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Fotografia: Photo Pocket Exhibit dal 10 maggio al 4 giugno 2017

Fotografia: Inaugura, Mercoledì 10 maggio 2017 alle ore 18:30, la prima di quattro  mini mostre fotografiche, risultato del corso “Professione Curator_Photography”

Photo Pocket Exhibit

“NON-PLACES / un viaggio contemporaneo”

Dal 10 al 14 Maggio 2017

all’interno di Photo Pocket Exhibit

Inaugurazione mercoledì 10 Maggio 2017 – ore 18.30

La mostra fotografica “NON-PLACES / un viaggio contemporaneo” presenta una selezione del progetto di Lara Bacchiega a cura di Silvia Previti.


Nell’ambito del corso in curatela professionale “Professione Curator_Photography” – ideato e organizzato da Alessia Locatelli – gli allievi della II sessione (Febbraio 2017) hanno avuto l’occasione di progettare ed esporre 4 mini mostre fotografiche nella storica Casa Museo Spazio Tadini. Un’opportunità unica, strutturare un evento di arte visiva in un luogo deputato, all’interno della 12esima edizione del Photofestival, il mese milanese dedicato alla fotografia. Un sincero ringraziamento a Francesco Tadini, Federicapaola Capecchi e Melina Scalise che hanno fornito l’opportunità – col progetto Photo Pocket Exhibit – di misurarsi nel concreto con la curatela e la gestione completa di una mostra fotografica.Alessia Locatelli

Lara Bacchiega, NON-PLACES, Silvia Previti
Lara Bacchiega, NON-PLACES, Silvia Previti

NON-PLACES / un viaggio contemporaneo”

NON-PLACES è un’indagine visiva dell’uomo nei confronti del suo spazio, dei suoi luoghi e del suo abitare moderno che ci obbliga necessariamente ad un processo di estraniamento da tutti quei vincoli del nostro vivere legato all’”estatica contemplazione”.

La giovane fotografa, Lara Bacchiega, con una selezione dal suo progetto “Sleeping town” con protagonista la città balneare di Bibione (VE), conduce un percorso di ricerca che parte dal paesaggio antropizzato, spesso ritenuto scontato e banale ma ricco di indizi semantici che raccontano la nostra contemporaneità . Spazi silenti, malinconici, frutto della modernissima necessità di evadere costantemente dall’immobilità spaziale e mentale.

Silvia Previti Laureata in Conservazione dei Beni Culturali, sta terminando la specializzazione in Storia dell’Arte Contemporanea all’Università Ca’Foscari di Venezia. Editor per blog d’arte, nel 2016 ha curato alcune esposizioni fotografiche e collettive d’arte a Treviso.

Lara Bacchiega Laureata in Arti Visive allo Iuav di Venezia, si interessa principalmente di fotografia di ricerca sul paesaggio. Ha partecipato ad esposizioni collettive e campagne fotografiche sul territorio (lacuna/ae, ikonemi-arcipelago). Le sue fotografie sono state pubblicate in riviste cartacee e online (Domus).

NON PLACES / un viaggio contemporaneo

fotografie di Lara Bacchiega

a cura di Silvia Previti

dal 10 al 14 Maggio 2017
orari: dal mercoledì al sabato 15:30/19:30, domenica 15:00/18:30

ingresso € 5

Per Info e Contatti:
Spazio Tadini
Via Niccolò Jommelli, 24, 20131 Milano
telefono:
02 2611 0481

federicapaola@spaziotadini.it

Silvia Previti presilvi@gmail.com | +39 3405893917

Lara Bacchiega larabacchiega@gmail.com | + 39 3407121530

Mostra collettiva: Berengo Gardin e 8 fotografi per Photofestival Milano 2017

Mostra collettiva: Berengo Gardin e 8 fotografi per Photofestival Milano 2017 – In viaggio con Gianni Berengo Gardin, Massimo Zanti, Davide Ortombina, Luciano Marchi, Lorenzo Zoppolato, Alberto Gandolfo, Hermes Mereghetti,  Dario Apostoli”

a cura di Federicapaola Capecchi

in collaborazione con Mosé Franchi

DAL 20 APRILE AL 21 MAGGIO 2017  – PREVIEW SU INVITO MERCOLEDÌ 19 APRILE 2017 ORE 18:30

Inaugura a Spazio Tadini Casa Museo, mercoledì 19 aprile 2017 alle 18:30, la mostra fotografica collettiva “In viaggio con Gianni Berengo Gardin, Massimo Zanti, Davide Ortombina, Luciano Marchi, Lorenzo Zoppolato, Alberto Gandolfo, Hermes Mereghetti, Dario Apostoli”. La mostra è inserita nel Photofestival 2017 e ne apre di fatto ledizione.

Una collettiva, a cura di Federicapaola Capecchi, che vede in esposizione gli scatti su “La Ferrovia Transappenninica. Il viaggio, i territori, la gente”, viaggio fotografico incentrato sulla Transappenninica, vista da Gianni Berengo Gardin, Massimo Zanti, Davide Ortombina, Luciano Marchi. Fotografie di interesse sociale e paesaggistico, perché raccontano e documentano non un semplice “traforo”, ma una congiunzione complessa e preziosa tra Sud e Nord. La prima. Un’architettura industriale che ha coinvolto paesi, persone, famiglie, strade. La Porrettana, realizzata a fine Ottocento, è stata il primo attraversamento della dorsale appeninica permettendo il collegamento tra la l’Emilia Romagna e la Toscana. Un evento storico non solo per i trasporti, ma per la società, favorendo una contaminazione di lingue, costumi, usanze in un’Italia tutta ancora da costruire. Un’opera così imponente e di valore storico che, anche dopo 150 anni, è soggetto ideale per un racconto fotografico.

Gianni Berengo Gardin
Gianni Berengo Gardin
Davide Ortombina
Davide Ortombina

Da questo lavoro, prestato per lesposizione a Spazio Tadini da Mosè Franchi, il qualè è stato sia promotore che coautore del racconto fotografico sulla Porrettana, è nata lesigenza di ampliare il racconto fotografico e il nucleo narrativo con una più amplia riflessione sul viaggio, sull’andare, sull’incontro, unire luoghi e persone, e l’attraversare confini.

A questo scopo, Federicapaola Capecchi ha selezionato 4 fotografi, per stile, impronta e ricerca, con i quali raccontare una storia più contemporanea. Dove i collegamenti e la comunicazione sono un fatto, anche comodo, veloce e immediato, ma dove forse, ancora, si deve molto lavorare sul dialogo, l’ascolto, la voglia di conoscere e costruire, insieme.

Viaggiare è un impulso insito nella natura umana. Da sempre interi popoli scelgono una vita nomade. Lorenzo Zoppolato espone una selezione del progetto Racconti da Sainte Marie de la mer. Ogni anno nella piccola località di Saintes Maries de la Mer, nel sud della Francia, si festeggia una delle più importanti feste gitane d’Europa. Carovane di gitani provenienti da ogni angolo del vecchio continente raggiungo questa piccola città di mare per rendere onore alla loro santa protettrice. Durante questi giorni si viene totalmente coinvolti in balli, canzoni antiche, cavalli e riti religiosi, che culminano l’ultimo giorno con la processione della Santa verso il mare. Lorenzo Zoppolato ha cercato le storie nelle piccole realtà dei campi, delle feste e nelle danze. “L’accoglienza delle famiglie, i loro racconti ancestrali fatti di cavalli, viaggi e amori gitani sono stati fonte d’ispirazione per le fotografie che il fato mi concedeva e che io ho ritrovato sul mio percorso.” In questo suo racconto noi ci domandiamo, tra molti altri quesiti, cosa porta a lasciare giorno per giorno la propria quotidianità. Il solo bisogno e desiderio di scoprire cose nuove o anche la possibilità di svincolarsi dai legacci di un sistema sociale imperniato sulla immutabilità e fissità delle persone?

Lorenzo Zoppolato, Racconti da Sainte Marie de la mer
Lorenzo Zoppolato, Racconti da Sainte Marie de la mer
Lorenzo Zoppolato, Racconti da Sainte Marie de la mer
Lorenzo Zoppolato, Racconti da Sainte Marie de la mer

Viaggiare, per alcuni passione irrefrenabile, per altri non sempre è scelta volontaria, ma dettata da cogente necessità di sopravvivenza o di speranza di una vita diversa, e migliore. Alberto Gandolfo è in mostra con 1,2,4,5…volti, racconto di viaggi in ritratti, per una comprensione più profonda di quel che si cela dietro la migrazione, in special modo l’immigrazione di genti provenienti dal continente africano e dal Vicino Oriente in Europa. I messaggi trasmessi dalle televisioni tendono a sottolineare una grande diversità tra noi europei e gli “altri”, in tal senso Palermo – città natale di Alberto Gandolfo – può essere un esempio da seguire: città formatasi grazie agli arrivi di popoli che si sono amalgamati con gli autoctoni nel corso dei millenni. Il progetto fotografico è una metafora: dal particolare segno, che viene introdotto nel cambiamento del volto di ogni ritratto, si realizza uno scambio culturale che cambia e arricchisce culturalmente i singoli, un valore aggiunto alla personalità.

Alberto Gandolfo, 1245...volti
Alberto Gandolfo, 1245…volti
Alberto Gandolfo, 1245...volti
Alberto Gandolfo, 1245…volti

E quando si fugge, si viaggia migrando, la fine del viaggio, a volte, è asfalto, fango, polvere, pietre … dure da digerire. Emarginazione e luoghi anonimi dove sostare in attesa del permesso definitivo di rifugiato, di ritrovare sé stessi, e la possibilità di costruire. Hermes Mereghetti presenta una selezione di We come from. Intensi ritratti di migranti che, nella selezione per la mostra, giocano sul ruolo delle mani. Le mani del fare, le mani che sono la personalità e la forza, che sanciscono il carattere; le mani del dare, del carezzare, cui appoggiare la fronte e per coprire gli occhi. Le mani, ricche di simbologie e significati specifici a seconda delle culture e religioni, ma universalmente associate al potere, alla forza, alla lealtà, all’amicizia, alla fiducia. Le mani da stringere. Gli occhi da guardare.

Hermes Mereghetti, Ibrahim (Gambia)
Hermes Mereghetti, Ibrahim (Gambia)
Hermes Mereghetti, Kelvin (Nigeria)
Hermes Mereghetti, Kelvin (Nigeria)

Quale la metafora del viaggio? Quante soglie da varcare durante il percorso? Quali soglie? Quello di Dario Apostoli, in mostra con una selezione di Soglie, è un viaggio e un racconto nelle relazioni umane e la nostra società, la propria autocoscienza e la distorta percezione del mondo e degli altri. Luoghi ordinari urbani, abituali, normali, di semplice passaggio, spazi intrisi dall’animo umano, anche se sembrano quasi vuoti, o svuotarsi. Una luce quasi accecante che cancella, brucia ed egualmente da forma a individui soli e disinteressati, ma al tempo stesso carichi di potenziale, qualora varchino la soglia che apre lo sguardo su tutto ciò che ha davvero un senso e un valore al mondo. Così le Soglie sono i varchi da oltrepassare verso qualcosa di nuovo, verso una presa di coscienza, e alla volta di relazioni che portino fuori dal torpore ego-riferito in cui, oggi, ci si chiude al mondo e agli altri.

Lisbona, 2010 (Dario Apostoli 2010 - Soglie n°8) grigio 253
Lisbona, 2010 (Dario Apostoli 2010 – Soglie n°8) grigio 253
Los Angeles, 2013 (Dario Apostoli 2013 - Soglie n° 43) grigio 253
Los Angeles, 2013 (Dario Apostoli 2013 – Soglie n° 43) grigio 253

“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi.” Marcel Proust

COLLETTIVA: “In viaggio con Gianni Berengo Gardin e Massimo Zanti, Davide Ortombina, Luciano Marchi, Lorenzo Zoppolato, Alberto Gandolfo, Hermes Mereghetti, Dario Apostoli, ”

SPAZIO TADINI CASA MUSEO: Via Niccolò Jommelli 24, 20131 Milano- +39 02 26 11 04 81

DAL 20 APRILE AL 21 MAGGIO 2017 – PREVIEW SU INVITO 19 APRILE 2017 ore 18:30

da mercoledì a sabato 15:30/19:30 – domenica 15:00/18:30 – lunedì e martedì CHIUSO

Ingresso 5 euro

INFO PER LA STAMPA +39 347 71 34 066 Federicapaola Capecchi – federicapaola@spaziotadini.it

http://www.spaziotadini.com

Fuorisalone 2017: i gioielli di Rina Sicignano

Una linea di gioielli che esalta il colore delle pietre e la fattura artigianale. Rina Sicignano propone, durane il Fuorisalone 2017, dal 4 al 9 aprile, presso la casa museo Spazio Tadini la sua collezione.

I gioielli di Rina hanno già ricevuto dei riconoscimenti dal pubblico e dalla critica tanto da guadagnarsi, nel 2013, la copertina di “Vougue accessori”.

Gli accostamenti cromatici che propone rendono i suoi gioielli molto vivaci e capaci di abbinarsi perfettamente ad uno stile fresco e contemporaneo. Perfetti con un abbigliamento monocromatico esaltano lo stile dell’abito e danno vivacità alla figura. I suoi gioielli si abbinano pertanto sia ad un abito classico che sportivo conferendo luce al volto e allo sguardo giocando sugli accostamenti cromatici delle pietre.

Nel suo lavoro creativo usa prevalentemente la pietra dura e semi preziosa naturale. Predilige l’argento come base dal filo al gancio rendendo pertanto i gioielli sicuri e non a rischio allergie.


Rina Sicignano

Diplomata in orificeria all’istituto d’arte di Marino (RM) . Dopo aver eseguito un percorso lavorativo per vari orafi di Roma, ha avviato una sua produzione . La sua creatività offre il meglio nella combinazione dei colori e nell’accurata selezione delle pietre e nella cura nei dettagli della fattura.

 

Apertura dell’esposizione presso la Casa Museo Spazio Tadini

dal 4 al 9 aprile dalle ore martedì 4 mercoledì 5 e giovedì 7 dalle 15.30 alle 19.30.  Sabato 8 e domenica 9 dalle 11 alle 19.30 orario continuato. 

L’ingresso, 5 euro,  prevede la visita a tutte le esposizioni:

La camera da letto di Van Gogh in scala reale  con Max Camerette e la storia della nascita della camera per i ragazzi nella casa degli italiani a cura di Melina Scalise . Con l’esposizione di un pezzo originale degli anni 70 dell’Abitacolo di Murari e di due opere importanti di Emilio Tadini sulla camera da letto e su Pampurio.

L’esposizione di Nina for the dogs un progetto di Angela Resina il cui ricavato va anche a sostegno della lotta al randagismo.

Lino Giussani con ‘esposizione dei suoi lavori di intarsio.