Fuorisalone 2017 ed entri nella camera dal letto di Van Gogh a Spazio Tadini

Presso la Casa Museo Spazio Tadini, in via Jommelli 24, dal 1 al 16 aprile, nell’ambito del Fuori Salone del Mobile, Milano 2017, viene esposta a grandezza reale la riproduzione del quadro La camera di Arles, di Vincent Van Gogh.

Un’opera d’arte nota in tutto il mondo riprodotta dall’abilità di artigiani del Consorzio S. Luca del capoluogo piemontese e da Arredare In, Max Camerette azienda con sede a Torino. La camera è esempio dell’abilità artigiana che contraddistingue il Made in Italy che, in questo caso, ha richiesto una particolare attenzione anche nella ricerca di riproduzione dei colori prediligendo quelli ecologici. Arredare In predilige la filiera artigianale italiana e ha portato in Italia, quarant’anni fa, ispirandosi al fuorisalone 2017, il concetto di “cameretta”, come luogo dove vivere, crescere, studiare.

Accanto al quadro di Van Gogh, nel quale il visitatore può liberamente “entrare”, si affianca una cameretta dei nostri giorni per mettere così a confronto ieri e oggi, il passato e la tecnologia attuale dove la cameretta, luogo di vita e crescita per i giovani, diventa anche capacità di saper utilizzare e riutilizzare gli spazi, spesso ristretti delle case moderne.

Un confronto passato – presente che ci coinvolge nell’evoluzione dei tempi e delle abitudini, in un vortice culturale di rara suggestione.

In questo modo, Arredare In, fondata e gestita dalla famiglia Teifreto, azienda con una lunga storia sui mercati e una grande specializzazione nella creazione delle camerette più funzionale e vivibili, dà ai visitatori del Fuori Salone, una testimonianza di come il mobile possa essere, oltre che tecnologia e funzionalità, anche cultura e divulgazione.

Su tutto, regna l’atmosfera senza tempo di un luogo sinonimo d’arte e cultura come Spazio Tadini, da molti anni testimone del far conoscere e divulgare l’arte e la cultura a Milano.

I visitatori seguiranno un percorso che li accompagna a conoscere quando e come è stata introdotto la camera per i ragazzi nelle case degli italiani. Scopriranno l’abilità artigiana di maestri falegnami, la capacità di trasformazione e innovazione degli spazi dell’abitare per i ragazzi, la dimensione del gioco con l’esposizione di NINA, un cagnolino tra l’arte e il design, e il lavoro artistico di intarsio di Lino Giussani.

A completare il percorso la presenza di lavori indimenticabili del maestro Emilio Tadini come il quadro “La camera da letto” che ha rappresentato la cultura italiana presso la Casa della cultura Italiana a Parigi per sette anni e l’opera dedicata a Pampurio il personaggio del Corriere dei Piccoli.

Arredare In – Max Camerrette insignita del premio Chiave a Stella nel 2010 (premio istituito da Fondazine Magnetto, quotidiano La Repubblica e associazione piccole e medie imprese di Torino e provincia per capacità di esprimere e coniugare innovazione e tradizione sia per eccellenza del prodotto e valorizzazione del territorio in Italia e all’estero). L’azienda nasce negli anni Settanta, fondata da Ersilio e Pina Teifreto nel centro di Torino. Nel 1978, diventa azienda specializzata e nel giro di un decennio diventa leader. Nel frattempo, si sposta in uno spazio molto ampio, vicino all’aeroporto di Torino,  una ex fabbrica di vernici che bonifica e che diventa la sede dell’azienda e show room, dove si trova tuttora. Da circa dieci anni al timone dell’azienda c’è il figlio della coppia fondatrice, Massimiliano Teifreto.

http://maxcamerette.it/

4 commenti su “Fuorisalone 2017 ed entri nella camera dal letto di Van Gogh a Spazio Tadini”

  1. Sulla questione dei letti della casa gialla ad Arles devo fare un chiarimento interessante.Perchè,dopo ripetute richieste ai Ginoux,documentate da alcune lettere reciproche,i letti furono spediti ad Auvers sur Oise,anzichè a Parigi da Theo,come sembrerebbe più logico? Vincent arriva ad Auvers la mattina di martedì 20 maggio,dopo aver passato tre giorni a casa di Theo,in Citè Pigalle n.8,dove è arrivato la mattina di sabato 17 maggio(il 12 maggio in una lettera ai Ginoux,chiede di spedirgli i letti a Parigi,dove arriverà il 17 maggio per fermarsi circa 15 giorni e di indirizzarli in deposito alla stazione e di tenersi il resto dei mobili come risarcimento per il fastidio).I letti di Arles però sono ancora dai Ginoux,come risulta da un appunto datato 19 giugno del taccuino recentemente trovato insieme ai 64 disegni(falsi).Madame Ginoux aveva promesso la spedizione per sabato 10 giugno,per un contrattempo dovuto a una convalescenza del marito,ferito da un toro.Non si sa bene quando partirono da Arles,ma da una lettera di Vincent a Theo,sappiamo che Vincent li ritirò ad Auvers sabato 7 luglio 1890.Mi sembra chiaro quindi(e risulta da una lettera)che in un primo tempo Vincent aveva dato ai Ginoux il recapito del fratello Theo,Boulevard Montmartre n.19,salvo poi cambiare idea non appena arrivato ad Auvers ed essersi sistemato nella locanda Ravoux(fece in tempo anche per i ritardi dei Ginoux nella spedizione).Forse non era contento delle testate del letto in ferro che si era trovato.Ma ci può essere un’altro motivo.Difatti domenica 8 giugno 1890,Theo con moglie e figlioletto arriva ad Auvers,invitato dal dott. Gachet.Rimane colpito dalla tranquillità del paesino sull’Oise.Probabilmente i due fratelli ne avranno parlato,perchè in una lettera successiva Vincent dice al fratello che i mobili di Arles potrebbero servire per arredare un alloggio che potrebbe essere utilizzato anche da Theo e famiglia come seconda casa.Domenica 6 luglio Vincent va a Parigi da Theo e pare che i 2 fratelli abbiano litigato proprio su questo argomento,perchè a Theo e moglie la cosa non è gradita.Ironia della sorte,i mobili (o solo i 2 letti?)arrivano ad Auvers proprio il giorno dopo,lunedì 7 luglio,quando praticamente non servono più allo scopo.Potrebbe però anche darsi che Vincent abbia utilizzato le sue testate del letto e che dopo la sua morte il signor Ravoux le abbia spedite a Parigi da Theo,magari via dott.Gachet.Questo però forse non lo sapremo mai…..La cosa certa è che sicuramente vengono rimandate a Theo,probabilmente dopo la morte di Vincent,avvenuta il 29 luglio.Tant’è vero che,dopo la morte di Theo,avvenuta il 25 gennaio 1891,sua moglie Johanna ritorna in Olanda e oltre ai quadri si farà mandare da Parigi anche i mobili di Vincent,nella primavera del 1892.Il resto è storia e cronaca di questi giorni,che ho raccontato nei post precedenti….

  2. Laren aiuta Boxmeer,1945.L’ing.Vincent Willem Van Gogh,figlio di Theo,spedisce i due letti,di Vincent e di Gauguin,che erano nella casa gialla.Quando Vincent,il 16 maggio 1889 si traferisce a Saint Rémy,lascia in deposito i letti presso i coniugi Ginoux.Poi se li fa spedire ad Auvers sur Oise,quando lascia la Provenza per stabilirsi lì,il 16 maggio 1890.Arrivano ad Auvers il 7 giugno 1890.Poi Theo li sposta a Parigi.Dopo la morte dei fratelli Van Gogh,la vedova di Theo,Johanna Bonger,nella primavera1892 li fa spedire dal fratello Andries in Olanda.Quando poi si fa costruire una casa a Laren,dove abitava già la mamma di Vincent e Theo,circa nel 1908,per vivere col figlio e il secondo marito,vi trasferisce anche i 2 letti.Nel 1925 muore e il figlio,sposato e con figli,continua ad abitare nella casa della madre,dove starà fino alla morte nel 1978.Ecco perchè i 2 letti partono nel 1945,alla fine della guerra,verso il paesino di Boxmeer,nel nord dell’Olanda,come aiuto verso gli sfollati del posto.

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