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FrancescoTadini: Laura Zeni con Indian Pattern testo critico per la mostra a Spazio Tadini, Milano

La fantasia, l’invenzione, la creatività pensano, l’immaginazione vede”  Bruno Munari

TESTE

Laura Zeni ritratti-interiori-_tecniche-miste-su-carta-28-5-x-19-5-cm- Spazio Tadini
Laura Zeni ritratti-interiori-_tecniche-miste-su-carta-28-5-x-19-5-cm- Spazio Tadini

Le teste di Laura Zeni: la rappresentazione di mille individui come fossero uno o di un  individuo provvisto di mille volti? Oppure: teste che ci mettono in condizione di chiederci qualcosa che riguarda la ricerca dell’identità – la nostra stessa identità? Forse  …

E ancora: un bambino proietta il proprio mondo su ogni cosa. Per lui la palla grande è mamma di quella piccola. Il mondo ha qualità che lui stesso sperimenta. Forse, Laura Zeni ci mostra la possibilità di proiettare le mille qualità del mondo dentro di noi. Di essere le differenze, di abitarle. Persino di vestirle.

Non sono abiti della mente, queste forme e questi colori di Laura Zeni?

E non è – con questo piccolo cosmo di forme in mente – la legge della gravitazione a renderci autonomi e allo stesso tempo interdipendenti? Piccole teste/pianeti che gravitano. Che si attraggono e che, proprio a causa delle mille e ancora mille attrazioni possibili hanno la forza di deviare e, cambiando ellisse … gravitare altrove?

Anassimandro comprese che la terra galleggia libera nello spazio senza cadere e, quindi, senza dover essere sostenuta da qualcosa. Questa intuizione ha aperto la strada all’astronomia dei millenni successivi. Popper la definì come “una delle più portentose idee nella storia del pensiero umano” (Karl Popper, Congetture e confutazioni).

Riportare l’arte a terra. Farla galleggiare libera nello spazio, come Terra, e ricondurre la forma a ciò che la contiene: la mente.

Problema estetico e gnoseologico: Laura Zeni ci mostra la mente – le 1000 teste –come contenitore di cose che non esistono: fantasie. E allora, se non esistono, hanno qualità? Sono cose che vediamo e che non hanno sostanza? Mutevoli come nuvole? O, forse, sarebbe meglio chiedersi: la forma non nasce proprio dal bisogno di strappare all’universo mutevole un frammento stabile e comprensibile? E, vedendolo, di dargli un nome?

Amleto: Vedete voi quella nuvola che ha quasi la forma di un cammello?

Polonio: per la messa, assomiglia davvero a un cammello.

Amleto: Mi pare che assomigli a una donnola.

Polonio: ha il dorso come una donnola.

Amleto:  O come una balena.

Polonio: Proprio come una balena, vero!

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acrilico_su_carta_intelata_cm100x140part1 – Spazio Tadini

 BALLERINE e RITAGLI

Le 1000 ballerine di Laura Zeni sono – e danzano – proprio come nuvole che, generandosi e rigenerandosi, cambiano forma. Laura ci invita – come Amleto – a guardare le somiglianze. Noi, diversamente da Polonio, possiamo andare oltre. Possiamo, con la povera fiammella di un pensiero, accendere l’intero universo del possibile e vedere. Immaginare.

Laura immagina come un bambino che gioca. Inventa, combina. Lascia che il risultato sia una sorpresa. Deve essere per tale ragione che sono nati quadri con la carta ritagliata: con il gioco della piega e del ritaglio si possono ottenere forme imprevedibili prima della riapertura della carta piagata.

La sorpresa – l’ignoto che precipita comicamente al suolo – è componente fondamentale del  percorso conoscitivo del bambino. Ciò che prima non conoscevo – e che per questa ragione faceva paura – si rende visibile improvvisamente: nella mia prospettiva. Ciò che non rientrava nel mondo terreno delle forme percepite, ora, con un rapido tonfo, appare alla mia portata e mi fa ridere. Come una specie di slapstick primordiale.  La caduta nella forma come torta in faccia: rido perché mi sorprende – in definitiva – come ciò che avrebbe potuto far male possa diventare controllabile e, persino, dolce.

laura_zeni_trame_serie_2013_
acrilico_su_carta_intelata_e_
collage_cm140x200_2part2- Spazio Tadini

Laura Zeni ripete 1000 volte, in questi quadri, il gioco della carta. Sembra quasi un’operazione rituale – magica – tale reiterazione. Forse, come la rotazione ripetuta di una danza sacra Sufi, potrebbe indurci una specie di estasi mistica.

O forse, più semplicemente, ci ricorda che l’arte legge il “mistero” trasmettendolo con le immagini. Di quale mistero si tratta? Noi preferiamo pensare a quello dell’invenzione. Alla ragione che ci tiene insieme, nonostante tutto: la capacità di reinventare continuamente dei valori condivisi. E non ne consociamo uno che unisca più della bellezza.

Io non sono se non sono insieme a te. Se non sono in te, non c’è bellezza.

INDIAN PATTERN: MOSTRA DI LAURA ZENI – giovedì 21 febbraio 2013- Spazio Tadini

Trittico di Laura Zeni alla mostra Indian Pattern a Spazio Tadini

Inaugurazione mostra dalle ore 18 alle 21  e

presentazione libro “Laura Zeni. Illuminazioni” edito Skira

A CURA DI FORTUNATO D’AMICO

Giovedì 21 febbraio alle ore 18.00 inaugura presso lo Spazio Tadini di Milano la mostra   personale Laura Zeni. Indian pattern a cura di Fortunato D’Amico.  L’esposizione delinea la cifra artistica di Laura Zeni tramite diverse opere, principalmente su carta e su tela, fra cui numerosi inediti ed alcuni lavori creati specificatamente per l’occasione come i dittici e i trittici di medie e grandi dimensioni. Ne nasce un percorso interessante in cui spiccano le tipiche teste con i relativi pensieri, i corpi in costante movimento e le forme stilizzate composte da elementi geometrici che si ripetono e si intrecciano in composizioni molto fitte.   L’accuratezza del dettaglio e le superfici equilibrate, si accompagnano in una alternanza di pieni e  di vuoti, richiamando le texture di alcuni tessuti ed in particolare i pattern indiani, sia per i lavori in cui si accostano colori accesi sia per le opere calibrate sui toni dei grigi.  La creatività delle opere di Laura Zeni corre sul filo di schemi immateriali che diventano linee concrete, dai quali prendono forma i suoi concetti e la sua espressione artistica. Infatti un riferimento costante del percorso di Laura Zeni è l’attenzione alle aree spirituali, colme di storia e di tradizioni. La sua ricerca si rifà a matrici ancestrali, antiche, che incontrano il  mondo contemporaneo, dando vita a creazioni in sintonia con la realtà attuale, e con nuove forme compositive, legate alla sensibilità di ognuno di noi. Proprio a questa sensibilità fanno riferimento le opere che ritraggono: le teste – il luogo dove nascono i pensieri e le emozioni –  e i corpi – espressione di noi stessi e del divenire.  In occasione dell’inaugurazione verrà presentato il libro “Laura Zeni. Illuminazioni” edito da SKIRA.

 

Note biografiche

Laura Zeni nasce a Milano nel 1962. Frequenta l’Accademia di Brera sotto la guida di Saverio Terruso e Raffaele De Grada. Terminati gli studi, lavora per un breve periodo alla De Agostini e presso alcune aziende come disegnatrice.

Dagli anni ’80 a oggi, partecipa a diverse mostre di pittura e fiere in varie città quali Milano, Lodi, Pompei, Amalfi e Venezia.

Parallelamente alle opere pittoriche, Laura Zeni negli anni ’90, inizia a creare libri d’artista, gioielli e complementi d’arredo. Nel gennaio 2007 partecipa, ospite del gruppo di RistorArte, al Macef dove viene conosciuta e apprezzata per l’originalità delle sue creazioni. Con il team di RistorArte realizza, inoltre, nell’ottobre 2007 il libro d’artista dal titolo “Il mondo di Will”, presentato a Milano. In aprile 2008 è al Fuori Salone del Mobile” con Jannelli & Volpi, con cui instaura una splendida collaborazione tuttora in corso. Nel 2010 esce per Italia Press Edizioni il libro “Un cuore a quattro zampe”, presentato al Circolo della Stampa. A settembre 2012 in occasione della fiera White inaugura la personale “Laura Zeni. Illuminazioni” a cura di Fortunato D’Amico, alla MyOwnGallery di Superstudiopiù a Milano, con un esaustivo catalogo Skira. A novembre 2012 realizza, presso la storica Sala Colonne della Banca Intermobiliare di Via Meravigli (Milano), la personale “Laura Zeni… che Meraviglia!” a cura di Fortunato D’Amico.