Serena Cicalò

Nata a Cagliari nel 1974, laureata in Matematica, Serena Cicalò ha scoperto l’origami al tempo dei suoi studi universitari. Ha condiviso per la prima volta la sua nuova passione durante la discussione per il conseguimento del titolo finale, presentando un approfondimento sulle proprietà geometriche dell’origami. Nel 2005 si è trasferita a Trento per frequentare il dottorato di Ricerca in Matematica, entrando in contatto con un gruppo locale di origamisti che l’ha invitata a diventare membro del CDO (Centro Diffusione Origami), l’associazione nazionale che raggruppa gli origamisti italiani e non solo. Dal 2011 partecipa con regolarità ai convegni organizzati dal CDO e nel 2017 è entrata a far parte del comitato che cura la parte scientifica del Convegno “Origami, Dinamiche educative e Didattica”.  Dopo un periodo dedicato alla ricerca scientifica, dal 2012 si occupa a tempo pieno dell’insegnamento della Matematica e della Fisica nei licei. Da alcuni anni organizza corsi di aggiornamento destinati ai docenti di scuola superiore per sensibilizzarli all’uso dell’origami come strumento per l’insegnamento della matematica e in particolare della geometria. Nel 2013, durante la prima edizione del convegno “Origami, Dinamiche educative e Didattica”, è venuta a conoscenza dell’esistenza della spugna di Menger, un affascinante cubo frattale di grande interesse matematico, e della tecnica con la quale Jeannine Mosely ha realizzato il primo esemplare di livello 3 in origami. Nel 2015, per superare i limiti della tecnica utilizzata dalla Mosely, ha ideato un nuovo procedimento, da lei chiamato “PJS technique” (dove PJS sta per “pleat and join strips”). La “PJS technique”, che garantisce grande stabilità e compattezza, le ha permesso di realizzare, nell’agosto dello stesso anno, la prima spugna di Menger di livello 3 italiana e, nel novembre del 2016, il primo esemplare mondiale di livello 4 in origami. Successivamente si è dedicata all’analisi delle possibili applicazioni della sua nuova tecnica, progettando anche modelli dinamici, puzzle ed esempi di “origami pixel art”.

daniela cilurzo

Daniela Cilurzo

 

Daniela Cilurzo nasce a Catanzaro, cresce in Brianza e successivamente si trasferisce nell’Oltrepò Pavese. Qui coltiva intensamente il suo amore per la natura e gli animali. Questa nuova dimensione le permette di vivere a stretto contatto con loro e di conoscere Kalè, l’asina per la quale diventa persino maniscalco. Indomabilmente curiosa e interessata da sempre alle più varie tecniche artistiche, inizia a collaborare con diversi artisti e artigiani, spaziando tra progettazione e realizzazione. In questo modo apprende e sperimenta, cimentandosi con tele ad olio, gessetti, acquerelli ma anche con decorazioni murali per interni, vetrate artistiche e tarsie. Scopre l’origami all’età di sedici anni. All’inizio è puro divertimento, abbandonato e ripreso tantissime volte. In seguito diventa un’arte da studiare ed approfondire. Gli esperimenti con l’origami, particolarmente con le tassellazioni geometriche, le svelano un nuovo campo di ricerca: la sartoria. Inizia perciò ad applicare al tessuto le stesse regole degli origami, cercando di rendere morbida ed indossabile la meravigliosa rigidità geometrica tipica di questa tecnica. Per riuscire meglio nel suo intento, nel 2017 diventa sarta e comincia a disegnare e confezionare la sua prima linea di abiti origami. È membro del comitato organizzativo del convegno “Origami e Dinamiche educative e Didattica” promosso dal Centro diffusione Origami con cadenza biennale.

Fusari Silvana

Silvana Fusari

 

Silvana Fusari si è laureata al Politecnico di Milano ed è un architetto regolarmente iscritto all’Ordine degli Architetti di Milano. Avvicinatasi all’arte dell’origami nel 1998, all’età di dodici anni, ha sempre coltivato la passione per la carta e per la geometria. Professione e passione sono sempre state due strade separate tra loro fino al 2014 quando, dopo aver conosciuto Luisa Canovi e aver frequentato il suo corso professionale per Paper Designer, ha deciso di unirle per creare qualcosa di unico. Da qui nasce lo studio di progettazione OrigamiStyle, laboratorio di idee in continua evoluzione che si fonda sul profondo interesse per la Carta, la Geometria e l’Architettura. Coniugando la tecnica con l’arte, la razionalizzazione degli spazi con la prospettiva, in un’alternanza tra luci e ombre, chiari e scuri, forme e colori, contrasti tra vari elementi, realizza allestimenti, scenografie e decorazioni per eventi, interni e vetrine, infondendo nel lavoro dell’architetto la passione dell’origamista. Un costante dialogo tra Ragione e Sentimento, dall’esito imprevedibile.

Alessandra Lamio

Alessandra Lamio

 

Nel 2010, Alessandra Lamio decide di unire una passione dell’infanzia con l’interesse per la medicina e fonda l’Associazione di Promozione Sociale Educarta con lo scopo di promuovere e diffondere l’utilizzo dell’origami come strumento didattico e terapeutico. Nei quattro anni successivi partecipa ad eventi e manifestazioni con l’associazione, viaggia per studiare gli aspetti tecnici ed approfondire la materia con Maestri del settore e, in seguito ad un percorso di due anni in alcune scuole d’infanzia, sviluppa un metodo personale per proporre l’origami a bambini in età prescolare, con un’attenzione particolare verso i soggetti con problemi neuropsichiatrici o di integrazione sociale. Ha partecipato come membro del comitato ai quattro convegni nazionali “Origami, Dinamiche educative e Didattica” e, insieme ad Alessandro Beber, ha progettato ed organizzato le due edizioni di “Mountain Folding”, un convegno residenziale estivo focalizzato sulla creatività e il lavoro di gruppo. Dal 2014 lavora a tempo pieno come libera professionista organizzando mostre, realizzando opere su commissione, svolgendo laboratori di origami in scuole di ogni ordine e grado e corsi di formazione per docenti. Nella produzione personale esplora i vari generi, con particolare interesse per la ricerca del volume nelle tassellazioni e nei modelli geometrici e figurativi. Ha esposto le sue opere in mostre artistiche dedicate all’origami in Italia, Spagna, Taiwan e Stati Uniti. Negli ultimi anni è stata ospite d’onore nei convegni internazionali di origami in Francia, Polonia e Regno Unito e a quelli su Origami e Didattica in Germania e Spagna.

 

CASA MUSEO in memoria di EMILIO TADINI- arte, cultura, eventi – Milano